Capitolo 5

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Mi sveglio di scatto, tremando e con l'affanno. Mi siedo sul letto e mi compro il viso con le mani, cercando di calmarmi. È stato uno di quei sogni che ti fa venire la pelle d'oca. Ricordo... una figura nera e gli occhi, vedevo i suoi occhi. Non riuscivo a capire di chi fossero. So solo che ho avuto tanta paura, poi il primo pensiero che mi è venuto in mente è stato Franco.

Perché Franco? Cosa significava questo sogno?

Riesco ancora a sentire quell'uomo guardarmi, solo fissandomi senza mai smettere, facendomi guardare cose orribili, trasmettendomele tramite gli occhi, occhi misteriosi che non hanno un nome.

Senza fare troppo rumore, prendo le mie cose ed incomincio a prepararmi. Quando apro la porta del bagno, la fioca luce della fine di un'alba mi colpisce lievemente la vista. Mi lavo, mi vesto e mi sistemo. Quando esco dal bagno, il mio Uomo è già a regola con le nostre colazioni. Mi siedo con lui e consumo il mio caffè.

-Come mai in tensione?- Domanda con voce rauca.

-Ho solo dormito male- Affermo con un sospiro.

-Mi dispiace, piccola- Dice, portando una mano sulla mia per accarezzarla.

Sorrido.

-E tu, hai dormito bene?

Annuisce, per poi alzarsi ed incominciare a sparecchiare.

-Ricordati di truccarti- Mormora senza guardarmi.

Mi porto una mano allo zigomo e corro verso il bagno. Meno male che melo ha ricordato.

Arrivo a scuola nascondendo i miei pensieri, non proprio contenta come gli altri giorni. Entro nell'aula di disegno pittorico, guardandomi intorno al buio. Vado ad accendere immediatamente le luci e, quando finalmente la stanza s'illumina, sospiro tranquilla. Appoggio la mia roba su un banco dopo aver guardato per un paio di secondi le mensole ed aver deciso quale composizione rappresentare oggi. Intanto, i miei compagni incominciano ad entrare dalla porta e si siedono dove più capita. Preparo il mio materiale e lo appoggio ordinatamente sul banco, per poi sedermi ed attendere l'arrivo della professoressa. Una voce sopraggiunge:

-Posso sedermi?- Alzo lo sguardo per incontrare gli occhi trasparenti e i capelli rossi di Marta.

-Certo- Rispondo con un sorriso. La vedo appoggiare con poca eleganza la sua roba sul banco, e correre da Fernando non appena entra in classe.

-Oh, Giulia –Francesca viene da me, con sguardo interrogativo- Hai fattogli esercizi di italiano?

-Sì –Annuisco e, capendo che vuole copiarli, prendo il quaderno e glielo do- Tieni.

-Grazie!-Esclama gioiosa.

-Ciao, Giulia –Alzo lo sguardo, che s'incontra con quello di Franco. Come atto riflesso, mi alzo in piedi –non so nemmeno il perché- ed inciampo nella gamba della sedia quando cerco di uscire dal banco. Cado in avanti contro di lui, soffocando un'esclamazione. Le sue mani mi afferrano le braccia ed io posso solo pensare che questa è stata l'ultima volta che l'ho guardato perché non ne avrò sicuramente più il coraggio. Spalanco gli occhi e arrossisco, mortificata, aggrappata alle sue spalle, con la punta del naso a pochi millimetri dal suo collo. Involontariamente, sento il suo profumo e per un momento sento tremare le gambe. Sento le sue labbra sfiorarmi l'orecchio, probabilmente per sbaglio- Stai bene?

Lamia mente si burla di me. Ho appena fatto una figuraccia sotto i suoi occhi e scommetto che tutti ci stanno guardando. Mi separo immediatamente da lui.

-Scusa. Mi dispiace, sono una stupida, io...

-Non dire queste cose –Mi riprende- È stato solo un incidente- Mi sorride.

Quello che vidi nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora