4. Di quando Hermione flirtò con un uomo che non era suo marito

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Seduta nel proprio ufficio, Hermione Granger in Weasley faceva di tutto pur di non posare lo sguardo sull'angolo a sinistra della scrivania, dove si trovava un plico piuttosto sottile di fogli, consegnatole intorno a mezzogiorno dalla sua assistente, Emily.

La Ministra della Magia continuava a ripetersi che aveva di meglio da fare che leggere le pratiche per il divorzio inviatele da Ronald; la realtà era che al solo pensiero di firmare quei fogli si sentiva perduta.

Era fiera di se stessa e del modo in cui era riuscita a mantenere da calma la sera prima, facendo credere all'uomo con cui era sposata da più di vent'anni di essere padrona della situazione e abbastanza adulta e matura da accettare la singolare situazione in cui si trovavano.

In verità Hermione era tutto fuorché padrona della situazione.

Era stato piuttosto destabilizzante scoprire della relazione segreta tra Harry e Ronald, ma mai quanto rendersi conto di aver avuto indizi di quella relazione sotto al naso per anni e non aver mai avuto abbastanza coraggio per indagare e mettere insieme i pezzi del puzzle.

Un sorriso amaro increspò le labbra di Hermione.

Come aveva fatto ad essere così cieca?

Come aveva fatto a non capire prima che l'allontanamento graduale di Ronald non era dovuto a una crisi di mezza età o all'età ormai adulta dei figli, ma al senso di colpa che doveva provare ogni volta che si trovavano da soli nella stessa stanza?

Più Hermione ci pensava, più si sentiva nauseata e triste.

Non aveva mai creduto Ronald capace di mentirle o nasconderle qualcosa di così grande; aveva sempre visto suo marito come la parte migliore nella loro relazione; la parte più dolce con i bambini, più sensibile con lei, più dedicata alla famiglia, quando lei invece tutto quello che voleva era lavorare, studiare e migliorarsi.

Per quanto credesse che l'unico da ritenere responsabile per la situazione in cui si trovavano era Ronald, Hermione non poteva fare a meno di chiedersi cosa aveva fatto in passato per spingere suo marito tra le braccia di un altro.

Era forse stata troppo poco passionale a letto? Troppo esigente? Poco affettuosa?

Aveva rovinato tutto aumentando le proprie ore di lavoro e iniziando a dedicarsi anima e corpo alla causa degli elfi domestici, invece di dedicare più tempo al loro matrimonio in crisi?

Hermione sospirò, posò la pergamena, che stava leggendo un po' troppo distrattamente, di fronte a sé sulla scrivania e si alzò in piedi, iniziando a passeggiare per l'ampio ufficio; come era solita fare quando aveva la mente affollata di pensieri.

Attraverso le finte finestre affisse alle pareti, Hermione osservò il cielo rannuvolato che copriva Londra quel giorno, chiedendosi se avrebbe piovuto oppure no, poi i suoi pensieri tornarono su Ronald e lo sguardo le cadde sui fogli del divorzio.

Con un'espressione colma di risoluzione, Hermione Granger in Weasley tornò alla propria scrivania, prese la pratica che da ore provava a ignorare e iniziò a leggerla.

Gli occhi scuri della donna scorrevano rapidi sulle righe, divorando centimetro dopo centimetro il primo foglio, poi si bloccarono improvvisamente, una volta che Hermione arrivò al punto in cui si attestava che i loro beni terreni sarebbero stati equamente divisi e che, anche se separati, si sarebbero equamente presi cura dei figli.

Hermione sollevò lo sguardo dal documento, tornando ad osservare il cielo plumbeo che sovrastava Londra.

Si sentì una pessima madre, per aver pensato fino a quel momento a come quello scandalo avrebbe potuto influire sul suo lavoro e sulla sua vita, ma non su come una simile notizia avrebbe potuto segnare i suoi figli.

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