Capitolo 1

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Apro gli occhi e la prima immagine che vedo è il suo viso. È bellissimo. È l'Uomo che trasforma la mia felicità nel suo bene più prezioso. Credo che non ci possa essere nulla di più bello al mondo che svegliarsi alle luci dell'alba e vedere per prima cosa il viso della persona che ami.

La sua pelle leggermente scura è riposata, come le cicatrici leggermente chiare, stirate, e il suo respiro è regolare. Gli accarezzo il braccio sorridendo anch'io, pensando a lui come ad una benedizione. Non vedo l'ora che apra gli occhi e provare sulla mia pelle e nella mia mente le emozioni che oggi mi trasmetteranno il loro colore.

È tutta la notte che non dormo. Sono davvero nervosa: non vedo l'ora di arrivare nella mia nuova scuola. Credo che cambiare sia stata la scelta migliore che potessi fare anche se, beh, non è stata esattamente una mia decisione. Diciamo che il mio Uomo ha avuto più potere di me in quel momento, ma non importa.

Torno con la coscienza a terra quando lui si muove accanto a me. Io, invece, rinuncio nel riprendere sonno e pian piano scivolo fuori dal letto e appoggio i piedi sul pavimento nero e freddo. Cerco di calzare le infradito e nell'intento inciampo. Accendo lo schermo del cellulare per vedere l'orario e tolgo la sveglia. Sento un sospiro provenire da dietro di me e, con un sorriso, prendo qualcosa da mettermi per poi nascondermi in bagno. È come se oggi fosse un grande giorno: sento che presto cambierà qualcosa nel tempo e nello spazio della mia vita. Devo dire che la cosa mi emoziona parecchio, anche se provo un leggero timore. Ogni giorno che passa la nostra vita cambia in continuazione, ma non si sa mai se in meglio o in peggio. Semplicemente, ci viene sbattuta la realtà in faccia.

Mi lavo il viso, prendo i jeans blu chiaro e mentre me li infilo saltello per mantenermi in equilibrio. M'infilo la maglietta verdea stelle rosse e blu e poi esco per dirigermi in cucina. Una figura in pantaloni da pigiama, che prepara la colazione con uno sbadiglio di stanchezza, mi si presenta dinanzi. Mi butto sul divano per infilarmi le calze e le All Star, poi prendo dalla mano del mio Uomo una tazza di caffè.

-Non credo ti servirà -Sorride con aria stanca- Sei già agitata, probabilmente peggiorerà le cose.

Sorrido anch'io e prendendo un sorso, vado in camera per prendere lo zaino e affiancarlo alla porta d'ingresso. Ansiosa, guardo l'orologio emi accorgo di aver fatto tutto troppo in fretta. Mancano ancora venti minuti prima che io esca da questa casa, che considero come la fortezza guidata dalla persona che mi ama. E che io amo. Prendo un biscotto secco da una scatola di plastica e vado in salotto, ritrovandomelo seduto comodamente sul divano. Vado a sedermi accanto a lui. Prende un sorso di caffè mentre io mi metto comoda con la testa sul suo petto. Mi bacia la fronte. Sospiro di piacere e lo avvolgo con un braccio, lui fa la stessa cosa con le mie spalle. Rimaniamo lì, rilassati, senza emettere suono, con solo la lieve luce del mattino e quella della televisione che illuminano la stanza, rendendo l'atmosfera tenera e innocua. Mi sento a pochi passi dalla serenità.


-Hai tutto?

-Sì-Rispondo velocemente.

-Sicura?-Mi ripete.

-Sì!–Rispondo effusiva- Non ti preoccupare, per favore –Gli sorrido e bacio la sua guancia- Ci vediamo dopo, d'accordo?

-Va bene. Ora scendi, o faccio partire la macchina e ti riporto a casa-Mi fa l'occhiolino.

Con una risatina, scendo velocemente perché so che è capace di compiere ciò che ha detto. Vorrebbe tenermi sempre con sé. Ma è meglio così: non vorrei mai che si arrabbiasse. Sospiro, guardandolo allontanarsi, perché devo ricordarmi di non esagerare. Devo mantenere il mio ruolo.

Dopo dieci minuti per riuscire a trovarla, ecco la mia nuova scuola, un antico edificio color arancio e sabbia. Raggiungo il piazzale, recintato da colonne scolpite su pietra. Guardo ai miei piedi i sampietrini e mi addentro agitata. Ci sono molti ragazzi, alcuni che passeggiano, altri che chiacchierano contro il recinto, altri inattesa di un compagno, altri che arrivano. Siamo tutti qui con lo stesso obbiettivo: superare l'anno.

Quello che vidi nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora