Zulema's pov:
"Macarena Ferreiro, trentacinque anni, trauma cranico causato da una ferita alla testa,ha perso molto sangue ed è entrata successivamente in arresto cardiaco, dobbiamo sbrigarci!"
Le voci dei medici che trasportano la barella di Maca che si trova in bilico tra la vita e la morte allarmati mi arrivano lontane: è un suono sporco,ovattato ed impreciso, questo perché il mio cervello per la prima volta non vuole affrontare questa schifosa realtà di cui invece è prigioniero, non posso pensare di dover andare avanti senza di lei, di non poterla più stringere tra le mie braccia, di non poter più sentire quel suo meraviglioso profumo vanigliato e di non poter più baciare quelle labbra così carnose e morbide di cui sembra io non riesca a saziarmi mai. Non può finire così, proprio ora che ho capito di amarla e che sto cercando poco alla volta di diventare una persona migliore, le cose dovranno per forza andare diversamente e sarà così,ci voglio credere.
Queste parole risuonano ininterrottamente nella mia testa come se volessi autoconvincermene senza badare alla razionalità e al realismo che invece sembra proprio vogliano remarmi contro.
Abbasso lo sguardo e la vedo lí, immobile e pallida con gli occhi chiusi, vorrei poter prendere il suo posto in modo che lei stia bene perché tutto quello che è successo è solo colpa mia e se non dovesse farcela non potrei perdonarmelo. Avrei dovuto restare con lei questa mattina, così avrei potuto proteggerla impedendo che le venisse fatto del male, oppure avrei potuto uccidere quel bastardo la scorsa volta in modo che ora si trovasse a marcire sotto terra senza più dare problemi, lo farò con la più lenta delle torture e sarò lì a gioire vittoriosa non appena esalerà l'ultimo respiro,ora però il mio primo ed unico pensiero è Macarena e continuerà ad essere così fin quando non sarò certa del fatto che sia fuori pericolo.
Stringo la sua mano saldamente, correndo a perdifiato affianco a lei tra i corridoi di questo fottuto ospedale ed anche se non può vedermi non ho intenzione di lasciargliela.
"Scusi, siamo arrivati davanti alla sala operatoria... dovrebbe lasciarla, non le è permesso entrare, dovrà attendere qui fuori."
Afferma con voce stridula l'infermiera osservando la mia mano intrecciata alla sua.
"Come sarebbe?"
Domando alzando un po' la voce, infastidita dalle parole di questa stupida che mi guarda con aria di superiorità come a volermi intimorire.
"Mi spiace,sono le regole."
Si limita a dire per poi fare un cenno col capo agli altri che riprendono a trainare la barella facendomi interrompere bruscamente il contatto con Macarena e chiudere le porte in ferro della sala operatoria lasciandomi sola in quel lungo corridoio simile ad una sala d'attesa in cui ho l'impressione che dovrò rimanere per parecchio tempo.
"Le regole? Fanculo alle fottute regole, inutili ed insensate, fanculo a questa vita di merda, fanculo!"
Urlo in preda all'isterismo per poi sferrare un forte calcio ad una delle sedie in plastica presenti in questa stanza con tutta la rabbia che ho dentro.
Cammino avanti e indietro nervosamente, con le mani nelle tasche della felpa quando ad un tratto avverto una strana ed insolita sensazione mai provata prima: la testa mi gira all'improvviso e sento le gambe molli e pesanti, perdo l'equilibrio ma per fortuna riesco a sedermi in modo da evitare di cadere, chiudo per qualche istante gli occhi sperando che tutto torni alla normalità ed infatti poco dopo ogni cosa pian piano si regolarizza anche se ancora non mi spiego con esattezza cosa sia accaduto, né tantomeno perché... dovrà sicuramente trattarsi di una reazione da parte del mio corpo a questo stato di stress e paura a cui è sottoposto da diverse ore.
Ritorno a pensare a lei, la cui immagine non ha abbandonato la mia mente nemmeno per un secondo, non posso credere che si trovi in bilico tra la vita e la morte e che io sia qui quando invece avrei dovuto essere al suo posto, ciò che quel figlio di puttana le ha fatto sarebbe dovuto succedere a me ed avrei tanto voluto fosse stato così, ma ha preferito colpirmi nel profondo ritorcendo la sua collera su di lei sapendo bene quanto fosse importante per me e che se prima ero una donna apatica ed insensibile come poteva sembrare ora c'è qualcosa che mi sta a cuore più del denaro, o meglio... qualcuno, non avrei mai creduto potesse essere possibile ma ora lei viene prima di qualunque cosa ed è proprio per questo che ha deciso di farle del male, era me che voleva colpire e posso dire che ci sia riuscito, ma la pagherà cara, è solo questione di tempo.
Mentre penso a tutto questo delle lacrime amare che stavo cercando di trattenere fino a quel momento iniziano a rigarmi il viso scendendomi lungo le guance e dei singhiozzi riecheggiano in questa stanza vuota e spenta proprio come mi sento io in questo momento, non ho mai creduto che lassù ci fosse qualcosa o qualcuno che ascoltasse le nostre preghiere o i nostri desideri, ma stavolta ho bisogno di credere che sia così, e che qualsiasi cosa sia mi stia ascoltando lì da qualche parte, ho bisogno di qualcosa in cui sparare, a cui aggrapparmi saldamente per evitare di sprofondare nel baratro senza stavolta riuscire a riemergere mai più.
Alzo lo sguardo verso l'alto
"Salvala, ti prego, ho bisogno di lei...non puoi portarmela via."
Pronuncio queste parole debolmente mentre le lacrime continuano a scendere impetuosamente dai miei occhi senza che io riesca in nessun modo a fermarle, non ho intenzione di farlo, non servirebbe a nulla se non ad accentuare ulteriormente il profondo dolore che provo, arrivando così a distruggermi.
Divarico leggermente le gambe ed appoggio i gomiti su di esse, per poi sorreggermi il capo con le mani osservando queste gocce d'acqua salata che mi percorrono il viso per poi finire inesorabilmente sul pavimento.
Ad ogni infermiera che vedo passare per i corridoi domando disperatamente sue notizie, ma ognuna di loro scuote il capo in segno di negazione.
"Mi spiace ma al momento non sono in grado di fornirle alcuna informazione se non il fatto che si trova in condizioni critiche, non appena sapremo qualcosa in più non esiteremo a comunicargliela."
Questa risposta è la stessa che sento da ore, come se si trattasse di un eterno loop.
Torno a sedere, stanca e chiudo gli occhi per alcuni istanti, che poi si tramutano in minuti e successivamente in ore senza che nemmeno me ne renda conto.
"Scusi signora..."
Una voce lieve e lontana si fa poi sempre più marcata ridestandomi improvvisamente dal terribile incubo che stavo facendo, apro gli occhi di scatto cercando di regolarizzare il respiro ed il battito in modo che tornino a ritmo normale, poi rivolgo lo sguardo in direzione dell'infermiera e mi alzo da quella sedia su cui ero seduta decisamente da troppo tempo.
"Avete notizie di Macarena Ferreiro?"
Le domando sperando in una risposta positiva da parte sua, annuisce e poi riprende a parlare.
"Non si è ancora svegliata dal coma ma è stabile, se vuole può vederla."
Sentendo quelle parole avverto un'immensa gioia radicarsi dentro di me, portando via la tristezza che mi aveva tormentata per tutto quel tempo, non posso che essere grata alla vita per aver concesso una seconda possibilità alla mia rubia ed averle permesso di rimanere con me.
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Collateral love •ZURENA•
Romance"Sapevo bene che stavo sbagliando ma era come se in me ci fosse qualcosa di incontrollabile ed irrazionale che mi spingeva a cercarla e a desiderarla costantemente." Erano così diverse ma al tempo stesso così simili ed era come se si completassero a...