Sulla soglia della porta ad accogliermi non ci sono quegli occhi che mi fanno battere il cuore a mille bensì due occhi color nocciola e una folta chioma castana, Mario.
Mi guarda con aria interrogativa anche se al momento dovrei essere io a chiedergli cosa cazzo ci fa nell'appartamento con la mia ragazza, beh in realtà ormai ex ragazza.
"Cosa cazzo ci fai qui?" Dico fra i denti ormai nero di rabbia, non posso credere che Alice l'abbia chiamato per consolarsi, non voglio crederci.
"Chi è alla porta?" La sua voce mi arriva dritta al cuore ed è come se mi avessero dato un pugno allo stomaco, al momento non ci capisco più niente e questo mi fa impazzire. La chioma bionda della mia Alice spunta dalle spalle del tizio, è sorpresa, forse più di me.
"Luca." Sussurra.
"Vedo che non hai perso tempo." Vorrei mantenere la calma, prenderle la mano, sederci e lasciare che mi spieghi tutto, ma tutto questo non mi piace. Mario è qui con lei, di nuovo ed ho una tremenda paura di scoprirne il motivo.
"Non è come pensi."
"Non gli devi spiegazioni." Interviene lui.
"Fatti i cazzi tuoi." Lo aggredisco spintonandolo, lui cerca di reagire ma Alice lo tira via ed in un attimo me la trovo di fronte con il suo profumo che m'inebria i sensi, con una mano socchiude la porta alle sue spalle dando un chiaro segno al moro di restarne fuori e per un attimo le sono davvero grato.
"Quando sono rientrata l'ho trovato sotto casa ad aspettarmi." Spiega con tranquillità, ma il suo sguardo è ancora tormentato ed io mi sento ancora una schifezza per questo.
"Perché l'hai fatto entrare?"
"Dovevamo parlare. Sai non l'ho lasciato nel migliore dei modi."
"È passato così tanto tempo Alice, che senso ha parlarne ora?" Lei sospira, ma non risponde forse perché sa quanto io abbia ragione.
"Puzzi come una distilleria." Afferma evitando la mia domanda, le lancio un'occhiata torva e lei distoglie lo sguardo. "Ci siamo già detti tutto, perché sei qui?" Vorrei dirle che sono qui perché sono un coglione, non dovevo farla piangere, non dovevo farla soffrire e soprattutto non dovevo lasciarla andare via dalla nostra casa quel giorno, ma sono un codardo e le parole si bloccano sulla punta della lingua, le reprimo, scendono giù per lo stomaco al quale sento una fitta, sono sbagliato per lei, merita di essere felice, io sono un danno e lo sarò sempre, continuerò a farla soffrire, forse devo andare via, lasciarla sulla soglia della porta e voltare le spalle, ma ora questo non riguarda più solo noi, c'è un piccolo cuoricino che batte dentro di lei, nel suo piccolo ventre, un piccolo esserino che potrebbe cambiarci la vita ed è proprio per questo che mi faccio coraggio, per una volta non sono un codardo, posso dirlo.
"Non ci siamo ancora detti tutto. Dentro di te c'è una parte di me ed io non rinuncerò mai a questo." Le lancio un ultimo sguardo prima di oltrepassarla ed entrare nel suo appartamento.
Eccomi qui.
Forse molte di voi non speravano più in un aggiornamento, ma dopo più di 3 mesi sono qui con un nuovo capitolo.Mario è ritornato, ve lo aspettavate?
Spero che il capitolo non vi abbia deluso, se vi é piaciuto lasciate una stellina qui sotto e magari anche un commento.
Baci.
Alla prossima
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Tutti i giorni // CAPO PLAZA
FanficATTENZIONE questo è un sequel, se non avete letto i primi due libri "Forte e chiaro" e "Ne è valsa la pena" vi risulterà difficile comprendere questa. Luca e Alice dopo un annodalla loro riconciliazione decidono di vivere insieme. Alice segue Luca n...