Capitolo 9 -lezioni del mattino-

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Il sole ormai era sorto, iniziava a riscaldare il castello e illuminare il primo giorno di lezioni. Harry si svegliò un po' spaesato, disorientato. Era in una stanza diversa da quella del dormitorio dei Grifondoro ma poi ricordò cose era successo il giorno prima: i dissennatori, il ritorno ad Hogwarts, era diventato una serpe, la camminata notturna, lo sfogo alla Torre di Astronomia, l'incontro strano con Malfoy, la chiacchierata con Malfoy e l'amicizia con Malfoy... 'sono diventato amico di Malfoy' pensò Harry alzandosi in piedi e ancora più confuso di prima,  si diresse verso il bagno per farsi una doccia, per poi andare a lezione, saltando la colazione perchè non se la sentiva di sedersi a quel tavolo. 

Uscito dalla doccia, si vestì velocemente; mise i pantaloni, abbottonò la camicia e fece il nodo alla cravatta. Era strano indossare quella cravatta, anche se doveva ammettere che gli stava davvero bene: il verde risaltava il colore dei suoi occhi, scuri e solitari, ormai da un paio di mesi. Osservandosi meglio allo specchio, non gli dispiaceva come look, anche se sapeva che Ron avrebbe vomitato vedendolo così. Cercò di sistemarsi i capelli, fallendo miseramente, arrendendosi e lasciandoli così com'erano già.  

"Oh cazzo, Ron ed Hermione" disse Harry dando voce ai suoi pensieri, senza accorgersene e ritrovandosi a pensare. Come avrebbe fatto con loro? Non poteva andare da loro come se nulla fosse. E riguardo alla questione 'non dico niente a nessuno anche se potrei morire pure quest'anno', come avrebbe fatto a nasconderglielo? Hermione l'avrebbe capito che c'era qualcosa che non andasse, invece Ron... Ron è Ron, non si accorgerà di nulla. Dovrei ignorare Hermione ? No, è impossibile.

Harry continuava a pensare a possibili risposte mentre si avviava verso la prima lezione dell'anno: Incantesimi. Non era proprio contento di iniziare la giornata con quella materia, sopratutto perchè doveva dimostrare che non era un imbecille e aveva davvero imparato qualcosa di utile quell'estate, ovviamente tra un pianto e l'altro. 

L'ora era quasi finita, mancavano circa dieci minuti alla fine. "Signor Potter" Harry si girò verso il professore e sbuffò, capendo perchè l'avesse richiamato. 'Stupide dimostrazioni del cazzo' pensò Harry. "Potter lei sa cosa deve fare" disse il professore convinto e incoraggiando il ragazzo vedendolo abbattuto e annoiato, però a Harry venne un idea. Si alzò sfoderando un sorrisetto poco incoraggiante. Nonostante la classe fosse abbastanza incuriosita da quel discorso, si preoccuparono vedendo il ghigno del Salvatore del Mondo Magico. 

Harry prese la bacchetta e con un incantesimo non verbale fece sentire a tutta la classe delle grida di una donna, tanto che tutti si dovettero tappare le orecchie dall'urlo straziante che stavano ascoltando. La neo-serpe vide il professore distratto e ne approfittò, uscì dalla classe e solo una volta varcata la soglia annullò l'incantesimo. Non poteva considerarsi più fiero di sé e si diresse verso la lezione di pozioni.

Arrivò alla lezione con il fiatone della corsa che aveva appena fatto e appena si riprese vide tutti gli occhi puntati su di lui e si sentì in imbarazzo, e arrossì visibilmente. Poi notò Hermione e gli si raggelò il sangue, non sapeva come comportarsi con lei; di fianco c'era Ron, ancora più confuso della ragazza. Però prima che potessero interrogare l'amico, il professore Lumacorno accolse gli alunni calorosamente:"Buongiorno ragazzi, per quest'anno pensavo di cambiare le coppie..." disse lui, l'elenco era abbastanza lungo "...Parkinson e Granger, Zabini e Weasley, Malfoy e Potter,..." Harry si avvicinò al banco un po' insicuro, era spaventato dalla reazione del biondo, tremava leggermente, la mente era offuscata dei pensieri.

Una volta che Harry si fu seduto, cercò in tutti i modi di non guardare il ragazzo di fianco a lui, era difficile, ma riuscì a farlo. Passarono tutta la lezione in silenzio, senza neanche rivolgersi la parola; Harry era confuso e triste, e se per Malfoy quello che era successo quella notte non fosse significato nulla? Il moro a quel pensiero abbassò lo sguardo, per lui quella notte era stata importante, aveva visto un Malfoy senza maschere pronto ad aiutarlo e ora lo stesso Malfoy era di fianco a lui intento a seguire le parole del professore senza neanche degnarlo di un saluto.

Il professor Lumacorno passò l'ora a spiegare il programma di pozioni di quell'anno. Harry era molto distratto e immerso nei suoi numerosi pensieri, tanto che non si accorse neanche che l'ora era quasi finita. Uscì dall'aula molto velocemente, così che i suoi amici non potessero fargli domande alle quali non poteva dare una risposta o non voleva. Camminò velocemente fino a raggiungere la sua stanza, lasciò i libri sulla scrivania e si buttò sul letto a pancia in sù, fissando il soffitto. 

Fissò il soffitto a lungo, decidendo di non andare a pranzo perchè non voleva vedere nessuno e in più dopo quello che aveva combinato ad Incantesimi non gli andava di avere tutto il corpo docenti ad osservarlo, in realtà non voleva essere osservato da nessuno.

Quando passava per i corridori tutti lo guardavano come se fosse una cavia da laboratorio, sempre pronti a giudicarlo al primo sbaglio, gente che voleva essergli amico solo per il suo nome, gente che lo stimava solo per quello che ha fatto e non per com'è veramente. Si sentiva oppresso da tutti quegli sguardi ma doveva conviverci e un po' ci era abituato, comunque preferì rimanere in camera da solo.

Doveva essere passata l'ora di pranzo quando Harry decise che era ora di alzarsi, sopratutto perché quel pomeriggio aveva lezione di Difesa Contro Le Arti Oscure. Prese tutto l'occorrente e si diresse verso l'aula. Era un po' spaventato, come avrebbe dovuto comportarsi con Piton, lui sapeva cose che gli altri non potevano neanche lontanamente immaginare. Lui era immensamente grato al professore e quando vide il suo corpo soccorso dei Medimaghi del San Mungo ne fu sollevato. Dopo la scoperta dell'alleanza del professore si era accorto di non odiarlo veramente, più che altro non li era molto simpatico per i suoi modi di fare, ma dopo aver visto i suoi ricordi qualcosa cambiò. Harry voleva bene a Piton, nonostante lui lo abbia sempre trattato male ma lo aveva perdonato e capito il motivo di tale comportamento. 

Mentre si dirigeva verso l'aula della lezione incontrò un gruppo di serpeverde che come lui si dirigevano verso la sua stessa lezione. In questo gruppo erano presenti anche Pansy e Blaise che lo salutarono e lui rispose al saluto. Ad un tratto uno di quei ragazzi si girò verso Harry e si avvicinò a lui, prendendolo alla sprovvista "Bene, bene- qui c'è Harry Potter colui che ha fatto sclerare il professore di Incantesimi per evitare una cosa che nessuno ha ben capito"disse, e gli altri incuriositi si avvicinarono circondandolo su tre lati e mettendolo spalle al muro. "Beh si, diciamo che non avevo voglia di fare una cosa, e mi era venuta un'idea per saltarla" disse Harry cercando di essere fiero di sé e non mostrando segni di debolezza. Il ragazzo di prima aggiunse:"Sei stato mitico, poi mi devi insegnare" disse questo e se ne andò. Harry rimase un attimo scioccato, tutta quella scena per poi questo ?! Si era spaventato, lo avevano accerchiato, messo spalle al muro, per poi chiedergli come saltare una lezione e uscire con classe?! Era scioccato.

"Potter, cosa hai fatto?" chiese Pansy, "Nulla di che, ho usato un incantesimo che mi hanno insegnato e sono fuggito dall'aula" disse Harry alzando le spalle. Pansy e Blaise lo guardarono stupiti e divertiti allo stesso tempo "Neanche una settimana e hai già guadagnato il rispetto della maggior parte dei serpeverde, ottimo lavoro" disse infine Blaise dando una pacca sulla spalla ad Harry, lui sorrise e si diressero verso la lezione del professor Piton.


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