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Pov's Dylan
"Allora, O'Brien sei pronti per andare in palestra" chiede l'infermiera.

Ogni giorno devo fare attività fisica per stimolare il movimento delle ossa, o così mi dicono. Sinceramente non ci capisco niente di questa malattia, solo che fa un male cane.

Grazie a questa terapia il mio corpo è diventato più muscoloso.
Non nego che alcune infermiere sono arrapate e ci provano con me.

Ho anche un po' di barba sul volto.
I capelli sono leggermente più lunghi rispetto a 2 anni fa.
Insomma si vede che non ho più 18 anni ma bensì 21, quasi.

Mi alzo lentamente e seguo l'infermiera nella palestra.

Nella palestra trovo mio padre e mia madre.
Gli sorrido e li abbraccio.

Noto che c'è pure il dottore con una cartella clinica in mano. Lo guardo confuso e lui apre la cartella.

"Allora Dylan, dall'ultima tac risulta che la tua malattia si è ridotta dell 98%- i miei genitori e il dottore sorridono- quindi dai calcoli fatti in una settimana continuiamo con questa terapia e poi, finalmente, potrai tonare a casa" dice mentre mi stringe il braccio.

Io sono abbastanza confuso. Sono felice, ma io non noto nessun cambiamento. I dolori sembrano anche peggio.

"Ma io ho sempre dolori atroci, come è possibile?" Chiedo confuso.

Lui annuisce e cerca un foglio nella cartella.

"Si hai ragione! Quel liquido è servito solo a "distruggere" la malattia vera e propria, ma non è riuscito con il dolore. Io e i colleghi dell'ospedale abbiamo fatto  ricerche sue questa malattia; Una ragazza ad Oslo è guarita propio come stai facendo tu. Anche lei aveva ancora i dolori, così gli hanno prescritto delle medicine da prendere tranquillamente a casa." Dice mentre mi porge anche delle pillole.

Annuisco e sorrido ai miei genitori.

"Quindi sono fuori pericolo?" Dico mentre guardo negli occhi il dottore.

Lui sorride "Si Dylan, sei fuori pericolo aggiungerei anche che sei quasi guarito".

Io sospiro e mia madre mi abbraccia forte. "Sapevamo che c'è l'avresti fatta." Dice mentre mi accarezza la faccia.

Io sorrido. "Ora si torna a casa" dice mio padre.

"Dottore- lui si gira verso di me- ma non posso tornare oggi? Dove devo firmare voglio andare via ora" dico mentre mi avvicino a lui.

"Oh ehm...io ti sconsiglierei di andare via sinceramente. Aspettiamo il 100%" dice

"No dottore! La prego voglio firmare per andare via! Mi Assumo le mie responsabilità" dico sorridendo.

Lui resta un'attimo in silenzio e guardo prima me e i miei genitori.

"Se insiti...però esci lunedì! Dai che ti costa, è venerdì altri due/tre  giorni non ti ammazzano" dice mentre io sbuffo e annuisco.

Esce dalla stanza e inizio a fare la terapia di "ginnastica" con l'aiuto di mio padre. Mia madre invece vi è andata a preparare la valigia.

Mentre faccio i pesi noto lo sguardo attento di mio padre su di me.
"Sei davvero pronto di tornare alla normalità?" Dice.

"Si certo" dico convinto.

"Sei pronto a rivedere Stella" a quel nome faccio cadere il penso e mio padre lo afferma prima che mi cada sul piede.

"In realtà no" dico mentre lo guardo.

Lui annuisce e mi porge di nuovo il peso in mano.

Because of you 2|| it's not over yetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora