Macarena's pov
È passato un mese dall'accaduto e pian piano sto cercando di superarla, ovviamente non è semplice ma con Zulema affianco mi sembra di poter affrontare qualsiasi cosa e forse è davvero così, in lei ho trovato la forza ed il coraggio di andare avanti ed è proprio ciò che sto cercando di fare: ora ho ripreso a mangiare ed anche il mio umore sta a poco a poco tornando quello di prima,senza di lei però non so se sarebbe stato ugualmente così ed infatti non ho mai smesso di ringraziarla ma ogni volta, contrariata, mi ha risposto che non era necessario e che lei mi fa solo da sostegno ma quella che sta pian piano riuscendo a rialzarsi sono io, sarà anche vero ma sento che senza il suo prezioso aiuto nulla di tutto questo sarebbe stato possibile.
Il Natale è imminente e questo mi riempie il cuore di felicità, com'è sempre stato.
La mia mente si addentra nei ricordi ripensando all'infanzia e rivedo le immagini di me e mio fratello da bambini che facevamo l'albero gioiosi insieme ai nostri genitori, questo momento per la mia famiglia è sempre stato una tradizione preziosa ed intoccabile, che fu tramandata dai miei bisnonni ai miei genitori e che loro tramandarono a me e a mio fratello Roman, io quindi mi impegnerò a preservarla facendo in modo di non perdere mai quella che si dice essere "la magia del Natale".
Mi riscuoto dai pensieri e torno alla realtà dove Zulema mi osserva con un'espressione contrariata stampata sul volto poggiando l'ultimo scatolone di decorazioni natalizie sul tavolo.
"Bionda, è proprio necessario fare questo dannato albero?"
Mi domanda alzando le sopracciglia.
Io mi volto nella sua direzione mentre finisco di sistemare la base e separo i vari rami presenti.
"Sì, Zulema, lo è ed ora se non ti dispiace avrei bisogno del tuo aiuto."
Affermo guardandola, se ne stava dietro di me ad osservarmi con le braccia conserte... sentendo le mie parole subito mi si avvicina abbassandosi alla mia altezza ed iniziando a montare i piani superiori.
"ti aiuto ma ammetto che osservare il tuo fondoschiena mentre eri chinata e girata di spalle era molto più allettante."
Nel sentire ciò percepisco le guance andare a fuoco, istintivamente mi mordo il labbro inferiore, non mi sarei mai aspettata una rivelazione del genere da parte sua. Cerco di non pensarci tornando a concentrarmi su ciò che stavo facendo anche se quella frase risuona ininterrottamente nella mia testa.
Pian piano finisco di sistemare gli altri rami più in alto e lo stesso fa Zulema dall'altro lato.
"Finito."
Dice guardandomi per poi voltarsi andando a prendere l'altro scatolone contenente palline e ghirlande posto sul tavolo, lo appoggia sul pavimento prendendo alcune delle cose presenti al suo interno ed iniziando a sistemarle accuratamente sull'albero, mi avvicino anch'io prendendo metà del contenuto, poi silenziosamente torno dall'altra parte.
Non posso fare a meno di guardarla, è così bella ed ha dei lineamenti davvero perfetti, vorrei tento poter accarezzarla, posando delicatamente le mie mani sul suo viso ma ho timore che possa infastidirsi e non apprezzare il mio gesto che potrebbe rovinare di conseguenza il rapporto che si sta instaurando fra di noi, dopo qualche secondo distolgo lo sguardo che era già da troppo tempo posato su di lei e torno a sistemare le decorazioni sui rami.
Una quindicina di minuti più tardi finiamo entrambe di sistemarle. Mi allontano un po' per andare a vedere come sta venendo osservandolo da un'altra prospettiva.
"é già molto bello,direi che stiamo facendo un ottimo lavoro."
Affermo per poi rivolgere lo sguardo verso Zulema che mi fa l'occhiolino.
"Ed ora la parte finale, nonché la più bella."
Congiungo entrambe le mani portandole unite al centro del petto per poi sorridere elettrizzata: ho sempre amato questo momento, in cui, alla fine, dopo aver allestito l'albero si applicano le lucine colorate intorno ad esso, mi hanno sempre conferito allegria.
Mi avvicino nuovamente al tavolo per poi prendere il nastro di lucine ed iniziare a srotolarlo, una volta finito di fare ciò Zulema mi si avvicina aiutandomi a sistemarle.
Non appena terminiamo collego la spina alla presa di corrente e mi sposto al centro del salone osservando
estasiata il risultato finale.
"Abbiamo fatto proprio un bel lavoro."
Dico all'araba che nel frattempo mi raggiunge posizionandosi di fianco a me contemplando il risultato.
"Sai, non ho mai amato il Natale, gli addobbi, gli auguri ed i regali."
Mi volto nella sua direzione guardandola negli occhi, a quel punto riprende a parlare.
"Questo perché è una festa che si è soliti trascorre in famiglia..."
Fa numerose pause nell'arco del discorso, questo perché immagino le sia difficile aprirsi e parlare di questo argomento.
"ed io non ne ho mai avuta una..."
La sua voce man mano si fa sempre più sottile, divenendo quasi impercettibile. I miei occhi nel vederla così fragile si riempiono di lacrime.
"però ora sei tu la mia famiglia,sei l'unica persona che mi rimane e ti chiedo scusa per tutti gli errori che ho commesso e per tutto il male che ti ho causato, ti ho fottuto la vita e tu nonostante questo sei qui con me e mi hai aperto la porta di casa tua dandomi del cibo ed un posto dove stare..."
"Perché tu sei buona, non come me, che ho passato la vita ad uccidere, rubare, ingannare e manipolare le persone. Noi siamo completamente diverse, in tutto, ma tu stai riuscendo pian piano a far emergere il buono che c'è in me e non potrò mai ringraziarti abbastanza per questo. Per la prima volta in vita mia ho paura di perdere una persona, si Maca, ho paura di perderti, che le nostre strade possano dividersi e che io possa di nuovo ricadere nella perdizione. Ho il mio carattere particolare: menefreghista, cinico, egocentrico, narcisista, esuberante e sadico, quello rimarrà sempre, perché sono fatta così, però sto cercando di migliorare alcuni lati di me e sei tu che mi stai spingendo a farlo. È solo merito tuo se è così."
Non appena finisce di parlare mi sorride, il suo viso è illuminato dalle luci colorate che lampeggiano alternandosi. È un sorriso buono e sincero e nei suoi occhi riesco a scorgere un luccichio che non avevo mai notato prima, ricambio prontamente non staccando neanche per un attimo lo sguardo dal suo.
"Non scusarti, è vero, i nostri trascorsi non sono stati dei migliori e ci facevamo continuamente guerra ma il male ce lo siamo fatte entrambe, reciprocamente, ora però concentriamoci sul presente lasciandoci il passato alle spalle, senza rancore e senza rimpianti, si vede che stai cercando di cambiare,ce la stai mettendo tutta ed io ti sosterrò e ti starò accanto sempre, è questo che fa una famiglia, no?"
Annuisce per poi stringermi in un caloroso abbraccio, chiudo gli occhi per godermi a pieno quel momento così magico mentre il suo profumo ormai familiare si insinua nelle mie narici,se potessi fermerei il tempo così per sempre, le sua braccia sono il mio posto sicuro.
"Sì, è proprio questo che fa una famiglia, e noi lo siamo bionda."
A quelle parole apro gli occhi non riuscendo a credere a ciò che ho sentito, la sua frase mi ha colpita nel profondo ed ha proprio ragione, noi siamo una famiglia,la più bella che ci sia e lei lo ha dimostrato quella notte uccidendo l'uomo che mi ha violentata... come disse Altagracia a Cruz del norte ciò che sente una sente l'altra e forse è proprio così, i suoi gesti e atteggiamenti nei miei confronti dell'ultimo periodo me lo stanno chiaramente dimostrando.
Dopo svariati minuti sciogliamo l'abbraccio tornando a guardarci negli occhi ed in quell'istante una voglia irrefrenabile di divertimento mi pervade. Prendo per mano Zulema e ci dirigiamo in camera, dopodiché chiudo la porta per poi voltarmi e tornare a guardarla, si guarda intorno stranita notando che anche la mia stanza è piena di lucine colorate che lampeggiano ininterrottamente, poi si toglie gli anfibi andando a distendersi a pancia in su sul mio letto,la osservo per un attimo per poi voltarmi prendendo il mio cellulare e facendo partire una playlist di musica che non sia né troppo lenta né troppo ritmata, proprio come piace a me.
Mi dirigo verso l'armadio abbassandomi al ripieno inferiore da cui prendo una bottiglia di vodka alla pesca, ritorno a guardare Zulema che nel frattempo ha cambiato posizione sdraiandosi su un fianco tenendo un gomito sotto la testa, mi osserva senza dire nulla poi improvvisamente scoppia in una fragorosa risata vedendomi avvicinare verso di lei con la bottiglia in mano.
"ed ora cosa vorresti fare? Una specie di strano festino?"
Non smette di ridere, io la guardo seria.
"Diciamo di si...voglio divertirmi senza pensare a niente almeno per un po'."
Sentendo quella frase torna improvvisamente seria.
"l'ultima volta che ti sei ubriacata ti ricordi com'è finita, no?"
Mi domanda. Annuisco abbassando lo sguardo mentre improvvisamente avverto una fitta lancinante allo stomaco, non ci faccio caso, non voglio ricordare e continuare a star male, non oggi, non ancora.
Apro la bottiglia iniziando a bere un po', facendo finta di non aver sentito.
So bene com'è andata a finire, ma ora il contesto è totalmente diverso.
Finisco di bere e noto che il suo sguardo è rimasto fisso su di me, senza mai spostarsi. Alzo le spalle.
"Se non vuoi restare puoi anche andartene in camera tua."
Lei non se lo fa ripetere due volte che si alza raggiungendo la porta, io la guardo con indifferenza anche se vorrei con tutta me stessa che restasse qui.
È girata di spalle e stringe la maniglia tra le mani ma esita alcuni secondi in silenzio senza fare nulla.
"Al diavolo fottuta biondina!"
Esclama per poi tornare verso di me e strapparmi la bottiglia dalle mani bevendo al goccio una quantità indefinita di vodka.
La guardo di sottecchi con un sorrisetto da ebete stampato in faccia, l'alcol sta già iniziando a manifestare i suoi primi effetti ma sapevo bene che non se ne sarebbe andata,me lo sentivo.
"Io l'alcol lo reggo molto bene, rimarrò lucida e sobria per tutto il tempo."
Afferma per poi bere ancora alcuni sorsi e poggiare la bottiglia sul pavimento.
Subito la prendo e ne trangugio ancora un po', la gola brucia e la vista si offusca leggermente per poi tornare nitida alcuni secondi dopo. Avverto un'improvvisa voglia di ballare così mi alzo ed inizio a muovermi a tempo di musica, voglio provocarla,vedere fino a che punto possa spingersi.
Indosso solo una camicetta a quadri,il reggiseno ed un pantaloncino...inizio ad avere caldo per effetto dell'alcol assunto così la sbottono completamente continuando a ballare, di tanto in tanto mi volto nella sua direzione e noto che mi osserva incantata passandosi la lingua sui denti com'è solita fare.
Voglio ballare e divertirmi, ma con lei.
Mi avvicino al letto dove sta seduta senza mai smettere di farlo, la prendo per mano e la esorto ad alzarsi e seguirmi, con lo sguardo.
"Scordatelo bionda. Sono priva di senso del ritmo."
Inizialmente sembra contrariata e restia dall'accettare ma poi si alza rivolgendomi un sorriso.
Continuo a ballare con lei e per lei mentre le sue mani da dietro mi cingono la vita. Mi abbasso lentamente seguendo la musica ed il mio istinto per poi tornare su allo stesso modo facendo strusciare leggermente il mio lato b sulla sua intimità,a quel punto lei scosta leggermente i capelli dal mio collo.
"Non fare così cazzo."
Mi sussurra all'orecchio con voce roca provocandomi infiniti brividi che mi pervadono lungo la schiena per poi diffondersi in tutto il corpo.
"Tel'ho detto bionda, non so ballare."
Continua a sussurrarmi allo stesso modo.
"Devi solo scioglierti e lasciarti andare,sentiti libera."
Le rispondo di rimando.
"Devo farlo davvero? Se iniziassi non credo che riuscirei a fermarmi."
Mi domanda iniziando a baciare e leccare il mio collo lentamente.
A quel gesto mi abbandono completamente ormai in ecstasy, lasciandomi sfuggire un piccolo gemito di piacere.
"Allora non fermarti."
Le rispondo affannosamente.
Lei a quel punto mi sbatte contro l'armadio usando però la giusta forza in modo da non farmi male.
Continua a baciarmi il collo, succhiando e mordendo di tanto in tanto, gemo sempre di più, sia per il piacere che per il leggero dolore.
Mi tengo saldamente all'armadio mentre avverto la sua mano che dalla vita si abbassa fino all'elastico dei miei pantaloncini, in cui entra lentamente.
Scende ulteriormente fino a toccare i miei slip in pizzo ed entrare al loro interno venendo a contatto con la mia intimità ormai completamente bagnata.
Si avvicina nuovamente al mio orecchio.
"sei fradicia bionda, non credevo di farti questo effetto."
Mi sussurra per poi lasciarmi un altro bacio sul collo.
Entra improvvisamente in me che a quel punto butto la testa all'indietro appoggiandola sulla sua spalla mentre una serie di gemiti sempre più forti mi escono spontaneamente.
Infila un altro dito per poi farle entrare e uscire entrambe ripetutamente in modo sempre più veloce, continuo a gemere sempre di più avendo perso completamente il controllo, in quel momento ringrazio il fatto che ci sia la musica ad ovattate il piacere che fuoriesce dalle mie labbra, impedendo così ai vicini di sentire.
Divarico leggermente le gambe per poi venire lasciandomi andare in un orgasmo senza precedenti.
Zulema mi fa voltare verso di lei e la osservo mentre porta alla bocca le due dita leccandole.
Rimango in silenzio cercando di regolarizzare il respiro e riprendere fiato.Zulema's pov
"Devo farlo davvero? Se iniziassi non credo che riuscirei a fermarmi."
Le ho sussurrato all'orecchio con voce roca sapendo ormai bene quanto questo mio gesto la faccia impazzire.
"Allora non fermarti."
Mi risponde lei affannosamente, era proprio quello che volevo sentirmi dire per proseguire. Ho bevuto molto ma nonostante questo pur essendo leggermente brilla sono ancora lucida e consapevole delle mie azioni.
Esito qualche secondo mentre il cuore ed il cervello lottano tra loro, non so cosa fare né se mi convenga seguire la ragione o il sentimento crescente verso la rubia.
Poi alcuni secondi dopo finalmente decido: perché privarmi ancora di lei quando mi ha dato il consenso di non farlo? Per una volta voglio dimenticarmi della razionalità su cui ho sempre fatto affidamento ed essere me stessa, liberamente.
Decido quindi di mettere da parte i pensieri e di seguire l'istinto.
La sbatto contro l'armadio usando però la giusta forza in modo da non farle male, dopodiché continuo a baciarle il collo facendole anche alcuni succhiotti di tanto in tanto, è la mia biondina e voglio che la gente lo veda.
