Capitolo 17

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Guardo il cornetto che ho davanti ai miei occhi. L'ho comprato, ma sono ancora indecisa se mangiarlo. Alla fine, ci rinuncio ed inizio a bere il mio caffè.

-Tutto bene, Giulia?- Mi domanda Will, con il sorriso di sempre, inarcando un sopracciglio.

-Non ho molta fame -Dico grattandomi la nuca- Lo vuoi tu?- Gli chiedo, facendo un cenno del capo verso il cornetto.

-Beh, cibo gratis, perché rifiutare?- Risponde quasi lanciandosi sul tavolo.

Francesco alza gli occhi al cielo.

-Ad ogni modo, Franco oggi non verrà a scuola -Questo cattura la mia attenzione- Ha una visita- Ci informa.

-Hey! -Esclama Marta arrivando a noi- Di che parlate?

-Ciao, principessa- Dice Will alzandosi dalla sedia per far sedere lei.

Ne prende un'altra per rimettersi a sedere.

-Che cavaliere...- Mormora in tono sognante Erika ed io mi metto a ridere quando Francesco alza gli occhi al cielo un'altra volta.

-Dicevamo che oggi Franco non viene.

-Allora bimbi, pronti per la verifica di Filosofia?- Esclama Will, strofinando le mani unite.

-No- Dice Francesco.

-Perché non lo trovo strano?- Faccio la finta tonta, guadagnando qualche risata.

-Io ho la sensazione che mi volete far arrabbiare, oggi- Ribatte lui, mentre noi non smettiamo di ridere.

-Oh, povero il mio piccolo- Mugugna Erika, prendendo il suo viso fra le mani e riempendolo di baci.

-Tu incomincia ad andare, streghetta, o farai tardi a scuola.

Alzandosi saltellante dalla sedia, prende lo zaino, ci da un bacio al volo e sene va esclamando un:

-Ci si vede!


Questa verifica di Filosofia sembra quasi impossibile. Cerco di scrivere quanto più posso per far sembrare che so le cose, ma temo di scrivere solo un mucchio di cavolate. Molto probabile. Ma finalmente, due ore dopo, finiamo ed arriva l'intervallo.

-Allora, com'è andata?- Mi domanda Lucia, seduta accanto a me.

-Spero di prendere almeno sei. Non vedo l'ora che finisca l'anno, solo per non tornare a vedere questa prof!- Sbuffo.

Lucia annuisce e prende il portafoglio da dentro il suo zaino.

-Vuoi qualcosa alle macchinette?

-No, grazie -Le rispondo- Perché non ci vai quando suona la campanella? Adesso ci sarà troppa gente.

-Sì, dai, ci vado quando finiscono tutto il cibo- Sghignazza.

Io alzo gli occhi al cielo, poi vedo Marta e Will entrare in classe molto armoniosamente. Sorrido insieme a loro e chiamo Marta dal mio posto, che mi ascolta e viene da me.

-Vi siete messi insieme, alla fine- Affermo, senza smettere di sorridere.

-No! -Esclama contenta- Non è esattamente così, ma credo che entro poco, anzi, pochissimo, gli chiederò se vuole essere il mio ragazzo.

Alzandole sopracciglia, le chiedo:

-Vuoi chiederglielo tu?

-Perché dovrei aspettare che lo faccia lui? Non importa chi lo chiede per primo, importa la risposta che si riceve.

-Sono sicura che accetterà.

-Va bene, va bene -M'interrompe- Ora basta parlare di me. Parliamo di te -Appoggia un gomito sul banco ed il mento sulla mano- Come state tu e Franco?

-Bene, credo...

-Quindi, avete chiarito- Mi interrompe ancora.

-Beh, sì...

-Avete già scopato?

-Marta!- La riprendo, arrossendo un po'.

-Cosa?

-Non gridarle certe cose- Mormoro.

-Non l'ho gridato. Non mi dirai mica che sei ancora vergine.

Io non le rispondo e abbasso lo sguardo, improvvisamente un po' imbarazzata ed intimidita. Lei spalanca la bocca.

-Sei ancora vergine?

-Sh... -La zittisco- Non gridare! E cosa ci sarebbe di male?

-Ma tutti alla nostra età lo hanno già fatto...

-No, non tutti -La interrompo- ed io sono una di quelle persone.

Inizialmente, lei ci ride sopra ma quando capisce che incomincia ad irritarmi, si ferma. Sinceramente, mi sento un po' offesa.

Sospira.

-Sai almeno come funziona?

-Marta, non sono stupida! -Mi porto le mani al viso- A dirla tutta, Franco è il mio primo ragazzo. Non sono un'esperta in materia ma sì, so come funziona.

Perché sento le guance calde?

-Perché, tu e Will l'avete già fatto per caso?- Ribatto.

-Beh... -Sghignazza- Non esattamente.

Credo che la mia mandibola sia caduta a terra.

-Ma... non state nemmeno insieme!- Esclamo, confusa.

-A quanto pare, non è importato a nessuno dei due.

Rompo i nostri sguardi e punto il mio nel vuoto.

Ammetto che, a volte, quando sono sotto la doccia -perché è l'unico momento che posso avere solo per me stessa- ci penso a questo, a me e Franco in un momento di intimità. Le immagino, le sue mani scorrere sul mio corpo ed accarezzare posti che nessuno mai ha toccato. I suoi baci trasformarsi in qualcosa di forte sulla mia pelle, forte come nulla al mondo, baci come quelli che nessuno mi ha mai dato prima. Anche se adesso mi sorge un dubbio: è quello che Lui ha fatto stanotte con me che viene definito come desiderio?

È impossibile, non può essere possibile. Non può desiderarmi in quel modo e non può averlo fatto. Stava sognando. Quello che mi chiedo è se Mia ha a che fare con tutto questo, se stava sognando lei. Se, in quel momento, stava desiderando sua sorella.

Quello che vidi nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora