Capitolo due

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Entro in casa come una furia, le mie gambe si alternano velocemente mentre mi dirigo in camera da letto sbattendomi la porta alle spalle.

"Alice." Sento oltre la porta mentre due pugni vengono scaraventati su essa e mi ritrovo a sussultare. "Apri questa porta." Lo sento ringhiare, mi siedo sul letto guardando la porta chiusa di fronte a me, scossa dai pugni di Luca. "Alice." Lo sento urlare ancora.

"Va' via." Le lacrime corrono veloci sul mio viso depositandosi sul mio petto, sul cuore che sento frantumarsi ogni istante di più. Come ha potuto farmi questo? Ed io come ho potuto fidarmi di lui così tanto da mettere in pausa la mia vita solo ed esclusivamente per far procedere la sua, il suo successo, il suo più grande sogno. Mi ritrovo a singhiozzare, poi le urla cessano, così come i rumori, mi porto le ginocchia al petto poggiando la testa su di esse, non so di preciso quanto tempo passa prima che il battito del mio cuore inizia a regolarizzarsi e le lacrime smettono di bagnarmi il volto, con cautela mi alzo dal letto avvicinandomi alla porta, quando la apro non si sente alcun rumore dalle stanze circostanti, mi muovo con lentezza mentre le mie gambe mi portano in salotto, sussulto nel vedere Luca seduto sul divano, il capo chino e le mani sulla testa, quando avverte la mia presenza lo vedo alzare il capo, posa i suoi occhi arrossati su di me ed io mi ritrovo a fare un passo indietro, una sensazione di puro terrore m'investe, ma cerco di contenermi, lui non è Fabio, non mi farà del male, ma nonostante questi pensieri quando avanza verso di me non posso fare a meno di indietreggiate, lo vedo alzare le mani in segno di resa e il suo viso s'inonda di dolore.

"Alice parliamone." La voce roca ridotta ad un sussurro, mi guarda mentre si contiene dal camminare verso di me. Lo guardo e mi chiedo perché siamo arrivati a questo, perché ha voluto tradirmi, forse per lui non sono abbastanza? Forse aveva bisogno di un'avventura? Eppure il sesso di certo non gli manca, così come tutte quelle piccole attenzioni che gli riservo, per quanto io mi sforzi, proprio non riesco a capirlo.

"Di cosa dovremmo parlare? Mi hai tradita, non c'è altro d'aggiungere."

"Io non ti ho... tradita." Sputa l'ultima parola con gran disgusto sul viso.

"Allora cos'era quel 'Prova questo'." Mimo con voce acuta.

"Noi stavamo solo..." fa una pausa ed io attendo che finisca la frase, ma la verità non arriva ed io mi decido a fare l'ultima cosa che in realtà vorrei.

"Tranquillo, d'ora in poi non mi dovrai nessuna spiegazione." Mi dirigo in camera seguita da lui.

"Di cosa stai parlando?" La voce colma di timore e lo sguardo spaventato, Luca se ne sta sulla soglia della porta guardandomi afferrare una valigia dall'armadio.

"Torno a Salerno domani mattina."

"Tu cosa?" Urla venendo verso di me, afferra la valigia che ho fra le mani e la scaraventa sul pavimento. "Tu... non puoi farmi questo."

"Lo sto già facendo." Il suo viso si arrossa e posso dedurre che stia trattenendo la rabbia, poi il suo pugno incontra il muro accanto a me, in modo tanto violento da farmi sussultare, lo guardo mentre strizza gli occhi.

"Non andare." Sussurra, le sue iridi incontrano le mie, sono annebbiate dalle lacrime, poi tenta di sfiorarmi il volto ma d'istinto mi sottraggo al suo tocco appiantendomi al muro, una scintilla di dolore gli passa negli occhi, poi mi guarda confuso. "Non ti farei mai del male, lo sai vero?" Lo so? So che Luca non mi toccherebbe mai se non per farmi stare bene? La verità è che non so più niente, ha già fatto tanto male ad una parte importante di me, il mio cuore e questo non può cambiare.

"Troppo tardi, l'hai già fatto." Sono le ultime parole che gli dico guardandolo, poi riprendo la valigia sul pavimento ed inizio a riempirla con le mie cose, mentre Luca resta immobila a fissare il vuoto.


Tutti i giorni // CAPO PLAZADove le storie prendono vita. Scoprilo ora