Geme sempre più forte e ciò fa aumentare ulteriormente la mia eccitazione.
Tende le braccia in avanti tenendosi all'armadio mentre io porto una mano che prima tenevo attorno alla sua vita all'elastico dei suoi pantaloncini, per poi introdurla al loro interno tra le sue gambe.
Scendo ancora un po' fino ad arrivare ai suoi slip in pizzo in cui introduco la mano, non appena entro in contatto con la sua intimità bagnata sgrano gli occhi mentre un brivido di piacere mi percorrere lungo la schiena.
"sei fradicia bionda, non credevo di farti questo effetto."
Le sussurro all'orecchio per poi passarmi la lingua sui denti e lasciarle un'altro bacio umido sul collo poco dopo.
Introduco un dito dentro di lei che subito butta indietro la testa appoggiandola sulla mia spalla
e gemendo sempre di più, ripetutamente, è eccitata da morire e questo mi trasmette una scarica di adrenalina assurda dato che so che la causa di ciò sono io, ma ancora non mi basta.
Introduco un secondo dito dentro di lei facendo entrare ed uscire entrambe sempre più velocemente, andando ogni volta più in profondità.
Divarica le gambe permettendomi di avere più spazio non smettendo neanche per un attimo di gemere.
Continuo così per qualche minuto fin quando non raggiunge l'apice venendo su di esse.
La faccio voltare verso di me e la guardo negli occhi mentre le porto alla bocca leccandole in modo da assaggiare il suo sapore.
Aspetto che il suo respiro si regolarizzi e mi avvicino al suo viso accarezzandolo. Sposto il mio sguardo facendolo oscillare dai suoi occhi alle sue labbra che non smette di mordere, il desiderio di baciarla aumenta sempre di più e non ho più modo di respingerlo, non voglio.
Ci guardiamo in silenzio a pochi centimetri di distanza, vorrei reagire o fare qualcosa per mettere a tacere l'agonia di questi istanti riuscendo finalmente ad appagarlo, ma c'è ancora qualcosa che mi frena: e se stessimo sbagliando? Se tutto questo fosse solo uno stupido errore?
Improvvisamente sento le sue labbra morbide sulle mie e ciò mette a tacere tutti i miei pensieri.
Mi stacco per un attimo tornando a guardarla, il suo viso si incupisce e nei suoi occhi riesco a scorgere un velo di profonda tristezza.
"Cazzo Zulema, lo vuoi anche tu, no? Allora perché adesso ti comporti così?"
Domando a me stessa stupendomi del mio gesto... è possibile che il mio carattere mi porti sempre a privarmi della felicità? Non posso permetterlo, non stavolta,e soprattutto non ancora.
Maca fa per andarsene ma prima che possa farlo l'afferro per un braccio facendola voltare nuovamente verso di me, non le lascio neanche il tempo di parlare che poso le mie labbra sulle sue unendo i nostri respiri per poi chiederle l'accesso con la lingua che ovviamente non mi nega, lascio vagare le mie mani sul suo corpo e le poso sui suoi glutei che stringo con foga, le nostre lingue si rincorrono unendosi insieme in una danza senza fine ed i nostri cuori battono forte all'unisono. In quel momento tutto sembra perfetto, ma per me, perché lo sia, basta essere con lei.//Spazio autrice//
Ecco un nuovo capitolo di questa storia.
Spero davvero che vi sia piaciuto.
Fatemi sapere la vostra opinione nei commenti e, se vi va lasciate anche una ⭐
Vi aspetto numerosi.
A presto.
~D 💗🌹
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Collateral love •ZURENA•
Romance"Sapevo bene che stavo sbagliando ma era come se in me ci fosse qualcosa di incontrollabile ed irrazionale che mi spingeva a cercarla e a desiderarla costantemente." Erano così diverse ma al tempo stesso così simili ed era come se si completassero a...