Per un'attimo fu come se la mia pelle fosse polvere da sparo e quella di Louis fuoco.
Sentii scoppiettii che partivano dai miei polpastrelli fino alla mia spalla. Spalancai gli occhi, la sensazione di essere stato colpito da un fottuto fulmine durò una frazione di secondo perchè subito la mano di Louis scagliò via la mia con un sonoro schiaffo.
La sorpresa scacciò lontano la sensazione che avevo provato poco prima. Mi allontanai di qualche passo da Louis che ora mi guadava ancora seduto sulla panchina.
Passai le dita sulla parte della mano che aveva colpito.
Sentivo la mano bollente. Guardai il liscio e scoprii i suoi occhi già su di me.
Appena i nostri sguardi si abbracciarono lui abbassò il suo ed iniziò a studiarsi le scarpe.<< Ma che cazzo fai? >> sussurrò. Non mi guardava ancora in faccia. Aveva i gomiti appoggiati sulle ginocchia e le mani gli torturavano i ciuffi castani.
Gli facevo così schifo che non riusciva a sopportare il mio tocco?
L'avevo solo sfiorato e lui non l'aveva sopportato.
Cosa avevo di sbagliato? E poi perchè me ne preoccupavo?<< Scusa io...volevo chiederti..>> le parole mi morirono in gola quando lui alzò lo sguardo su di me.
Non potevo chiederglielo.
Iniziai a sudare freddo come se i suoi occhi stessero privandomi dei vestiti che indossavo e mi stessero spogliando.
I suoi zaffiri mi studiavano ed io mi perdetti all'interno di essi.<< Non devi toccarmi più ok? >> disse in un tono, non calmo ma neanche aggressivo come tutte le altre volte che mi aveva parlato.
Vedevo le sue labbra muoversi a rallentatore mentre mi parlava ed ebbi la sensazione che il tempo si fosse rallentato d'un tratto.
Le sue labbra sottili si incontravano quando dovevano pronunciare la "m" e la "p" formando una curva perfetta.
Le sue sopracciglia si alzarono quando finì la frase.Sbattei le palpebre cercando di ripensare a tutto quello che era successo e non più al suo corpo.
<< Io...volevo dirti che...>> hai delle labbra fantastiche <<....tra due settimane ci sarà la verifica e il prof mi aveva chiesto di dirtelo >> dissi con tono pacato.
Rimanei ancora qualche secondo senza battere ciglio. Faceva caldo e le mie mani sudavano. Louis guardava un punto nella parete dietro di me e si torturava le pelliccine delle dita.
Mi asciugai le mani sui pantaloni, cercai con tutto me stesso di smettere di guardare Louis in modo maniacale notando l'onda che le sue ciglia facevano quando lui batteva le palpedre e della piccola gobba che aveva il suo naso.
Girai sui tacchi e mentre camminavo verso l'uscita dello spoiatoio presi la mia borsa, neanche mi cambiai le scarpe. Feci per uscire.Speravo che mi seguisse..per cosa poi? Niente.
Mentre scendevo le scale pensando ai polsi ossuti di Louis non mi accorsi di avere una scarpa slacciata così come un deficente inciampai suoi miei stessi piedi, rischiando la vita, rotolando giù dalle scale.
Mentre cadevo sbattei il gomito sullo spigolo di un gradino provocandlmi una scossa per tutto il braccio.Appena le scale finirono mi ritrovai sul pavimento gelido della scuola.
Feci un piccolo gemito di dolore.Mi faceva male il fondoschiena e mi passai una mano su di esso per massaggiarlo.
Il dolore al gomito era ancora costante, quando lo guardai notai che era sbucciato e che da un taglio sgocciolava del sangue.Mi girava la testa e mi portai le dita alle tempie per fare movimenti circolari su di esse.
Chiusi gli occhi e cercai di non pensare al fatto che ero stato così sbadato da cadere dalle scale a scuola. Il pensiero che qualcuno mi avesse visto mi fece impanicare.Aprii gli occhi per guardarmi intorno. Non c'era nessuno per fortuna. Mi tirai una mano in faccia.
<< Che fai, ti picchi da solo? >> disse una voce ironica che veniva da sopra le scale.
Alzai lo sguardo sul ragazzino prepotente che ora era all'inizio delle scale.
Che figura di merda.Louis aveva in mano la sacca da ginnastica.
Mi studiò poi si accorse del sangue che colava sul mio polso e fece un gemito.
Non gli piaceva il sangue? Eppure sembrava tanto un duro.<<Sei caduto ?>> Disse scendendo le scale facendo piccoli saltelli.
Mi guardai le scarpe cercando di non badare ai ciuffi di capelli di quel ragazzo che ogni volta che saltellava ballavano sulla sua testa.<< No, non sono caduto>> dissi <<...stavo contando le piastrelle >> continuai sarcastico.
<< ah ah quanto mi diverti >> disse Louis adesso di fianco a me.
<< dai alzati >> mi disse.
Allungò una mano verso il mio braccio sano con l'intenzione di aiutarmi credo.
Mi stava per toccare. Le nostre pelli stavano per entrare in contatto.Iniziai a respirare velocemente.
Un brivido mi percorse la schiena..
Angolo autrice
Potete votare la storia se vi sta piacendo? Mi farebbe davvero piacere.
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Lasciati Accarezzare // Larry Stylinson
FanfictionHarry è un normale adolescente che cerca di vivere una vita normale. Non si aspettava certo di trovare un ragazzo incasinato come Louis. Quest'ultimo, infatti, si rifiuta di essere toccato da qualcuno. Harry pensa faccia così a causa di qualche p...