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-Tu sei scemo. TU SEI SCEMO. Lo vuoi capire che ora sei fuori?- dico a Rahul, non appena tutti usciamo dalla classe.

-Si, lo so, ma in quel momento non ho proprio ragionato. Ero troppo arrabbiato- risponde lui.

-Non c'entra nulla. Era più importante rimanere qui. E ora te ne andrai-

Mi metto le mani nei capelli, mentre anche gli altri ci raggiungono.

Lo lasciamo solo con Usha, che è l'unica capace di scambiarci parole sensate.

Ma il sorvegliante arriva troppo presto.

-Signor Teoli, mi segua- dice, e Rahul fa come gli è stato chiesto.

Inutile dire che quasi tutti scoppiamo in lacrime.

Noi ragazze ci raccogliamo tutte attorno ad Usha, che sicuramente è la più triste tra tutti noi.

-Io lo sapevo...- dice lei tra le lacrime, mentre io mi affretto a darle un fazzoletto.

-E' troppo, fa sempre troppo, non capisce quando deve fermarsi...- continua, ma parlare le viene molto difficile, con tutti quei singhiozzi.

Come se non bastasse, il preside non ci permette neanche di dargli un ultimo saluto, prima che lasci del tutto il collegio.

Siamo veramente distrutti, ma le lezioni devono comunque continuare.

Per fortuna, la prima da affrontare, è quella del prof Carnevale.

Stranamente, dice a tutti di raccoglierci in cortile. Dietro di lui ha molti teli bianchi, bombolette e pennelli per dipingere.

-Oggi, ragazzi, è la vostra giornata. E' la giornata dello studente- inizia, mentre noi ci posizioniamo davanti a lui.

-Perciò, questa di oggi, non sarà una lezione. Non avrete delle valutazioni-

Noi riusciamo persino a sorridere, nel sentire quelle parole.

Il prof continua a parlare, spiegandoci l'attività che andremo a svolgere oggi. Sarà all'insegna della lotta contro la mafia, e dovremmo considerare, in particolare, le idee di Falcone e Borsellino.

Non appena finisce di parlare, io e Davide ci fiondiamo a prendere un telo bianco.

-Prendi una bomboletta nera e una rossa- mi dice, concentratissimo.

E' sempre così, quando sta per dipingere o disegnare.

-Vado a chiamare anche Esa e Giordano- dico io, correndo verso i due ragazzi.

Quando tutti e quattro siamo insieme, iniziamo ad elaborare mentalmente il nostro progetto.

-Io mi occupo della scritta, voi dei disegni- dice Davide, consegnandoci delle bombolette.

Io ed Esa, che siamo delle grandissime fan di Louis Tomlinson, decidiamo di tracciare il suo smiley sui quattro angoli del telo.

Lavoriamo per una buona mezzoretta, senza mai distrarci.

Direi che l'abbiamo presa veramente sul serio.

-Perfetto- dice alla fine Giordano, allontanandosi per ammirare il nostro lavoro finito.

Insieme, lo alziamo da terra per portarlo dal prof, che ci sta aspettando dall'altro lato del cortile.

-Molto bello, complimenti ragazzi. Ora salite di sopra e fateli sventolare dai balconi- risponde lui, sorridendo.

Noi corriamo di sopra, rischiando persino di cadere dalle scale.

Davide e Giordano fissano il telo al balcone, posandoci sopra due grandi massi.

-Grande, Vavalà- dico io, dando un bacio sulla guancia al ragazzo.

-Ma come! Il merito è tutto tuo- risponde lui, sorridendomi.

-Pfff, non dire sciocchezze! Io non sarei mai stata capace di fare un titolo tanto bello- replico io, accennando con la testa al telo che sventola fuori.

-Su ragazzi! Torniamo sotto- dice Sofia, staccandosi dal suo gruppo.

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-Ehi Usha, come va?- dico io, sedendomi accanto alla ragazza in sala relax.

-Diciamo bene. Un pò vuota, certo, ma è sempre così quando non c'è Rahul- risponde lei, sforzandosi di non sembrare troppo triste.

-Mi dispiace veramente tanto. Non posso neanche immaginare come tu ti senta in questo momento-

-La cosa peggiore, però, è stato il suo comportamento. Rahul non è così. Non lo è mai stato. Non so proprio cosa gli sia preso oggi, neanche io riuscivo a riconoscerlo-

-Tu sei una ragazza fortissima, Usha. Sono sicura al mille per mille che riuscirai ad arrivare fino alla fine. E lo farai anche per Rahul-

La stringo forte in un abbraccio, mentre Giordano entra come un tornado nella stanza.

-NO RAGA! IO SO' TROPPO FELICE!- dice, saltando sul posto come un coniglio.

-Giò, tutto bene? Non ti ho mai visto così allegro- dico io, alzandomi dal divano.

-STASERA ENZO FA UNA GRIGLIATA! CEH, LO SAI CHE SIGNIFICA UNA GRIGLIATA? MANGIAMO CIBO VERO PER UNA VOLTA!- mi spiega lui, continuando a saltellare.

-No vabbè, è troppo bello per essere vero- dice Usha, mentre anche lei si alza.

-Vi giuro! Lo ha detto lui, perché lo ho sorpreso con un vassoio di carne nel corridoio-

-Mi fa già fame, porca miseria- commento io, con una mano sullo stomaco.

-Non dirlo a me. Ceh, avrei preferito 'na bella carbonara, però...-

-Sempre a lamentarti tu! Mangiati la carne e stai zitto-

-Si si si, non ti alterare-

Io scoppio a ridere, contagiando anche Usha.

Almeno una cosa buona succederà. Non so da quanto tempo non mangio un pezzo di carne che non siano delle interiora, un cervello o una lingua.

Potete ben capire quanto io sia felice.

❝ 𝐓𝐇𝐀𝐓 𝐃𝐀𝐌𝐍 𝐒𝐌𝐈𝐋𝐄 ❞ || 𝑫𝒂𝒗𝒊𝒅𝒆 𝑽𝒂𝒗𝒂𝒍𝒂̀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora