<< Harry dobbiamo parlarti >> è quando tua madre ti rivolge questa frase che inizi a passare mentalmente nella tua testa tutte le cazzate che hai fatto e tutte le possibili conseguenze.
Ovviamente quel giorno non poteva che andare meglio. Avevo avuto la prova che Louis mi aveva solo continuato a prendere per il culo e ora mia madre doveva parlarmi di chissà cosa e in più avevo fame. Tanta fame.
<< Possiamo parlare dopo? >> domandai mettendo lo zaino vicino alla porta dell'ingresso
<< Penso che sarebbe meglio farlo ora e non aspettare fino a sta sera >> continuò in tono nervoso e capii che c'era qualcosa che non andava.
Lasciai uscire una grossa quantità d'aria fuori dai miei polmoni e mi tolsi la giacca.
<< Ti aspetto in cucina >>
Rimasi a guardare la porta di casa, non avevo assolutamente voglia di parlare con mia madre soprattutto non quel giorno.
Se fossi uscito in fretta avrei evitato la conversazione e avrei potuto comorare qualcosa da mangiare per strada, no, sarebbe stata solo rimandata a quando sarei tornato.Contro la mia volontà mi diressi verso la cucina dove trovai mia madre seduta al tavolo con le mani appoggiate e incrociate sopra quest'ultimo. Mi grattai il dietro del collo a disagio e mi sistemai nella sedia davanti a lei.
La guardai in volto e riconobbi la sua stanchezza. Come biasimarla con un marito così.
Alzai le sopracciglia, segnale per farle capire che ero pronto ad ascoltarla e così iniziò.<< Come va con la scuola? Hai fatto nuovi amici? >>
Non so cosa mi aspettavo, sicuramente non una conversazione noiosa tra madre e figlio.
<< Sono davvero stanco, se dobbiamo parlare di queste cose possiamo farlo anche dopo >> mi adagiai sulla sedia, appoggiai anch'io le mani sul tavolo e rimasi a guardarle.
<< Sei ancora amico con Zayn? >> chiese sorvolando il mio lamento.
Sospirai.
<< Certo >><< Harry >> ed ecco, l'allarme che anticipava uno tsunami.
Riuscivo a sentirlo in lontananza, un fischio acuto nelle mie orecchie che mi diceva di correre.<< Devi andartene di casa >> disse in un soffiò.
Smisi di respirare per un momento, il silenzio regnò nella mia testa come prima di un proprio e vero tsunami. Tutta la gente è ormai andata via, si è nascosta, è scappata e io invece rimango fermo a guardare l'acqua ritirarsi, era lo stesso suono, ero rimasto da solo.
<< Devi andartene Harry >> ripetè in tono monocorde ed io alzai lo sguardo su di lei. Ovviamente guardava il tavolo. Chi avrebbe il coraggio di guardare in faccia il proprio figlio e dirgli di andarsene.
<< Ma che dici >> sbuffai e sorrisi incredulo.
Sta scherzando.
E dove me ne andrei?
<< Io e tuo padre->>
<< Non è mio padre >> sibilai tra i denti.
<< Abbiamo riguardato i conti e siamo al verde >> mi spiegò calma.<< Ma se quell'ubriacone si scola non so quante bottiglie >> sputai fuori con tutto il mio disprezzo.
<< Non abbiamo più soldi e per questo abbiamo deciso di mettere in affitto la tua camera >>
Il sangue mi ribolliva nelle orecchie.
Non mi stava neanche ascoltando.
Cercai di imitare il suo comportamento, calmo e distaccato, ma mi ritrovai a mordermi la lingua. Subito rinchiusi i pugni e li portai sulle mie gambe.
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Lasciati Accarezzare // Larry Stylinson
FanficHarry è un normale adolescente che cerca di vivere una vita normale. Non si aspettava certo di trovare un ragazzo incasinato come Louis. Quest'ultimo, infatti, si rifiuta di essere toccato da qualcuno. Harry pensa faccia così a causa di qualche p...