Capitolo 7 Un piacevole incidente

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Hazel adorava passeggiare per il cortile che circondava casa Harris, le dava un senso di pura tranquillità e calma ma allo stesso tempo era ormai diventato un suo spazio intimo: nessuno visitava mai la parte sul retro del cortile, era come se fosse diventato il suo rifugio segreto.

Tutto era nella norma ed essendo quella la mattina del ballo, per smorzare la tensione, decise di allungare il suo giro soffermandosi particolarmente sui campi di fragole presenti sulle colline. Non sapeva come spiegarselo ma le trasmettevano un certo senso di familiarità, come se li avesse già visti anche antecedentemente che Mr.Harris la ospitasse. Questo, naturalmente, non era possibile ma la faceva sentire allegra e rilassata.

Rifletté, poi, sulla discussione appena avuta con il padrone di casa e le sue amiche. Subito dopo la "riunione" aveva avuto il bisogno di un po'di silenzio e riflessione per questo aveva anticipato al mattino la sua passeggiata pomeridiana. Un fidanzamento era l'ultima cosa che ci voleva in quel momento! A stento riusciva a stringere nuove amicizie, figuriamoci ad avere un fidanzato e sposarsi addirittura! E poi lei aveva solo tredici anni, era molto più piccola e insicura delle sue compagne, questo, ovviamente, la spaventava.

Assorta nei suoi pensieri non sia accorse di non essere più sola ormai. Una figura girata di spalle era appoggiata stancamente sul tronco di una quercia. Per non sembrare maleducata le si avvicinò cautamente, anche se, non aveva la minima idea di chi fosse.

<< Salve, per caso ci conosciamo?>> domandò cortese. Il ragazzo trasalì colto dalla sorpresa di non essere solo e si girò di scatto. Quando Hazel avvertì il suo sguardo indagatore e alquanto inquietante su di lei si imbarazzò. Era un giovanotto poco più alto di lei, avranno avuto bene o male un anno di differenza. Non era un servo, lo si intuiva dai suoi capi pregiati ma non lo aveva mai incontrato nella casa.

<< No, non credo. Sono il nipote di Mr.Harris, sono arrivato da poco alla villa, mi dispiace se vi ho spaventato>> disse ricomponendosi. Ma certo! Che sciocca che era stata! Annabeth le aveva avvertite del nuovo arrivato ma presa dalla confusione, Hazel, non aveva minimante collegato i pezzi. L'amica lo aveva descritto come un ragazzo non molto alto, magro da far paura... quasi denutrito e pallido, con occhi e capelli neri come la pece. La vera e propria stranezza era che non le incuteva assolutamente timore, anzi, anche lui, le trasmetteva familiarità quasi come le succedeva con i campi di fragole. Davvero bizzarro.

<< Oh ma certo! Che sciocca, perdonatemi se ho interrotto le vostre riflessioni ero solo curiosa dato che non vi avevo mai notato all'interno della proprietà>> si scusò.

<< Non preoccupatevi stavo per andare, e per piacere chiamatemi Nico>> si presentò il ragazzo.

<< Piacere, Hazel>> disse lei gentile. Osservò per qualche secondo di più il giovane e si terrificò quando notò in che stato fosse il suo braccio: aveva uno squarcio sanguinante che lo segnava, anche se lui, incurante, aveva solo poggiato un panno per coprirlo.

<< Oh cielo! Stai sanguinando>> disse scandalizzata. In risposta Nico si guardò semplicemente la fasciatura improvvisata assicurandole che stesse bene. Hazel, d'altro canto, insisté per farlo visitare in infermeria e si accertò che ci andasse seriamente accompagnandolo di persona.

<< Oh Will! Ho incontrato il nuovo arrivato casualmente ma direi che è stata una vera e propria fortuna dato in che condizioni l'ho trovato>> disse Hazel con al seguito un Nico imbronciato.

<< Ti lascio in buone mani Nico>> disse poi rivolta al ragazzo e uscì dall'infermeria.

<< Non sono ferito gravemente, lo giuro! E' solo un taglietto che mi sono provocato per sbaglio>> si giustificò. Will lo guardò scettico e replicò dicendo:<< Be', questo devo giudicarlo io se non vi dispiace>>

<< Se posso chiedere, come vi siete provocato questo taglio Mr. di Angelo?>> domandò scettico Will mentre gli medicava la ferita, notò che Nico sembrava riluttante a rivelargli la causa come se non ne capisse l'utilità ma alla fine disse:<< Datemi del tu, sono Nico. Comunque, stavo passeggiando e sono inciampato nella radice di una quercia, cadendo ho strisciato il braccio lungo il tronco, l'ho coperto con un panno che portavo in tasca e subito dopo ho incontrato Hazel>>

Will studiò più attentamente il suo volto come per capire se mentisse ma il suo sguardo sembrava sincero. Decise di cambiare argomento.

<< Bene, io sono Will. Pensi di partecipare al ballo di stasera, Nico?>> domandò poi.

<< Non credo, odio i luoghi affollati soprattutto quando le persone sono invadenti e ti ricoprono di domande, essendo il nuovo arrivato sono certo che adotteranno questa tecnica per saperne di più sul mio conto>> suppose Nico con l'accenno di un sorriso sul volto.

<< Nemmeno io sono una persona festaiola anche se apprezzo davvero tanto le tartine di Mrs.Beggins, la cuoca, ma credo che per stasera ne farò a meno>> confessò sorridente Will.

<< Viene mai qualcuno qui giù? E' un po'scomodo per tenere un'infermeria>> commentò il corvino guardandosi intorno.

<< Nah, solo alcune volte delle mie amiche ma in genere sono solo e mi dedico alle mie ricette e medicinali. Sono obbligato a rimanere qui per la maggior parte del tempo perché in caso di emergenze devo essere pronto. Anche se, ora che ci penso... non ne abbiamo mai avute da che ne ho memoria>> spiegò Will.

Nico pensò che quel ragazzo gli piaceva: era amichevole, cordiale e nonostante fosse tremendamente solo gran parte delle volte, sembrava comunque paziente e gentile. Si rivedeva un po'in lui e quando se ne andò dall'infermeria medicato non poté evitare di pensare che, magari, avrebbe fatto più spesso un salto lì giù. 

La melodia del tempo ( Eroi dell'Olimpo, dopo Gea)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora