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Tutti i miei compagni sono fuori dai dormitori, in attesa che Magnesio e Ylenia si rifacciano vivi.

Io, però, non li ho seguiti.

Ho detto a Davide di non preoccuparsi, di stare insieme agli altri.

Io sono rimasta coricata a pancia in su sul mio letto, a fissare il soffitto cercando di capire se quello attaccato al muro fosse un ragno o semplicemente una crepa.

Ho la capacità di riuscire a distrarmi completamente da tutto, per inseguire qualcosa di assolutamente inutile.

Credo che, se dovessi riassumere la mia vita in una frase, sarebbe questa.

Una volta che sono sicura al cento per cento che quella sopra di me sia solo una crepa, mi alzo dal letto. 

Misuro a grandi passi la stanza, fino ad arrivare davanti alla porta.

Faccio capolino fuori, sul corridoio, che è deserto.

Cercando di non fare troppo rumore, corro verso la camerata maschile.

Non so neanche io il motivo di questo scatto.

Mi avvicino al letto di Davide, che è sistemato perfettamente, senza neanche una grinza.

Ho l'impressione che sia stato Giordano ad aiutarlo.

Personalmente, non ho mai visto Davide aggiustare il suo letto in questo modo.

Vedo che uno dei suoi tantissimi pennarelli è poggiato sul comodino.

Apro il cassetto del comodino, dove vi è nascosta un'intera confezione di colori, tra cui pennarelli, pastelli a cera, acquarelli...

Noto che il bordo di un foglio di carta fa capolino da sotto quell'ammasso di materiale.

Lo sfilo, facendo attenzione a non strapparlo o rovinarlo in alcun modo.

E quello che vedo mi lascia senza parole.

Tutta la superficie del foglio è piena di disegni.

Si capisce che sono stati fatti in fretta, dal tratto della penna nera che molto spesso va fuori dai bordi.

E, in tutti questi schizzi, sono ritratta io.

In molte posizioni, e in momenti diversi della giornata.

Ci sono io con la testa poggiata sul banco, io che rido, io seduta al tavolo da pranzo, io che leggo un libro, io che disegno...

Pesco un altro foglio dal cassetto.

E' praticamente la fotocopia del primo.

Il soggetto principale sono sempre io, anche se in posizioni diverse.

C'è persino un disegno che raffigura me vicino a quello che sembra essere Harry Styles.

Mi lascio sfuggire una risata, per poi riporre tutto di nuovo al proprio posto.

Perché Davide non me li aveva fatti vedere prima?

Forse ho rovinato una sorpresa?

Ma no, neanche Davide è capace di mantenere un segreto.

E allora perché quei disegni erano chiusi nel cassetto, quasi non me li volesse far vedere?

Ovviamente mi fido cecamente di Davide.

Ci sarà sicuramente un motivo, che scoprirò ancora più sicuramente.

Per adesso, però, ci sono cose più importanti a cui pensare.

Esco dal dormitorio, facendo finta di non aver visto nulla.

Sento delle voci provenire dal piano di sotto, così mi affretto a scendere le scale.

La scena che mi ritrovo davanti è l'ultima alla quale avrei voluto assistere

❝ 𝐓𝐇𝐀𝐓 𝐃𝐀𝐌𝐍 𝐒𝐌𝐈𝐋𝐄 ❞ || 𝑫𝒂𝒗𝒊𝒅𝒆 𝑽𝒂𝒗𝒂𝒍𝒂̀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora