IV

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Corse il più veloce possibile verso la libreria dove lavorava per poter buttare la testa sul lavoro e non pensare a nient'altro. Entrò nel piccolo edificio con le guance leggermente arrossate a causa della corsa e il fiato corto, come se avesse appena corso una maratona e non solo pochi kilometri. Prese un attimo il fiato per poi addentrarsi in mezzo agli scaffali guadagnandosi un'occhiata preoccupata da Kayla e severa da Samuel.

Kayla era la sua datrice di lavoro ed era un beta; quasi sempre avevano il turno insieme ma comunque non avevano mai legato molto avendo all'incirca settant'anni. Samuel invece era il suo migliore amico in assoluto; si erano conosciuti qualche anno prima e lui lo considerava il suo fratellino da proteggere e la cosa gli usciva tremendamente bene essendo un Alpha. Salutò la donna con un piccolo sorriso e un cenno della mano per poi continuare a camminare finchè non si scontrò contro un petto muscoloso stretto dentro una maglietta bianca. Alzò lentamente la testa vedendo degli occhi verde-azzurro guardarmi severi. 

-Love ma lo sai che ti vedo quasi ringiovanito e con il fisico moooooolto più tonico di ieri...?- disse l'omega sorridendo e tastandogli gli addominali che si intravedevano da sotto la maglietta. Sapeva bene che il suo disperato tentativo di addolcirlo non avrebbe mai funzionato e la conferma furono i suoi occhi che rimasero severi per tutti il tempo fissi sulla sua figura. 

-Baby perché se qui? Dovresti avere altre due ore di scuola e non dirmi che siete uscito prima perché non ci credo- mi disse incrociando le braccia al petto.

Solo in quel momento mi ricordai delle due ore di letteratura e matematica che avevo saltato. La mia testa era talmente piena di pensieri che non ci feci nemmeno caso. Non gli risposi abbassando lo sguardo e dondolandomi sui talloni. Passarono pochi secondi prima che le braccia di Samuel lo strinsero a se baciandogli la testa.

-Dio come fai ad essere così carino eh?! Questa cosa non va bene, non riesco ad essere arrabbiato con te- mi disse per poi lasciarmi libero. Enea gli sorrise per poi staccarsi ed andare verso il tavolo dietro di lui e fare leva sulle braccia tendando di salirci sopra a sedere fallendo miseramente. L'alpha ridacchio alla vista del suo amico che tentava di salire su quel tavolo in legno guadagnandosi un occhiataccia e un broncio da parte del più piccolo. Si avvicino a Enea e gli mise le mani sui fianchi per poi farlo sedere sul tavolo mettendosi in mezzo alle sue gambe senza togliere le mani dai suoi fianchi. 

-Non dimentichi qualcosa baby?- disse l'Alpha poggiando il bacino al bordo del tavolo. L'omega scosse la testa ridacchiando per poi fargli una linguaccia. Nel locale non c'era nessuno; mancavano ancora qualche minuto prima che i primi ragazzi che uscivano prima da scuola fossero liberi di entrare e i due ne approfittarono per stare insieme. 

Samuel disse un "Ah si?" se poi iniziare a fare il solletico al più piccolo che si dimenava e contorceva a causa delle risate; scalciando i piccoli piedini nel vuoto. 

Furono distratti dalla campanella della porta che avvisava l'arrivo di un nuovo cliente. Entrambi girarono la testa e il sorriso che prima aleggiava sul viso dell'omega si spense abbastanza in fretta. Sulla porta Edoardo e Ricky lo stavano guardando; il primo con gli occhi spalancati mentre il secondo con i pugni chiusi e lo sguardo ridotto in due fessure. 

Samuel si stacco con un "ci peso io baby, tranquillo" baciandogli la tempia peggiorando soltanto la situazione. Edoardo prese la mano a Ricky tentando di calmarlo il più possibile ottenendo un piccolo risultato. 

-Salve sono qui per prendere un libro che ci ha assegnato il professore di italiano; mi sa indicare dove sono i libri di Umberto Eco?- disse Edoardo con il tono più cordiale possibile mentre Samuel si avvicinava a loro. 

-Certo, sempre dritto; terzo scaffale sulla destra- disse con un sorriso per poi avvicinarsi al computer e mettere gli occhiali che portava solo quando stava davanti allo schermo. L'omega lo ringraziò per poi avviarsi verso lo scaffale per prendere il libro. 

Enea non li guardò trovando estremamente interessanti i suoi piedi coperti dalle scarpe  in tela. Non aveva il coraggio di guardarli; solo quarantacinque minuti prima era corso via da loro mentre ora lo vedeva avvinghiato ad un altro alpha.

Alzò lo sguardo guardando nella loro direzione vedendoli parlottare tra loro; Edoardo che gli accarezzava il braccio in dolci cerchi immaginari mentre il più grande continuava a lamentarsi spostando la testa di lato con le braccia conserte. Dopo poco Ricky annuì debolmente lasciando cadere le braccia sui fianchi e la testa sulla spalla del minore che prese ad accarezzargli i capelli. 

Gli occhi di Enea ed Edoardo si incontrarono e l'omega gli rivolse un piccolo sorriso triste e il moro si sentì morire. Scese goffamente dal tavolo per poi avvicinarsi a loro. Ricky continuava a borbottare parole senza senso non sentendo il più grande avvicinarsi. Il castano gli rivolse uno sguardo perplesso quando avvolse le braccia intorno a Ricky per confortarlo. 

L'alpha si girò di scatto facendo staccare il più piccolo impaurito dalla reazione del suo amico. 

-Scusami i...io ti ho visto triste e... e pensavo avessi bisogno di un abbraccio in più..- disse il più piccolo facendo qualche passo indietro. 

Ricky lo guardo sbalordito per poi abbracciarlo di slancio. L'omega rimase qualche minuto immobile per poi ricambiare la stretta che gli provocò brividi per tutta la schiena.

-Tu non lo hai ancora capito vero...?- disse al suo orecchio l'alpha accarezzandogli la schiena. Enea alzò la testa stranito per poi scuotere la testa e riappoggiarla sul petto del più piccolo (vi ricordo che Enea è più grande rispetto a Ricky che è più grande di Edoardo).

-Sai a volte sei proprio ottuso; quello che ti ho detto prima di quest'estate era vero, è tutto vero- disse stringendolo maggiormente a se. L'omega spalancò gli occhi mente la confusione nella sua testa aumentava e quelle parole riecheggiavano nella sua mente come una lenta litania; e in tutto questo il pensiero più grande era "come si sentisse protetto tra quelle braccia". 

Spostò la testa di lato guardando Edoardo; il moro allunò la mano verso di lui che si avvicinò sorpassandoli per poi mettesi dietro di lui e abbracciarlo lasciando Enea in mezzo. 

Quando anche le braccia del castano lo circondarono, tutti i pensieri negativi si dissiparono lasciando spazio ad una sensazione di completezza e protezione che lo fecero sentire a casa. 

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Allora che ne pensate ragazzi? 

Commentate mi raccomando❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤

Vi lascio alla foto di Samuel

Samuel-Alpha 🐺

Samuel-Alpha 🐺

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-baci

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