XI

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Quando si svegliò venne accolto da delle piccole carezze sulla cute e da un "buongiorno piccolo" che fece sorridere Enea.

Il moro strusciò la testa sopra il petto di Ricky mentre pensava a come gli si addicesse quel soprannome e come gli piacesse detto dai suoi compagni: nonostante di età era il più grande, probabilmente era quello da proteggere di più tra tutti e due e la cosa non gli dispiaceva sincerante.

-Allora come stai?- disse Edoardo comparendo con solo dei boxer addosso e un asciugamano a frizionargli i capelli mentre alcune goccioline d'acqua scendevano dal petto per poi arrivare alla alla line V e infine scomparire dentro l'unico tessuto che copriva quel corpo di muscoli accennati.

-Tesoro se continui a guardarmi così di me non resterà più niente- disse il minore dei tre ridacchiando.

Il maggiore divenne rosso e abbassò lo sguardo imbarazzato per poi nascondere il viso dentro il petto dell'alpha che lo accolse tra le braccia.

Edoardo si sedette sul letto ancora con il sorriso sulle labbra e accarezzò il braccio al maggiore che buttò un occhio verso di lui per poi nascondere ancora il viso nel petto del biondo che ridacchiò.

-che cosa è successo?- chiese Enea non capendo cosa fosse successo; si ricordava loro tre insieme e poi... poi non sa bene cosa fosse successo.

-sei svenuto dopo aver avuto un orgasmo troppo intenso- disse sorridendo Ricky accarezzandogli una guancia.

Il moro divenne ancora rosso per poi balbettare una specie di scuse sbiascicate e rinascondere il viso.

-Tranquilla baby girl; e poi... a noi fa solo che piacere sapere che ti abbiamo fatto perdere completamente il controllo- disse Edoardo all'orecchio dell'omega con un sorriso malizioso sul volto.

-Devo andare a casa- disse Enea staccandosi dall'Alpha a malincuore per poi iniziare a rivestirsi.

-Vuoi che ti accompagnammo? magari possiamo stare un altro po' con te- disse Ricky alzando il busto.

-Certo- disse il maggiore con un sorriso per poi andare verso il bagno.

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Quando uscirono di casa Enea non sapeva come comportarsi; doveva prendergli la mano? a entrambi? oppure dovevano semplicemente stare così senza sfiorarsi?

A interrompere i suoi pensieri fu la mano di Edoardo che prese la sua intrecciando le dita tra loro mentre Ricky lo prese per la vita avvicinandolo a se facendo sorridere il maggiore.

La gente che passava li guardava in diversi modi: straniti, indifferenti,... ma a loro non importava; come se il contatto fisico con gli altri ragazzi portasse a tutti e tre una sicurezza innata.

Quando arrivarono a casa del moro il tre andarono in camera dell'omega che li fece accomodare sul letto mentre andava a prendere i libri per spiegargli matematica e chimica.

I due ragazzi si guardarono intorno per guardare un po' la stanza: era molto bella con piante e fiori un po' ovunque mentre il letto con le lenzuola scure era contornato da una cornice in legno.

I due ragazzi si guardarono intorno per guardare un po' la stanza: era molto bella con piante e fiori un po' ovunque mentre il letto con le lenzuola scure era contornato da una cornice in legno

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Di lato si apriva una piccola porta che portava ad una zona armadio e fu quello che attirò di più l'attenzione dei due ragazzi.

Uno degli armadi era di colore diverso che stonava un po' con il resto della camera: era di un rosa molto tenue; quasi bianco.

I due ragazzi si guardarono per poi avvicinarsi e aprire una delle due ante ma nemmeno loro potevano immaginare che cosa ci sarebbe stato dentro...

Quando Enea entrò in camera vide i due ragazzi con un sorriso in volt entrambi seduti sul letto; c'era qualcosa di strano ma non se ne curò molto e poggiò i libri e i quaderni sul letto per poi allungarsi per prendere l'astuccio dalla scrivania.

-Prima di iniziare io e Edoardo avremmo una proposta... - disse Ricky guardando negli occhi il maggiore che inclinò leggermente la testa non capendo dove i suoi due compagni volevano andare a parare (vi prego ditemi che non lo faccio solo io)

- Di che si tratta?-

-Se riusciremo a fare almeno il 70% degli esercizi giusto allora dovrai fare qualcosa per noi...- disse il castano con un sorriso malizioso in volto che fece deglutire Enea; non tanto per la paura quanto per l'eccitazione.

-O-okay- disse il maggiore per poi sedersi sul divano tentando di concentrarsi.

Il tono con cui aveva parlato Edoardo era come quello che aveva l'altra sera; era roco e dominante e faceva salire brividi sulla schiena all'omega che tentò di frizionare le gambe tra loro in modo da dare un po' di sollievo al principio di erezione che si stava formando.

I due ragazzi sembrano accorgersene perché ridacchiarono per poi aprire il libro ed iniziare a seguire il maggiore che gli parlava di formule e regole per fare gli esercizi.

I due sembravano molto più concentrati del solito su quello che stava dicendo e facevano domande per chiedere qualcosa o essere sicuri di qualcos'altro in modo da completare al meglio gli esercizi.

 Quando i Enea ebbe finito di studiare gli diede una decina di esercizi a testa per poi aspettare pazientemente che li concludessero mente lui guardava il telefono oppure sistemava accuratamente la scrivania.

-Fatto!- dissero i due ragazzi in coro facendo girare il maggiore che prese le schede e iniziò a correggere gli esercizi.

La mano che teneva la biro rossa continuava a muoversi mentre Enea era assorto a correggere i fogli che gli avevano dato i suoi due compagnia ternando lo sguardo con il libro.

Quando glieli ridiede con un grande sorriso sulle labbra entrambi guardarono gli esercizi con gli occhi sbarrati: 100%; entrambi.

-Allora? che cosa volete in cambio?- disse il maggiore con ancora il sorriso in volto. Edoardo lo guardò con il suo solito sorrisino che ormai Enea è abituato a conoscere e gli disse delle semplici parole che lo fecero sbiancare per poi cambiare colore diventando rosso.

-Che ne dici di farci vedere qualcosa del tuo armadio speciale?-

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