XVIII

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Leggete bene e con attenzione lo spazio autrice e le parole in grassetto please

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Le cose andavano bene... forse anche fin troppo bene.

Nonostante i suoi genitori, soprattutto Mirko, erano andati abbastanza fuori di testa appena hanno visto il marchio sul collo del loro figlio; alla fine lo hanno accettato anche se l'alpha dai capelli mori ci aveva messo decisamente più tempo passando poi una settimana intera con il muso.

Anche a scuola la cosa era stata accettata; certo i commenti maligni delle persone c'erano ma Edoardo e Ricky cercavano ogni volta di non far sentire quelle parole al più grande in modo da non destabilizzarlo.

Certo; aveva acconsentito di buon grado a stare insieme a loro e diventare loro compagno per la vita; ma comunque i dubbi nella sua testa erano ancora forti; forse fin troppo ma comunque i sui due compagnie erano felici di rassicurarlo e di scacciare quei butti pensieri dalla testa del maggiore.

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Quando suonò la sveglia Enea la spense veloce; troppo contento per stare a letto a rotolarsi nelle coperte.

Oggi finalmente sarebbe tornato Samuel a lavorare in biblioteca. Dopo qualche giorno dall'incontro tra il suo amico e i suoi, attuali, fidanzati (se non vi ricordate è al IV capitolo❤) l'alpha era dovuto andare nella sua città natale a causa di una brutta malattia che aveva colpito sua madre.

Quando l'altra sera Enea ha scoperto che la madre del suo migliore amico si era rimessa e che lui sarebbe presto tornato a casa il piccolo omega ha iniziato a saltellare di gioia chiamando il bruno e chiedendogli quante più informazioni possibili.

L'arrivo era previsto per mezzogiorno ed Enea non stava più nella pelle.

L'assenza della figura dell'alpha si era fatta sentire; erano successe tante, forse troppe cose e l'omega sentiva il bisogno di comunicare al maggiore tutto quello che aveva vissuto.

Sia per questa grande fretta di esternare i suoi pensieri; sia per la voglia impellente di rivedere Samuel; Enea corse verso i cancelli della suola sperando che il tempo passasse il più velocemente possibile...

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-Baby non agitarti troppo; sento la tua ansia fino a qui - disse Ricky richiamando l'attenzione del suo compagno.

Stava mettendo apposto i libri dopo che la professoressa di matematica aveva fatto finire la lezione qualche minuto prima in modo da far mettere con calma i materiale nello zaino.

-Scusa; è che non lo vedo da così tanto... e... e ho così tante cosa da dirgli...- disse Enea con il viso chinato in basso.

Non sapeva precisamente come Ricky fosse riuscito ad avere il permesso per andare nella sua classe per passare insieme gli ultimi cinque minuti di lezione ma ci era riuscito ed ora lo stava tranquillamente coccolando davanti a tutti ignorando gli sguardi che gli lanciavano i vari studenti.

-Tranquillo, lo capisco; oggi Edo è uscito un ora prima e ci aspetta direttamente davanti alla libreria; che ne dici di andare in moto?- chiese il biondo spostando qualche ciuffo ribelle dalla fronte del proprio compagno per poi depositagli un dolce bacio.

All'omega gli si illuminarono gli occhi nel sentire quelle parole ed annuì energicamente proprio quando la campanella iniziò a suonare indicando la fine delle lezioni.

Il maggiore dei due sobbalzò nel sentire quel rumore ritornando testo mentre il compagno lo prese per mano portandolo al parcheggio della suola.

-Mettiti il casco Baby; non voglio che tu ti faccia male- disse il biondo allungando l'oggetto al compagno che, con non poche difficoltà, se lo mise.

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