Capitolo 11 -soccorso-

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...Il dolore aumentava sempre di più e iniziavo a perdere sangue, molto sangue. Quando sentivo che stavo per cadere due braccia forti mi afferrarono giusto in tempo e mi sorressero, una mano si posizionò sul mio fianco coprendomi la ferita, cercando di contenere il sangue...

Faceva male, molto male, ma era sopportabile soprattutto perchè appena alzai lo sguardo per guardare il mio salvatore vidi la mia nemesi. Non sapevo se essere contento o meno che fosse proprio lui.

Cercai di alzarmi, per separarmi delle braccia muscolose che mi tenevano saldamente per non farmi cadere, ma fu tutto invano; non riuscivo a reggermi in piedi da solo, la ferita faceva troppo male. La mano di Draco era sul mio fianco, stava cercando di contenere l'emorragia e io non potevo esserne più grato, volevo che fosse lui, eccome se lo volevo.

Lui vedendo che stavo provando a mettermi in piedi, mi aiutò, sempre sorreggendomi e tenendo la sua mano sinistra premuta su di me.

Appena fui abbastanza dritto, ripresi la bacchetta e con un gesto veloce del polso "stupeficium!", con quel rapido movimento, ora Nott si trovava a diversi metri di distanza, privo di sensi.

Girai nuovamente lo sguardo per guardare negli occhi il mio salvatore, come sempre belli e freddi, il blu di quegli occhi ghiaccio tendente al grigio che si scontrano con i miei smeraldo. In quel momento esistevamo solo noi due e i nostri sguardi connessi. Nessuno dei due aveva intenzioni di distogliere lo sguardo per non rovinare quel momento: quella sua pelle chiara, quel corpo magrolino, quei bellissimi occhi e quei capelli sempre ordinati mi stavano facendo ammattire, e non credo sia un male.

"Harry, ragazzo mio, tutto apposto?" la voce del vecchio preside della scuola mi fece distogliere lo sguardo, rovinando quel piccolo momento di intimità che si era creata tra noi.

"Si, sto bene, fa solo un po' male" risposi cercando di convincere più me stesso che loro, il taglio bruciava un sacco, e non sono sicuro che c'è ne fosse solo uno.

"Signor Potter non faccia il modesto, conosco quella maledizione, e non fa 'solo un po' male', fa molto male" disse il professor Piton, abbassai lo sguardo, guardandomi la ferita e notai che metà della mia camicia era intrisa di sangue che continuava ad uscire e sporcare il pavimento. "Draco puoi portare il signor Potter in infermeria" continuò l'uomo, girai lo sguardo e vidi il ragazzo che mi sosteneva annuire. "Prima che mi dimentichi, ottimo lavoro Potter, l'unica cosa... se un tuo compagno di attacca" disse l'uomo per poi avvicinarsi a me. "Tu contrattacca più forte, dubito che lo faranno ancora" mi sussurrò nell'orecchio. Io sorrise guardando il professore girarsi e andarsene.

"Andiamo sfregiato, se continuiamo a stare qui morirai dissanguato" detto questo, Malfoy, mi aiutò ad uscire dalla sala per portarmi o meglio trascinarmi in infermeria.

Quando eravamo quasi arrivati però... "Malfoy fermo"

"Fermo?" "Si, fermati" dissi più convinto, "Potter non so se te ne sei reso conto, ma sei ferito e perdi sangue, non ti lascerò morire in mezzo ad un corridoio" rispose Malfoy a tono.

POV DRACO:

"Potter non so se te ne sei reso conto, ma sei ferito e perdi sangue, non ti lascerò morire in mezzo ad un corridoio"

Oh cazzo, l'ho detto. Perché non mi sto zitto? "non ti lascerò morire in mezzo al corridoio" devo imparare a stare zitto.

"Tranquillo Malfoy, non morirò nel corridoio" disse quasi ridendo, io non ci trovo niente da ridere. 'Tanto non ti lascerei morire qui' volevo aggiungere, ma sarebbe stato troppo.

"Allora sfregiato, visto che non vuoi andare in infermeria, si può sapere dove vuole essere portato sua maestà? Sai la spalla inizia a farmi male" dissi cercando di essere minaccioso e più freddo possibile.

"Come sei delicato, comunque potresti portarmi in camera mia?" disse lui. Non ci volevo credere, perchè l'ho preso? "D'accordo, ma se muori e danno la colpa a me, io ti resuscito per poi ammazzarti con le mie mani" dissi minaccioso.

"D'accordo, basta che mi porti in camera e smetti di fare il drammatico" rispose lui, io sbuffai semplicemente.

Lo trascinai fino ai sotterranei, non so ancora come faccia a stare in piedi, tra poco sporca anche il mio completo. Ha gli occhi di un verde spento, molto probabilmente causato dal dolore, la fronte bagnata con i suoi indomabili capelli leggermente appiccicati, con un braccio sulla mia spalla e l'altro che tocca tutti i muri cercando appoggio per non pesarmi troppo, se fosse un'altra persona, avrei trovato questo gesto persino dolce. Ma lui è Harry Potter, per quanto quella sera abbiamo parlato e siamo diventati 'amici', da allora non ci siamo più rivolti la parola e presumo che si sia pentito di avermi proposto la sua amicizia. A me non dispiacerebbe la sua, anche perchè il primo a proporgliela sono stato io il primo anno, ma l'ha rifiutata, ma alla fine ha fatto bene. Non l'ho mai veramente odiato, anzi pensavo fosse un bel ragazzo e facevo di tutto per farmi notare, anche se i primi due anni credevo che fosse solo un ragazzino stupido in cerca di gloria, capace solo a mettersi nei guai. Ora quel ragazzino che sa solo mettersi nei guai e qui di fianco a me che cerca solo di non pesarmi troppo e farcela da solo.

"Potter guarda che puoi appoggiarti di più se non ce la fai" dissi cercando di rimanere freddo e distaccato ma fallì, il mio tono di voce era dolce e confortevole. Lui mi sorrise "Tranquillo penso di farcela, ho subito di peggio, comunque grazie" disse sorridendomi, ma fu subito sostituito da una smorfia di dolore. "Potter tutto apposto? Ce la fai a proseguire, se vuoi facciamo una pausa" dissi ormai abbandonandomi al mio lato mammina affettuosa.

"Ce la faccio, proseguiamo, siamo quasi arrivati, la mia stanza è la prossima a destra" disse e mise la sua mano libera sopra la mia, lasciandosi sostenere, ormai stremato. La sua stanza me la ricordavo, come dimenticare la camera di fronte alla mia? Entrai e vidi che era molto simile alla mia, a parte una sciarpa rosso e oro buttata sulla scrivania. Non era molto grande, ma neanche piccola. Appena entravi trovavi un enorme letto a baldacchino di ferro battuto nero e le lenzuola di seta verde scuro con sopra, al fondo del letto un piumone di un verde più chiaro, ai fianchi c'erano due comodi con due cassetti ciascuno. Le pareti erano di un grigio chiaro, quasi argenteo. Sulla destra c'era un enorme armadio a quattro ante e sulla sinistra una libreria affiancata alla scrivania. Sul muro dell'entrata c'era un piccolo scaffale con del materiale e libri di scuola. Invece la porta a sinistra di fianco alla scrivania doveva essere il bagno.

Adagiai Potter sul letto, facendo attenzione e non lasciarlo andare troppo velocemente, procurandogli altro dolore.

"Potter se non vuoi trasformare il tuo letto in un letto di morte, dimmi come curarti, e si ti curerò io, visto che non c'è nessun altro qui" dissi. "Allora Malfoy devi puntare la bacchetta sul mio fianco e usare un Vulnera Sanentur, dopo che la ferita si sia abbastanza richiusa usa un semplice ferula, così ho già le bende senza che tu debba mettermele" disse lui mentre si metteva comodo, cercando di tenere un respirazione normale. Iniziai ad aprire la camicia e ne rimasi esterrefatto, con tutti gli allenamenti di Quidditch, lo sfregiato aveva un bel petto muscoloso e ben scolpito, se ci fosse stata un'altra situazione sarei rimasto a fissare il suo petto per ore.

Feci come mi era stato detto: pronunciai il primo incantesimo puntando la bacchetta verso la profonda ferita, sperando che si emarginasse del tutto e appena vidi dei miglioramenti ne fui felice. Alzai lo sguardo verso Potter e vidi il suo viso più rilassato e mi rilassi capendo che quello che avevo appena fatto andava bene ed era positivo. Aspettai che la ferita si fosse quasi chiusa, prima di lanciare il secondo incantesimo e appena lo feci il busto del moro venne fasciato.

"Grazie Draco" disse lui cercando di mettersi a sedere. "Potter ti conviene riposare, hai perso molto sangue" dissi cercando di non sorridere, anche se era dura.

"Si forse hai ragione, ma ti prego tu puoi rimanere qui" disse il moro guardandomi con occhi speranzosi, era difficile dire di no con quegli occhioni. "Perché vuoi che rimanga? Se vuoi posso chiamare la sapientona e lenticchia" dissi. "Non voglio che vengano qua" disse lui abbassando lo sguardo, decisi di non indagare oltre per ora. "Va bene Harry rimango qui fino al tuo risveglio, ma poi dovremmo parlare, va bene?" dissi io cercando un compromesso. "Va bene in effetti era per quello che volevo che rimanessi" mi sorrise e io non riuscii a trattenermi e sorrisi anch'io.

Lui si mise sotto le coperte e io lo aiutai, poco dopo si addormentò lasciandomi da solo a guardarlo dormire come un angioletto.

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