Capitolo 12 La ninfa Calipso

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Annabeth stava passeggiando in giardino. Quella mattina si era ritrovata sola perché Piper e Hazel si erano scusate dicendole che avevano delle faccende urgenti da svolgere, non sapeva cosa pensare. Mr.Harris aveva ricevuto la visita di un ragazzo da parte del colonnello Foster, non aveva mai sopportato quell'uomo ma il ragazzo sembrava educato e cordiale. Era andato via da un paio di minuti, poco prima che lei uscisse per la camminata e le era parso piuttosto preoccupato: lanciava sempre un'occhiata fugace alle scale, un movimento rapido che però a lei non era sfuggito. Mentre si interrogava su questi strani episodi, scorse proprio in un angolo del giardino, quel ragazzo con un suo amico... non capiva come quest'ultimo fosse entrato nella proprietà. Si avvicinò lentamente e li colse di soppiatto.

<< Buongiorno>> disse alle loro spalle. I due sobbalzarono dallo spavento e si girarono.

<< Buongiorno Miss Chase, scusateci per l'intrusione ce ne andiamo subito>> si ricompose velocemente il biondo.

<< Oh ma perché mai! Piuttosto, rimanete un altro po' e spiegatemi il motivo della vostra presenza in questo giardino nonostante Mr.Harris vi abbia congedato... e già che ci siete confessatemi anche i vostri nomi>> Leo e Jason si cambiarono un'occhiata d'intesa: Miss Chase era nota per la sua perspicacia e intelligenza quindi non sarebbero servite a nulla le menzogne con lei. Optarono per la verità.

<<Va bene ma allontaniamoci da orecchie indiscrete>>

<< Come preferite Mr...>>

<< Leo, solo Leo e lui è Jason>>

<< Annabeth>>

<< Annabeth, non so se hai mai sentito parlare della figlia di Mr.Harris>> iniziò Leo.

<< Sì... ne ho sentito parlare ma non l'ho mai vista>>

<< Un vero e proprio fantasma del castello come si suol dire... eppure io ho avuto l'opportunità di conoscerla...>> le orecchie di Annebeth guizzarono catturate dalle parole del ragazzo.

<< Non solo l'ho conosciuta durante la serata del Gala ma si è dimostrata una fanciulla adorabile e premurosa, siamo diventati piuttosto amici. La stranezza in tutto ciò è che lei di nome fa Calipso>>

<< Non vedo cosa ci sia di strano, molte persone portano i nomi di miti>> sentenziò la ragazza.

<< Certo ma questa mattina, nell'ufficio di Mrs.Williams, ho scovato un quadro nella sua galleria... quasi come se si volesse nascondere, era meno evidente degli altri e ritraeva un perfetto dipinto della ninfa Calipso... le due Calipso sono assolutamente identiche e per quanto questo sia assurdo è reale>> sussurrò Leo fermandosi.

<< E'di questo che mi stava parlando Leo quando sei arrivata>> parlò Jason. Era stato talmente in silenzio che Annabeth si era quasi dimenticata della sua presenza.

<< Come fai a sapere che è un quadro risalente all'epoca? Poterebbe darsi che il pittore sia recente e che si sia ispirato solo al viso della ragazza>>

<< E'altamente improbabile dato che dietro al quadro c'è una data e fidati se ti dico che è troppo antica perché la figlia di Mr.Harris fosse viva>>

<< Voglio vedere Calipso e il quadro>> disse Annabeth decisa.

<< Be'dovremmo entrare in casa dato che entrambe le cose si trovano lì>> rispose Leo.

<< Aspetta.Quindi per vedere Calipso tu sei entrato di nascosto? Due volte? E fammi indovinare... Jason ha distratto i domestici la seconda volta per farti sgattaiolare mentre nella prima eri semplicemente annoiato e data la folla nessuno ti ha notato salire>> esclamò soddisfatta la fanciulla quando vide i volti sorpresi dei due.

<< Mi avevano detto che fossi intelligente ma non credevo anche così perspicace>> borbottò Leo avviandosi verso l'entrata. Appena varcata la porta i domestici si domandarono cosa ci facessero nuovamente lì ma Annabeth garantì per loro. Mentre salivano al terzo piano Leo raccontò più dettagli del suo primo incontro con Calipso e di come, data l'importanza della situazione, lei avesse poi acconsentito a parlarne con qualche suo amico di fiducia. Li aveva anche avvertiti che ne sarebbe rimasta sorpresa perché non le aveva detto che sarebbe andato di nuovo a trovarla quella mattina, tantomeno con degli ospiti.

<< Fate parlare prima me o si spaventerà>> mormorò ai due che annuirono in risposta.

<< Ri-buongiorno Raggio di Sole!>> gridò dal corridoio.

<< Come mai sei di nuovo qui?>> urlò lei in risposta.

<< Non sei felice di rincontrarmi, mia cara?>> Jason e Annabeth sorrisero divertiti a quello scambio di battute.

<< No! Ti basta come risposta?>>

<< Peccato, perché ho portato ospiti>> disse lui finalmente entrando nella stanza. Alla parola ospiti ragazza trasalì pesantemente.

<< Ospiti?>> disse incerta.

<<Tranquilla sono brave persone di cui ti puoi fidare, amici>> I due entrarono e si presentarono.

<< Tu alloggi qui vero?>> disse Calipso rivolta ad Annabeth con una nota di malinconia nella voce.

<< Sì, tuo padre è stato molto gentile ad ospitare me e altre due mie amiche>> rispose cortese Annabeth.

<< Calipso>> continuò cauta << posso guardare il dipinto che hai tra le mani?>> la ragazza glielo passò un po'intimorita.

<< Incredibile...>> commentò sconvolta.

<< Non so come... ma conosco la storia della ninfa>> parlò improvvisamente Calipso << E'stata condannata dagli dei a vivere da sola sulla sua isola, Ogigia, fatta prigioniera. Non poteva uscire da quei confini e ogni periodo di tempo, gli dei stessi per infliggerle maggiore dolore e peggiorare la sua pena le spedivano dei semidei brillanti e belli di cui lei, puntualmente, si innamorava. Questi la illudevano e poi la abbandonavano e il mondo continuava a scorrere come se lei non esistesse. Dal greco il suo, e quindi anche il mio, nome significa proprio questo: nascondere>> aveva spiegato quella triste storia come se l'avesse vissuta, con lo sguardo vacuo e amareggiato.

<< Come fai a conoscerla?>> chiese dubbioso Jason.

<< Non lo so, lo avrò letto da qualche parte...>> Leo rimase in silenzio a quell'affermazione, sapeva anche lui che non era vero, lo leggeva nei suoi occhi. Pensava di aver inquadrato Calipso e di conoscere il suo carattere ma lì capì che aveva ancora molti fantasmi da scovare nel suo passato.

La melodia del tempo ( Eroi dell'Olimpo, dopo Gea)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora