Capitolo tre

1.3K 50 5
                                    

"Non ti ho tradita." Ripete Luca forse per la decima volta. "Devi credermi, noi non stavamo facendo quello che credi tu." Esasperata lascio il trolley accanto alla porta di casa, sono ancora intenzionata ad andare via, per quanto io ami Luca non posso restare con lui.

"Allora cosa stavate facendo Luca? Dimmelo, perché io so benissimo quello che ho visto." Esclamo esasperata.

"Puoi sederti?" Gli occhi arrossati mi scrutano dall'alto, abbasso il capo e sospirando pesantemente prendo posto sul divano, non riesco a sostenere il suo sguardo che è ancora posato su di me. "Sai benissimo che prima di avere tutto questo la mia vita era una merda." Fa una pausa, vedo le sue Balenciaga muoversi, fino ad arrivare ad un passo da me, ed è in quell'istante che incontro i suoi occhi, tristi e quasi assenti. "Quando mi ritrovavo con Gionata e gli altri noi fumavamo qualche spinello." Sento l'ansia crescere dentro di me e spero che non stia per dire quello che più temo. "Pur facendo quella vita non avevamo mai visto così tanti soldi e pur vivendo ogni giorno fra ogni tipo di droga non avevamo mai pensato di provare qualcosa differente dall'erba." I miei occhi si appannanano perché il mio peggior incubo sta per avverarsi.

"Tu sei fatto di cocaina?" Quasi urlo e lo vedo fare un passo indietro, distoglie lo sguardo da me e capisco il suo 'si' silenzioso, calde lacrime mi bagnano il viso mentre mi alzo dal divano decisa ad andare via una volta e per sempre. "Io... non posso crederci Luca, lo eri anche ieri sera?" Lui non risponde ed io capisco che è arrivato il momento di lasciare questa casa. "Buona fortuna con la tua vita, io non ho più niente da fare qui." Nel momento in cui la sua mano tocca il mio braccio mi divincolo di scatto, lo guardo con disprezzo che non pensavo di poter trovare. "Non osare toccarmi." Sputo fra i denti.

"Mi stai lasciando per questa stronzata?"

"Ah quindi per te è una stronzata farti di coca?" Scuoto il capo esasperata, Luca, il mio Luca che fa uso di droga, certo non mi sarei mai meravigliata dell'erba, ma la cocaina? È davvero troppo, non voglio che cada in un baratro senza più uscita, il mio cuore mi urla di restare, di aiutarlo ad uscirne, di non lasciarlo solo, ma la testa mi dice che lui non lo farà e quando uscirà da questa porta inizierà tutto da capo, come un circolo vizioso e poi cosa succederà fra qualche anno? Tornerà a casa strafatto, con il cervello consumato e sfogherà tutto su di me? Non cadrò di nuovo in quella merda, sono un'altra persona e se mi voglio bene almeno un po' devo uscire da questa casa il prima possibile.
Luca non accenna a rispondere, mi guarda mentre continuo a piangere come una stupida, gli lascio un ultimo sguardo cercando di imprimere nella mia mente ogni suo tratto, il naso stretto e le labbra piene, gli occhi nocciola e intensi, i capelli rasati, le sue mani, il ricordo delle dolci carezze che lasciavano sulla mia pelle, chiudo gli occhi per un istante e inalando affondo imprimo anche il suo profumo.

"Addio Luca." Dico flebile prima di oltrepassare la porta e lasciarmi tutto alle spalle, lui non mi ferma, la sua voce non mi richiama e la sua mano non osa più sfiorarmi, forse una parte di me, una piccola parte di me desiderava un ultimo richiamo, desiderava sentirsi dire che tutto sarebbe andato bene, che lui ne sarebbe uscito per me, per lui, per noi, ma nulla di tutto questo è successo ed è per questo che mi chiudo il cancello alle spalle senza più voltarmi indietro, con un presente distrutto e un futuro tutto da costruire, ma questa volta lontana da Luca.

Tutti i giorni // CAPO PLAZADove le storie prendono vita. Scoprilo ora