Capitolo dodici

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ALICE.

La serratura scatta e varco la soglia di casa, lascio la borsa sul tavolo e prendo posto sul divano, sento la porta chiudersi poi Luca mi raggiunge.

"Hai detto che volevi spiegare." Gli ricordo. "Avanti, sentiamo." Lo vedo sospirare e portarsi le mani fra i capelli, ha lo sguardo tormentato e si tiene il labbro inferiore fra i denti.

"Lei si chiama Rebecca." Ha la voce rauca, come se facesse fatica a parlarne e già so che tutto questo non mi piacerà. "Quando sono andato via l'ho conosciuta ad una festa dopo uno dei miei primi concerti." Luca é cauto, capisco solo ora che sta cercando le parole giuste da dire per non ferirmi, si avvicina e siede accanto a me, il suo sguardo però non incontra il mio é come se si fosse perso nei ricordi, il suo corpo è qui, ma la sua testa è altrove. "Non abbiamo avuto una storia seria, ma fra noi c'era una grande intesa sessuale e mi andava più che bene, avevo bisogno di spegnere i ricordi e lei era una buona opzione." Lo guardo incredula, nel momento in cui quelle parole lasciano la sua bocca sento una voragine scavarmi dentro, il solo pensiero che lui sia stato toccato da altre mani che non siano le mie o che le sue labbra siano state baciate da altre e non dalle mie mi fa andare fuori di testa.

"Tu..." Deglutisco e mi prendo del tempo per raccimolare un po' di coraggio. "Provi qualcosa per lei?" non so se sono pronta a sentire la risposta a questa domanda.

Luca mi guarda con uno sguardo triste e d'un tratto sento gli occhi inumidirsi. Mi prende il viso fra le mani e si avvicina, chiude gli occhi e lo imito, poi la sua fronte si poggia alla mia ed è in questo momento che le lacrime mi bagnano il viso, una sensazione di vuoto m'invade, l'ho perso per sempre? Ha visto Rebecca dopo anni e ha capito di amarla?
No, non è possibile. Io so cosa siamo stati, cos'abbiamo condiviso e vedo Luca quando è con me, non può essere stata tutta una finzione, noi ci amiamo, è così o forse voglio solo convincermene.

"Ho fatto tante cazzate nella mia vita." Luca sospira sulle mie labbra. "Tu sei l'unica cosa giusta, la miglior cosa che mi sia mai capitata. I miei occhi guardano tante cose, ma vedono solo te, non faccio altro che pensare a te, quando ti sono vicino mi formicolano le mani perché voglio toccarti, sempre, tu sei il centro della mia vita Alice e questo non cambierà mai. Potrai respingermi altre mille volte, io sarò sempre qui a riprovarci, perché so che mi ami anche tu."

Quando apro gli occhi capisco che Luca mi ha guardata piangere per tutto il tempo ed ora anche i suoi occhi sono lucidi, non riesco a pensare a niente se non al sollievo che provo in questo momento, per questo faccio l'unica cosa che ritengo sensata, lo bacio.

Nell'esatto momento in cui le nostre labbra si toccano tutto ha di nuovo un senso, le nostre lingue si cercano, i nostri corpi si desiderano.

Le mie mani scivolano veloce lungo le sue spalle portando via il giubbino, Luca lascia una scia infuocata di baci spostandosi sul collo, sento il piacere pulsarmi dentro e non ho nessuna intenzione di fermarmi.

A cavalcioni sul suo grembo mi sfilo la maglia e i suoi occhi brillano di lussuria, sento le sue labbra sul mio petto, poi mi afferra i glutei e lo sento alzarsi dal divano, stretta fra le sue braccia Luca ci conduce in camera e mi stende sul letto, mi sfila i jeans e mi ritrovo a sorridere come un'ebete.

Mi bacia le gambe, poi i fianchi e il ventre, bacia ogni centimetro di pelle, poi sento il suo sospiro sul mio punto più caldo e quasi avverto un capogiro, mi erano mancante tutte queste sensazioni, questa spensieratezza.

Luca afferra le mie mutandine tirandole via per le gambe, mi guarda con desiderio e mi sorride rassicurante.

Mi lascia un dolce bacio sulle labbra, scende sul collo e...

"Alice." Vengo chiamata dal salotto di casa. Oh cazzo!

Tutti i giorni // CAPO PLAZADove le storie prendono vita. Scoprilo ora