(Il giorno seguente)
Zulema's pov:
Maca è al lavoro ed il momento di andarmene è arrivato, mi sento malissimo pensando a come starà quando non ci sarò ma la sua sicurezza viene prima dei miei sentimenti e non ho altro modo per garantirla.
Prendo il borsone contenente i miei vestiti che avevo preparato in precedenza e riposto nell'armadio della mia vecchia camera e la lettera che le ho scritto, per poi dirigermi in salotto, poso tristemente la lettera ed il mazzo di chiavi che Maca mi aveva dato sulla mensola all'ingresso e prendo un quadretto con una nostra foto, lo osservo per alcuni istanti mentre una lacrima solitaria sfuggita al mio controllo mi riga il viso per poi ricadere su di esso, la asciugo velocemente e cerco di trattenere le altre pronte ad uscire, poi, dato un ultimo sguardo alla casa apro la porta ed esco richiudendola dietro di me. Scendo le scale velocemente ed una volta raggiunto l'esterno esco dal cancello e cammino diretta verso casa di Saray, dopo una quarantina di minuti circa arrivo a destinazione poiché essa si trova dall'altra parte della città, si tratta di una villetta a schiera in un quartiere periferico di Madrid. Una volta arrivata dinanzi ad essa percorro il sentiero in pietra arrivando davanti alla porta d'ingresso per poi suonare il campanello, attendo alcuni secondi dopodiché Saray viene ad aprire accogliendomi con un gigantesco sorriso.
"Ma guarda un po' chi si vede! Vieni qui, fatti abbracciare!"
Esclama felice facendomi entrare per poi richiudere la porta e stringermi in un caloroso abbraccio che ricambio prontamente, lei è ed è sempre stata come una sorella per me, sia in carcere che fuori, in passato ci sono state delle divergenze tra di noi ma le abbiamo superate rimanendo ottime amiche ed ora ho bisogno di lei e del suo supporto perché per la prima volta sento di non poter affrontare tutto questo da sola.
"Accomodati pure dove preferisci."
Afferma sorridendo, mi guardo intorno, siamo in un grande salotto con due divani al centro dei quali c'è un tavolino su cui si trova un vassoio con una grande varietà di biscotti al suo interno e due tazze di tè fumanti. Faccio come dice e mi siedo su uno di essi, lei si siede accanto a me guardandomi.
"Sono felice di vederti, come stai?"
Domando, fino a quel momento non avevo aperto bocca per lo stato di ansia e stress nel quale mi trovavo ma sono davvero felice di vederla, avevo un disperato bisogno della mia amica e lei come sempre si è dimostrata disponibile, non penso potrò mai ringraziarla abbastanza ma le sarò eternamente riconoscente per questo perché a parte Maca è l'unica persona che ha scelto di rimanere al mio fianco pur conoscendomi.
"Anch'io sono felice di vederti Zule, comunque è incredibile quanto più il tempo passi più tu diventi bella...a proposito, trovato qualcuno da quando ti hanno rilasciata?"
Mi domanda accompagnando il tutto con un sorrisetto malizioso, ho già capito a cosa si stia riferendo e deglutisco rumorosamente il tè rimanendo spiazzata dalla sua domanda, non sa di Maca poiché è una cosa recente ed è rimasta tra noi e non so come potrebbe prenderla considerando il nostro passato burrascoso in carcere e poi non siamo una vera e propria coppia ma dovrò parlarle di lei, raccontandole ciò che sta succedendo anche perché è uno dei motivi per cui sono qui, ma non è questo il momento, per cui cerco qualcosa per sviare l'argomento ed abbasso lo sguardo che si sofferma sulle sue mani e noto un bellissimo anello di swarovsky sull'anulare della mano sinistra.
"E questo anello? C'è qualcosa che devi dirmi gitana?"
Le domando prendendole la mano per poterlo osservare meglio. Poi mi ricordo di Elena, la sua fidanzata storica, si sono conosciute dopo che Saray uscì dal carcere e da allora non hanno più smesso di amarsi, è stato un colpo di fulmine.
"A dire il vero si, io ed Elena ci sposeremo a giugno, ormai ci conosciamo da diversi anni, ci amiamo molto e con Estrella siamo diventate una famiglia, ci sentiamo più che pronte a compiere questo passo."
Afferma guardandomi, noto che ogni volta che perla di lei il suo sguardo cambia totalmente, le brillano gli occhi, si vede benissimo quanto la ami e questo mi riempie il cuore di gioia perché è lo stesso che provo io per Maca anche se lei ancora non lo sa.
"Sono veramente felice per voi gitana, meriti il meglio e lei può darti tutto l'amore di cui hai bisogno, ne sono sicura."
Ammetto sincera guardandola negli occhi per poi lasciare che un sorriso si faccia strada spontaneamente sul mio volto, non avrei mai pensato di poter provare tutta questa felicità per qualcuno ma è così ed è possibile solo grazie alla nuova versione di me che Maca mi sta facendo scoprire ed apprezzare ogni giorno di più.
"Ti ringrazio Zule, lo fa ogni giorno...ti auguro di trovare anche tu una persona che ti ami e che ti faccia stare bene anche se il mio sesto senso mi dice che l'hai già fatto, non è vero? Lo capisco da quel bellissimo sorriso e dalla sincerità delle tue parole, c'è qualcuno nel tuo cuore, che ti ha cambiata."
Sentendo le sue parole incredibilmente vere abbasso lo sguardo, è incredibile quanto Saray mi conosca e sappia decifrare ogni mio gesto e atteggiamento da quando ci conosciamo senza mai sbagliare, non posso più nasconderle la verità, sarebbe inutile.
"Hai ragione, è inutile che continui a tenerlo nascosto, con te non posso avere segreti, mi conosci troppo bene, siamo sempre state come sorelle io e te."
Ammetto tornando a guardarla negli occhi, lei annuisce esortandomi a continuare.
"È strano parlarne perché credevo che questo sentimento non avrebbe mai potuto riguardare una come me, ma hai ragione, provo qualcosa per qualcuno, da un po' e non so come gestire tutto questo miscuglio di emozioni, per me è tutto nuovo, anche perché non si tratta di un uomo ma di una donna e non avrei mai immaginato potessi sperimentare un sentimento del genere per una persona del mio stesso sesso, mi sono sempre interessati gli uomini e non perché provassi qualcosa ma per divertimento o secondi fini ma con lei è diverso e non credevo avrei mai potuto amare una donna, ma soprattutto non credevo avrei mai potuto amare lei."
Vedo Saray sgranare gli occhi, è evidente che non si aspettasse questo mio improvviso coming out, sempre se così possa definirsi.
"Ti prego, non lasciarmi sulle spine, ti dirò la
mia opinione non appena mi rivelerai l'identità di questa donna misteriosa, non aspetto altro."
Mi informa visibilmente in apprensione, questa sua reazione mi diverte ma decido di non esitare oltre e concludere il discorso.
"Sembra tutto così comico e finto, non te lo aspetteresti mai, ma si tratta di Macarena."
Non appena finisco di parlare la vedo improvvisamente impallidire per poi alzarsi di scatto dal divano.
"Cosaaaaa? Macarena Ferreiro? La tua acerrima rivale è la persona di cui ti sei innamorata? Non posso crederci!
Esclama saltellando come una bambina, scoppio in una fragorosa risata.
"Esatto, proprio così, capisco che questa notizia ti abbia destabilizzata e non sai quanto lo abbia fatto a me, ma è così e non ho modo di reprimere i miei sentimenti."
Ammetto sospirando.
"Reprimere? Spero tu stia scherzando Zule, non devi assolutamente, l'amore è una cosa meravigliosa e non va represso in alcun modo, ammetto che questa tua rivelazione mi ha un po' spiazzata ma non potrei essere più felice per questa notizia, lei ti ha cambiata, ti ha trasformata in una persona nuova e migliore e non puoi chiudere il tuo cuore proprio adesso, ti conosco bene e nonostante il tuo passato sei una persona stupenda che ha tanto da dare, perciò donale il tuo amore e permetti che lei faccia lo stesso."
Le sue parole sono incredibilmente vere e sentite e non fanno altro che ripetersi nella mia mente come un eterno loop, ma non posso fare ciò che lei dice, o almeno non ora, non prima di aver sistemato le cose una volta per tutte.
"Grazie Saray, non posso darti torto ma almeno per il momento non posso fare quel che mi dici, lei é davvero tutto per me ora, ma non posso donarle il mio amore né ricevere il suo finché non avrò sistemato un conto in sospeso col mio passato che sembra mi perseguiti ora che mi ero decisa ad abbandonare per sempre la violenza, ho un conto in sospeso con un certo Ahmed, prima del carcere eravamo amici e collaboratori in affari sporchi ma non ho mai sanato un debito che avevo con lui ed ora mi tiene in pugno, mi sta obbligando a lasciare la città e a stare lontano da Macarena, minacciando di farle del male qualora non lo facessi, ci è gia riuscito una volta e non posso permettere che accada di nuovo quindi dovrò ascoltarlo, lei non sa nulla di tutto ciò, non ho potuto dirle niente perché è una delle condizioni del nostro accordo purché la lasci in pace, malgrado mi faccia male dovermi allontanare da lei non ho altra scelta per garantire la sua sicurezza, penserà che abbia deciso di sparire senza una ragione e preferisco il suo odio al fatto che sia nuovamente in pericolo per colpa mia. Dovrò sporcarmi le mani un'ultima volta dato che è l'unico modo per sbarazzarci per sempre di quell'animale e poi tornare sperando che abbia ancora voglia di costruire un futuro insieme a me, questo però non spetta a me deciderlo."
"Cazzo Zule, non avevo idea di tutto questo e mi dispiace moltissimo, ma sono più che sicura che se ti ama davvero ti aspetterà per tutto il tempo che ti serve, solo chi ama in modo così profondo come te può sacrificare i suoi sentimenti per garantire la salvezza dell'altra persona, posso immaginare quanto sia difficile ma quello che stai facendo è davvero ammirevole e solo chi ha un cuore grande come il tuo potrebbe compiere un simile gesto, c'è qualcosa che posso fare per te? Qualsiasi essa sia."
Mi domanda Saray, le sono molto riconoscente per la sua disponibilità.
"Ti ringrazio molto Saray, si una cosa ci sarebbe...Durante la mia assenza stai vicino a Maca, avrà bisogno di conforto, assicurati che stia bene e non si faccia del male, io tra poche ore partirò per il Marocco, ci ho pensato a lungo ed è la cosa giusta da fare, almeno finché non avrò escogitato un piano per liberarmi di Ahmed, poi mi manca la mia terra, ho bisogno di tornare a casa. Non dirle dove mi trovo, non deve saperlo."
Affermo alzandomi dal divano e prendendo il mio borsone, lei annuisce e mi sento improvvisamente più leggera e sollevata. Poi dalla tasca dei miei jeans estraggo un bigliettino che le porgo.
"Qui ci sono il suo numero ed il suo indirizzo"
Lei lo prende leggendone mentalmente il contenuto, poi torna a guardarmi
"Farò tutto ciò che mi hai chiesto fino al tuo ritorno, non preoccuparti, però tu non sparire lasciandomi senza tue notizie."
"Non so davvero come ringraziarti, non sparirò, ti chiamo appena arrivo."
Informo la gitana. Lei annuisce e sorride.
"Lascia che ti accompagni all'aeroporto, però prima permettimi di darti questo."
Mi porge una busta da lettere bianca con alcuni decori dorati in rilievo, la apro velocemente per poi prendere il foglio riposto al suo interno, ne leggo mentalmente il contenuto e noto che si tratta dell'invito al suo matrimonio, una volta finito di leggere lo ripongo con cura nella busta e le sorrido.
"Grazie, spero davvero di poter essere presente."
Affermo.
"Devi esserci, ci conto, altrimenti che matrimonio sarebbe senza la mia migliore amica?"
Domanda per poi stringermi in un caloroso abbraccio che ricambio a mia volta con un po' di malinconia, avrei voluto salutare anche Maca, non potendo sapere tra quanto e se la rivedrò ma non mi è possibile e questo mi distrugge.
Non appena sciogliamo l'abbraccio Saray mi guarda e noto delle lacrime scendere dai suoi occhi, questo è uno dei motivi per cui odio gli addii, non vorrei veder piangere le persone a cui tengo.
"Hey, non voglio vederti piangere perciò asciuga quelle lacrime e sorridi, perché sto andando a riprendermi la mia vita, tornerò, l'ho promesso a Maca e lo prometto anche a te."
Dopo aver detto ciò le lascio un bacio sulla fronte in segno di affetto e amicizia.
"D'accordo, la smetto però tu non fare scherzi, non azzardarti a morire, altrimenti ti ammazzo io."
Afferma per poi scoppiare in una fragorosa risata.
"Cazzo, questa si che è la mia Saray!"
Esclamo per poi ridere anch'io, insieme a lei.
"Ora sarà meglio andare prima che ti impedisca di partire e vada ad ammazzare quel figlio di puttana che sta forzatamente mandando in esilio la mia amica."
Dice lei, poi usciamo di casa e saliamo in macchina diretta all'aeroporto.Macarena's pov:
Sono appena tornata a casa dopo una giornata di lavoro e non vedo l'ora di passare del tempo con Zulema, apro la porta di casa per poi entrare e richiuderla subito dopo, noto che è tutto buio e c'è un incessante e cupo silenzio, una strana sensazione inizia ad alimentarsi dentro di me, non voglio essere paranoica ma ogni volta che torno a casa dal lavoro la trovo sempre ad aspettarmi ed invece oggi non sembra essere così, accendo la luce e mi guardo intorno, ma non c'è nessuno, così mi dirigo in camera che trovo vuota, nella sua vecchia stanza ma anche in essa non trovo nessuno è tutto inizia improvvisamente a prendere forma nella mia mente, se si fosse stancata di tutto e avesse deciso di andarsene, o peggio, se le fosse successo qualcosa?Non voglio nemmeno pensarci, istintivamente prendo il cellulare e la chiamo sperando con tutta me stessa che risponda...ma il telefono continua a squillare, invano, non può essersene andata senza avermi detto nulla, sapevo che c'era qualcosa che non va ma credevo che me ne avrebbe parlato, come aveva detto invece mi ritrovo sola e con tantissime domande per la testa a cui so che non verrà data alcuna risposta. Continuo a chiamarla numerose volte ma ognuna di esse si conclude con la voce della segreteria, perché mi sta facendo questo? Sto seriamente rischiando di impazzire.
Mi guardo intorno e noto sulla mensola vicino all'ingresso una busta da lettere rossa con accanto il suo mazzo di chiavi. Allora è vero, se n'è andata per sempre, cerco di rimanere lucida e razionale senza farmi prendere dallo sconforto, poi la prendo con le mani tremanti e la apro leggendone il contenuto."Maca, quando leggerai questa lettera sarò già molto lontana, non so dirti quanto o dove, ma è così, spero che un giorno tu possa perdonarmi anche se riconosco che questo mio gesto non merita perdono. Non vorrei andarmene, ma devo farlo, non posso rivelarti il motivo ma servirà a proteggerti, la mia vicinanza ti farebbe solo del male e non voglio che questo accada, sappi che dietro tutto questo c'è una ragione, appena potrò ti spiegherò tutto, ma ora non è il momento, tengo a te più di quanto tu possa immaginare, credimi. Non so quando ma ritornerò, è una promessa e quando lo farò saremo felici e nulla potrà più separarci, se vorrai voltare pagina potrai farlo senza alcun problema, l'unica cosa che ti chiedo è di non abbatterti, cerca di essere ugualmente felice, sembrerà una richiesta impossibile, lo so, ma trova la serenità nell'amore che hai per me, sarà quello a darti la forza.
Ricorda, non è un addio ma un arrivederci.
Ciao rubia."
Firmato: L'elfo dell'inferno.Ad ogni parola il nodo in gola si stringe sempre di più e le lacrime iniziano a scendere dai miei occhi, una dopo l'altra, ininterrottamente, non ho modo di fermarle o trattenerle, non ci riuscirei, quindi non vale nemmeno la pena di tentare. Alcune di esse scendono lungo le guance e si posano inavvertitamente sulla lettera, che stringo saldamente tra le mani, non voglio rovinarla, perché se non dovesse tornare, contrariamente a ciò che dice oltre ai ricordi potrebbe essere la sola cosa che mi rimane di lei, decido quindi di riporla all'interno della busta dove però noto esserci ancora qualcosa, infilo la mano per capire di cosa si tratti e mi accorgo che è la sua collana con lo scorpione, la prendo e mi asciugo le lacrime che mi offuscavano la visuale per poterla osservare meglio, è il suo porta fortuna, il suo simbolo, non se ne è mai separata e so bene quanto sia importante per lei e a giudicare dal fatto che ha deciso di lasciarmela devo esserlo anch'io.
Le lacrime pensando a questo suo gesto riprendono a scendere dai miei occhi e sento improvvisamente le gambe molli e la testa girare, probabilmente a causa di un calo di pressione, mi lascio scivolare lungo il muro sedendomi sul pavimento, voglio essere fiduciosa e pensare che tornerà come ha scritto, ma nel frattempo come farò a sopportare la sua assenza? La amo e non posso immaginare una quotidianità ed una vita di cui lei non faccia parte. Ora tutti gli equilibri costruiti con fatica si sono persi, sgretolandosi in mille pazzi proprio come stanno facendo il mio cuore e la mia vita.//Spazio autrice//
Ecco finalmente il diciottesimo capitolo di questa storia, mi scuso come sempre per l'assenza di parecchi mesi che ho avuto ma come saprete quando non ho idee ed ispirazione preferisco non scrivete nulla per evitare che ne venga fuori qualcosa di brutto e che non soddisfi le mie aspettative, ci ho messo molto impegno nello scrivere questa storia e questo capitolo perciò spero possiate apprezzarlo, aspetto di sapere la vostra opinione nei vostri commenti.
Vi voglio bene.
A presto.
~D 💖
Ps: mi scuso per eventuali errori di battitura, domani rileggo e correggo se è il caso
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Collateral love •ZURENA•
Romance"Sapevo bene che stavo sbagliando ma era come se in me ci fosse qualcosa di incontrollabile ed irrazionale che mi spingeva a cercarla e a desiderarla costantemente." Erano così diverse ma al tempo stesso così simili ed era come se si completassero a...