9. Di quando Ginny usò l'incantesimo Diffindo per darci un taglio

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Quando Ginevra si svegliò nella sua lussuosa stanza, aveva un sorriso sereno in volto e sentiva le proprie membra piacevolmente indolenzite dal sonno.

Dopo la cena con Blaise Zabini, avvenuta tre sere prime, aveva riempito le sue giornate con ogni attività disponibile nella brochure; in parte perché era decisa a sfruttare al meglio il pacchetto vacanza che aveva acquistato, in parte perché cercava di tenere le distanze dal facoltoso e affascinante proprietario dell'agriturismo.

Il motivo per cui Ginevra si stava ostinando ad evitare Blaise Zabini era, secondo il suo modesto parere, fin troppo chiaro; lei era una donna distrutta, insicura e in un periodo non proprio roseo della sua vita, il fatto che Zabini soffrisse come lei di mal di cuore rendeva un loro possibile avvicinamento ancora più pericoloso.

Quanto sarebbe passato prima che lei o lui o entrambi si sarebbero convinti di essere innamorati l'uno dell'altra o di avere molte cose in comune o di essersi incontrati grazie al destino?

Quanto avrebbe impiegato il suo povero cuore spezzato ad illuderla di stare di nuovo bene, di aver trovato un nuovo motivo di vita e di non aver bisogno di nessun altro a parte Blaise Zabini?

Ginevra Weasley si conosceva abbastanza bene da sapere di essere troppo debole per poter sopportare un'altra delusione amorosa, soprattutto quando la prima era avvenuta appena quattro giorni prima e la ferita che aveva lasciato non si era ancora rimarginata.

Ecco perché Ginevra faceva di tutto pur di rimanere il più lontano possibile dalle cucine e dalla reception e dal bar — luoghi dove temeva fosse più probabile incrociare Zabini — così da tenersi alla larga dalla tentazione.

Blaise Zabini in sé non le faceva paura, era un uomo ricomparso dal passato, un uomo affascinante, fin troppo gentile e disponibile; non era Zabini a farle paura, ma quello che sapeva sarebbe successo se avrebbe permesso a se stessa di avvicinarsi a lui.

La prima e unica sera in cui avevano passato del tempo insieme, da soli, aveva finito col raccontargli dettagli personali della propria vita, aveva finito col piangere di fronte a lui e aveva finito col baciarlo senza pensare alle possibili conseguenze di un gesto simile.

Ecco perché non le faceva paura Blaise Zabini; lui non era il nemico, l'unica nemica che Ginevra aveva era la sua stessa fragilità.

Prima di sollevarsi dal letto recuperò la brochure dell'agriturismo e scorse con gli occhi le attività tra cui poteva scegliere.

Due giorni prima aveva partecipato ad una gita nelle cantine della zona, dove aveva fatto una degustazioni di vini e prodotti tipici, una volta tornata all'agriturismo, intorno alle sette di sera, non aveva cenato e si era diretta in camera, dove era crollata in un sonno profondo nell'arco di pochi minuti.

Il giorno prima invece aveva optato per una visita alle città di Alba e di Barolo, dove aveva adoperato ampiamente la macchina fotografica che le aveva regalato James per Natale, immortalando ogni luogo, piazza o monumento che aveva attirato la sua attenzione.

Una cosa di cui Ginny non andava molto fiera era di essersi inevitabilmente avvicinata al signor Lacroix, pur di sfuggire a Zabini.

Faceva ovviamente attenzione a quello che rivelava a quell'uomo, tenendo conto delle avvertenze dell'ex Serpeverde, ma approfittava più che volentieri della sua compagnia, certa che Zabini si sarebbe di conseguenza tenuto alla larga.

In quei due giorni aveva scoperto che il Signor Lacroix era un uomo impegnato sentimentalmente, anche se non si risparmiava frecciatine e battutine flirtanti ogni volta che la conversazione glielo permetteva. Ginny aveva dovuto ribadire più volte di essere una donna sposata, dimenticandosi di specificare di essere sull'orlo del divorzio, per smorzare il suo entusiasmo e diminuire le allusioni e gli sguardi ammiccanti.

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