Stanotte ho fatto un sogno. Ho sognato che mi aveva riempito di botte e che, una volta a terra, aveva preso una sedia, l'aveva alzata e...
Non è stato un sogno.
Mi muovo un po' per scappare dalle braccia del mio Uomo e potermi alzare dal letto, con la schiena a pezzi. Poi sento un bacio sulla nuca.
-Piccola...
Impiego tutta me stessa per non tremare. Magari, oggi, si sveglierà di buon umore.
-Devo andare a prepararmi, o farò tardi a lezione.
Con un sospiro, mi lascia andare. Mi alzo con un po' di fatica. Prendo un cambio, i vestiti appoggiati sulla sedia accanto al mio comodino evado in bagno. Cerco di sciogliere un po' le spalle e di raddrizzare la schiena; spero sia tutto a posto. Apro il rubinetto, facendo scorrere l'acqua fredda –l'ideale per svegliarsi la mattina- e mi sciacquo il viso. Tampono la mia pelle con un asciugamano e, dopo averlo messo al suo posto, mi guardo allo specchio; guardo i miei occhi tristi e spenti. Tutti i giorni vengo brutalmente uccisa e nessuno mi sente, nessuno mi salva. Ma, Franco?
I primi giorni tentava ancora di parlarmi, di cercare un contatto, poi però credo abbia rinunciato; ora, lo sento più lontano. Come mi fa sentire la cosa? Sola. Mi fa sentire triste e non ne capisco il motivo. Ho un grande dolore al petto, la nostalgia dei suoi occhi nella mia mente, la voglia del suo profumo sotto le mie narici... Ma dopo arriva il mostro dagli occhi verdi, colui che c'è anche se in realtà non c'è.
Lamia vita felice accanto all'uomo che amavo è diventata un inferno. E pensare che è bastato poco. Vengo ripresa più volte per non aver pulito bene casa, perché il pranzo non era abbastanza caldo, la carne abbastanza cotta. Un giorno gli serviva quella maglia, un altro giorno quel pantalone e io avrei dovuto lavarli. A lavoro lo fanno arrabbiare, il capo lo mette sotto pressione e lui si sfoga con me. Ci sono quei momenti nella quale sembra la persona più cattiva del mondo e quei momenti in cui piange e l'unica cosa di cui ha bisogno è di me. Del mio affetto veramente. Per questo non posso andarmene.
Oggi, una felpa blu copre le mie braccia. Per fortuna non fa molto caldo: l'autunno incomincia a dare i suoi primi segni. Passo due ore di noia mortale tra Storia e Geografia e rido un po' quando Lucia tira fuori un foglio con disegnato sopra un manichino e noi incominciamo a colorarlo in modo bizzarro. All'intervallo, nell'attesa che inizi la prossima lezione, io, in piedi, e Lucia, seduta di fronte a me, ascoltiamo Elena parlare del suo cavallo bianco. Ogni tanto si sente il telefono di Giorgia vibrare sul banco e le risate di Marta e Fernando.
-Ieri sono andata a cavallo, guardate qua- Dice e ci mostra sul suo cellulare una foto di lei che cavalca Tony.
-Oh, Ele, è troppo bello il tuo cavallo!- Esclamo io. Sono adorabili.
D'un tratto, sento una mano grande e calda prendere la mia. Mentre mi giro, involontariamente, alzo lo sguardo e spalanco gli occhi quando Franco si avvicina al mio viso e fa combaciare le sue labbra con le mie.
Tutto in me si ferma: il respiro, il cuore, i movimenti dei muscoli. Franco fa scivolare le sue labbra sulle mie, per poi tornarle a prendere. Una sensazione a me sconosciuta incomincia a far vibrare il mio corpo da capo a piedi e, come se non fossi più io a controllare i miei movimenti, le mie palpebre, lente, si abbassano. Non esiste più nessuno. Ci siamo solo Franco ed io. Gli afferro le spalle come se fossero il mio salva vita e lui mi abbraccia, facendomi male.
E così, dopo giorni in un turbine di confusione, mi perdo in lui. Improvvisamente, il mio stato d'animo si solleva fino al settimo cielo.
Franco si separa da me e appoggia la fronte sulla mia. Il suo alito caldo mi copre delicatamente in viso. È come se stesse compiendo uno sforzo.
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Quello che vidi nei tuoi occhi
RomanceGiulia è una ragazza di 17 anni che nasconde un segreto oltre la porta di casa, dove vive con la persona che ama. Ma un giorno, iniziato il nuovo anno scolastico, conoscerà Franco e il suo cuore si ritroverà diviso in due: da una parte Franco le don...