Capitolo uno

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Una magnifica vista di tante piccoli luci fra migliaia di corpi mi fa quasi commuovere, Luca ormai senza maglietta e con addosso solo un paio di jeans è accovacciato all'estremità del palco.

"E allora cazzo ora guardami, sopra un filo con i trampoli, questi aspettano che cado giù, ma se mi alzo non ti alzi più." Canta la sua voce metallica con un gran coro di sottofondo ed io sento gli occhi pizzicare, nonostante il tempo questa canzone su di me ha sempre lo stesso effetto, e l'atmosfera che si è creata a questo concerto di certo non aiuta a sciogliere il nodo che ho in gola.
Ricaccio indietro le lacrime, come sempre mentre Luca canta l'ultima strofa della canzone, poi con un breve saluto ed un ringraziamento le luci si abbassano e lui mi raggiunge, un asciugamano posato intorno al suo collo e le spalle nude, il suo corpo è sudato per il caldo afoso di quest'estate.

"È stato pazzesco." Commento con un gran sorriso e gli occhi ancora lucidi, lui mi rivolge un sorriso che mi scalda il cuore poi mi stampa un dolce bacio sulle labbra.

"Sei stato grande." S'insinua una terza voce, Gionata dà una pacca sulla spalla al mio fidanzato, i capelli scompigliati e degli occhiali a coprirgli gli occhi, avrà di sicuro finito una delle sue sessioni, non oso immaginare i dettagli.

"Alice." Mi saluta stringendomi in un abbraccio amichevole che ricambio. "Non sapevo ci fossi anche tu." Commenta con tono alquanto nervoso e l'occhiata che lancia a Luca non mi sfugge.

"Piccola noi abbiamo delle cose da sbrigare, ma farò in fretta." Per la prima volta è Luca a parlare. "Aspettami qui." Dice soltanto prima di allontanarsi con il suo amico, li gaurdo da lontano scherzare mentre la risata di Luca m'invade i timpani, perfetto... resterò qui da sola per chissà quanto.

Nell'esatto momento in cui sfuggono alla mia vista mi sento a disagio, decido di andare alle macchinette a prendermi uno snack, accanto avvisto una sfilza di sedie, prendo posto su uno di esse, prendo un morso del mio snack e afferro il cellulare.

"Emozionante vero?" È questo che cita il messaggio di Chiara.

"Decisamente." Rispondo con uno smile che ha delle stelline al posto degli occhi. Attendo una risposta che però non arriva, sbuffando ripongo il cellulare nella tasca dei jeans, gettò via l'involucro argentato dei miei biscotti ormai finiti poi mi gaurdo intorno dove scorgo solo lunghi corridoi, dopo circa 10 minuti mi alzo definitivamente da quella sedia, ormai stanca di aspettare e mi dirigo in uno dei corridoi, varie porte passano sotto la mia vista con vari cartelli in cui sono citati diversi nomi, tutte porte chiuse fin quando ne scorgo una semi aperta, delle voci mi arrivano ovattate, non riesco a capire cosa dicono ma sono di sicuro delle voci maschili.

"Devi provare questo allora." Riesco a capire, ma questa volta è una voce femminile a parlare.

"Fammi provare." Sento un tuffo al cuore nel momento in cui riconosco la voce di Luca, che ci fa qui con una ragazza? Era questa la faccenda che doveva sbrigare? Lasciarmi sola per stare con un'altra? Sento lo stomaco attorcigliarsi, un nodo alla gola mentre mi avvicino pian piano alla porta, poi prima che io possa sbirciare essa viene aperta di scatto, una chioma rossa e occhi color cioccolato ma contornato dallo stesso colore rosso mi si presenta davanti, il sorriso di Gionata muore sulle sue labbra nell'esatto momento in cui mi vede, alle sue spalle Luca ora indossa una maglietta ed è seduto su un divano, accanto a lui una ragazza mai vista prima, con indosso abiti succinti, capelli biondi e trucco sbavato, sento il cuore aumentare i battiti, sono violenti contro la mia cassa toracica e sembra quasi voglia uscirmi dal petto, ditemi che è un sogno, ditemi che non é vero, ditemi almeno che non é come sembra, qualsiasi cosa pur di non sprofondare di nuovo nel baratro.
Ma nessuno parla, sono tutti fermi a guardate uno spettacolo patetico e quello spettacolo sono proprio io.
Non ragiono più, la mente si annebbia così come la mia vista, non ho più il comando delle mie gambe mentre, in fretta, si allontanano da quel posto.
Ci sono cascata di nuovo.

Salve ragazze, nuovo tragico capitolo, se non l'avete capito ancora io amo le tragedie 🤣 ed è proprio per questo che questi poveri ragazzi non trovano un po' di pace, perdonatemi.

Comunque ho notato che il sequel vi ha sorprese, ma soprattutto rese felici e non potete capire quanto mi fa piacere.

Ora io lo so che alla fine di questo capitolo voi vorreste lanciarmi missili o prendermi a sprangate, ma ci provo lo stesso, lasciate un bel voto sotto al capitolo e se vi va anche un piccolo commento.

Ora vado via prima che volino pomodori.
Baci.
Alla prossima.

Tutti i giorni // CAPO PLAZADove le storie prendono vita. Scoprilo ora