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-BUONGIORNO SIGNORINE! IL SOLE E' ALTO E VI STA ASPETTANDO!- ci sveglia la sorvegliante, spaccandoci i timpani con la sua campana.

-Si si buongiornissimo- mugugno io, stropicciandomi gli occhi.

-Signorina Ferrara, c'è qualche problema?- mi chiede lei.

Io mimo un no con la testa, mentre Esa cerca di convincermi ad alzarmi. Alla fine ce la faccio, mentre la sorvegliante continua a scampanellare quell'oggetto infernale per tutta la camera.

-Avete dieci minuti per rifare il letto, lavarvi e vestirvi in modo impeccabile. Sono stata chiara?-

-Cristallina- replico io, grattandomi la testa.

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Dopo essermi vestita, aver fatto il letto in modo orribile e aver fatto colazione, mi trovo per la prima volta in aula. Alla mia destra c'è Esa e alla mia sinistra Sofia. Dietro la cattedra ci sono due professori. Uno è quello di italiano e letteratura, il professor Maggi. L'altra è la Petolicchio, la famigerata prof di matematica.

-Vero che mi fai copiare tutto, si?- sussurro a Sofia, mentre Maggi detta le domande.

-Ovvio- risponde lei, facendomi sfuggire una risatina.

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-Ho copiato tutto! TUTTO!- dico alle mie compagne, ridendo.

-Io anche, tutto da Ylenia. Ora devo solo sperare di averlo fatto bene...- commenta Luna, poggiata allo stipite della porta dell'aula.

-RAGAZZE!- urla Esa all'improvviso, facendoci segno di raggiungerla alla finestra. Tutte ci affacciamo, cercando di capire cosa stesse succedendo.

-Sono arrivati!- esclamo, battendo le mani.

Infatti, proprio davanti al cancello, stavano iniziando ad arrivare tutti i ragazzi. Inizio a scrutarli attentamente, mentre loro ci salutano e ci sorridono.

-No raga, mister Dreddino ha vinto tutto!- dice Esa, rivolta a uno dei ragazzi.

-E quello chi è raga, il figlio di Trump?- scherza Sofia.

Io continuo ad osservarli tutti, non rimanendo colpita da nessuno. Poi, però, vedo arrivare un ragazzo in maglietta blu, che indirizza lo sguardo verso di me e sorride. Sorrido anch'io, mentre Sofia nota chi sto guardando.

-EHEHEHEH maglia blu ha fatto colpo eh?- dice, tirandomi una scherzosa gomitata.

-Cosa? Chi?- rispondo,  staccandomi dalla finestra e arrossendo di colpo.

-Ehhhh cosa sono quelle guance rosse?- scherza Esa.

-Oh insomma ragazze! Non lo conosco neanche...- rispondo, frenando l'istinto di guardarlo di nuovo.

-Ma lo farai molto presto- conclude Giulia Scarano, sfregandosi le mani.

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Siamo di nuovo in cortile, schierate alla destra dei ragazzi e dei loro genitori. Il preside sta ripetendo ciò che ha detto anche a noi, mentre loro non sembrano affatto interessati. Alla fine scopriamo che uno di loro, Rahul, è il fratello minore di Usha. Appena arrivate, tutti gli sguardi dei ragazzi si posano su di noi. "Mister Dreddino" sembra essere rimasto particolarmente colpito da Mishel. Io inizio ad osservarli più da vicino, cercando di non guardare il ragazzo con la maglietta blu. I più carini sono uno con la maglia nera e una collanina dorata al collo, con un forte accento romano, un'altro che sembra avere vent'anni con un tatuaggio stile Dybala, e (non vorrei ammetterlo) il ragazzo con la maglietta blu. Sarà sempre una mia impressione, ma appena l'ho visto mi ha ricordato Loki, dei film della Marvel. Con la coda dell'occhio, riesco a notare che mi guarda molte volte e bisbiglia qualcosa al ragazzo che ha di fianco.

❝ 𝐓𝐇𝐀𝐓 𝐃𝐀𝐌𝐍 𝐒𝐌𝐈𝐋𝐄 ❞ || 𝑫𝒂𝒗𝒊𝒅𝒆 𝑽𝒂𝒗𝒂𝒍𝒂̀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora