...L'ultimo giorno...
G.POV
E così oggi era l'ultimo giorno... La notte la abbiamo passata tra coccole, baci e serie TV. Mi ritrovo alle 8 del mattino addormentato sul petto del mio ragazzo. I prof avevano detto di ritrovarci all'1 di notte davanti alla stazione della città, con i rispettivi familiari se erano andati a restare loro, sennò avevano la giornata libera. L'ultimo giorno lo voleva passare abbracciato ad Alex, ma nn potevo fare solo quello. Decisi di prepararmi per bene le valigie, per poi far alzare Alex dal letto e andare in centro per prendere qualcosa per mia madre come ricordo viaggio. Per uscire Alex mi aveva dato una delle sue felpe preferite, e indossavo uno dei miei jeans preferiti, neri strappati, semplice ma belli, con una cintura e delle catenelle. E insomma, ero pronto per uscire. Uscimmo e lui portava una semplice felpa grigia con pantaloni da tuta neri e grigi. Semplice ma bello come sempre. Andammo in un centro commerciale situato a bordo piazza del Duomo. Noi entrammo abbracciati nel negozio, e la commessa ci guardò male. E proprio quando stavo per spostarmi da Alex, lui mi prese e mi baciò, e la commessa ne risultò abbastanza infastidita. Cosa c'era di male vedere due maschi baciarsi? Entrammo e prendemmo quello che dovevamo, anche se la commessa ci tirava ogni tanto occhiatacce, e ad Alex anche dei sguardi dolci. Provavo un certo senso di gelosia e penso che Alex mi capisse. Insomma, chi non guarderebbe mai un bel ragazzo. Così gli sussurrai all'orecchio che volevo un suo abbraccio, e così lui fece. Dopo aver preso una semplice felpa per mia madre, ci incamminammo in un altro negozio dove ci scegliemmo abiti a vicenda che ci saremmo scambiati quando sarei partito. Infine decidemmo di andare in una gioielleria. Alex entrò in una gioielleria molto bella, e io in un'altra altrettanto bella.
Mentre Alex stava prendendo una collanina d'oro per Giorgio, quest'ultimo invece gli stava prendendo un anello... Uno di quei semplici, perché ai 2 ragazzi non serviva tanto per rappresentare il loro amore, si bastavano loro due. Si completavano assieme, ognuno colmava lo spazio vuoto che avevano nei loro petti. Quello spazio, quei difetti, quelle stranezze, si amavano con tutto il cuore, anche se si erano incontrati da poco. O meglio dire, non si ricordavano di essersi mai conosciuti, ma era così, loro si conoscevano da sempre, eppure sembravano dei fidanzati che ancora dovevano scoprire molto sull'altro. Ebbene sì, il nostro caro Giorgio in 4° elementare si dovette trasferire per un anno in una città dove prima abitava anche Alex, ed erano anche buoni amici, ma purtroppo Giorgio dovette ritrasferirsi alla vecchia casa, nel suo vecchio paesino. Ma non si ricordavano del loro passato. Erano come fratelli in quel periodo, inseparabili. E dopo anni si ritrovarono, e non come miglior amici, ma come una coppia.
Ed erano fortunati, non erano come quei amici che non si ritrovavano mai più nella vita. Giorgio prese l'anello e notò i dettagli attentamente. Era un bellissimo anello dorato con un fiore inciso sopra, e al centro del fiore si poteva incidere il nome del fidanzato. Giorgio decise che avrebbe azzardato, sapeva che Alex nn voleva per nulla al mondo che lui spendesse per lui, ma Giorgio voleva con tutto il cuore dargli un gioiello perfetto che gli poteva ricordare lui in ogni momento della giornata, sia quando erano lontani, che vicini. Pur sapendo che non doveva farci mettere qualcosa in più, decise di farci mettere 3 diamantini, 2 piccoli e uno al centro, ma sempre piccoli, così da farceli incastonare e non dare all'occhio. Vicino ai diamanti, voleva che fosse inciso l'iniziale sua e del suo amato Alex... Insomma, il romantico della coppia. Dall'altra parte, Alex oltre alla catenella aveva preordinato un paio di braccialetti con 2 ciondoli ciascuno, tutto questo in argento. Quello per Giorgio conteneva un cuore con sopra una A e un fulmine come i 2 ciondoli, quello di Alex, invece un cuore con una G e una goccia. Quei ciondoli non avevano dei significati banali alla fine. Oltre al rappresentare le iniziali dei ragazzi, rappresentavano i loro stati d'animo. Giorgio cambiava umore in un batter d'occhio, Alex invece era così forte da esser così vulnerabile e sensibile da potersi distruggere in attimi. Così simili ma così diversi. Uscirono dalle gioiellerie così contenti. Ovviamente Alex non aveva previsto che anche lui ci avrebbe messo così poco quanto lui, pensava ci avrebbe messo ore e ore, ma infine si ritrovarono. I loro occhi brillavano. Alex fece salire Giorgio sulla schiena e lo portò fino a casa, dove rimasero tutto il tempo a coccolarsi e scambiarsi momenti dolci. Alla fine si fecero le 19, e quella sarebbe stata la loro ultima volta che avrebbero cenato assieme, perlomeno in quel mese, o ancora pensavano. Ordinarono ciò che volevano, o perlomeno, ciò che voleva Alex, perché a Giorgio gli bastava Alex (secondo me a qualcuno gli sale il diabete per tutto sto dolciume). Mangiarono con calma, e a malinconia vollero staccarsi... Controllarono l'orario, erano le 22, e tra poco meno di 3 ore Giorgio avrebbe lasciato Toscana per ripartire verso la Sicilia. Giorgio inizio a piangere, ma anche Alex, il ragazzo forte della coppietta, si lasciò andare, ma non voleva farsi vedere debole. Lo abbracciò, e se lo strinse a sé. Non di sicuro voleva vedere il suo amato piangere. Ma anche lui era triste, nonostante sapesse che lo sarebbe andato a trovarlo presto. Passarono tutto il tempo a scambiarsi bacini attaccati, e si fecero le 23:50. Alex caccio la scatola che conteneva la collanina e la mise a Giorgio. Si scambiarono i vestiti che avevano deciso di regalarsi, e anche un indumento per avere il profumo dell'altro sempre vicino, forse potevano sentire meno mancanza dell'altro. Alex voleva tanto cacciare i braccialetti che aveva preso per loro 2, ma decise di resistere per regalarglielo quando lo sarebbe andato a incontrare, cioè non tanto tempo dopo, per quello che prevedeva. I 2 piangevano, si stringevano... Non volevano lasciarsi, ma purtroppo sono questi gli svantaggi delle relazioni a distanza. Ogni volta che bisogna staccarsi dal partner è sempre un dolore, eppure secondo certe persone sarebbe stato esagerato visto che non si erano messi assieme da tanto, ma il loro legame era molto forte, più forte di loro stessi. Si fecero le 00:30 e dovettero partire, anche perché l'insegnante voleva vedere da chi erano stati i ragazzi che non erano venuti all'hotel giusto per assicurarsi. Alex si presentò alla prof, e chiede un po' la situazione di Giorgio scolastica, d'altronde voleva soltanto sapere qualcosa di più sul suo fidanzato.
Insegnante di Giorgio: oh, Giorgio è un ragazzo molto bravo e attento, spesso si perde nei suoi pensieri, ma comunque studia con costanza, i suoi voti sono molto soddisfacenti, solo che sta sempre da solo. Ma comunque è un bravissimo ragazzo. E comunque, lei sarebbe... Mi serve per farlo sapere ai genitori del ragazzo e al preside.
Alex: Uh... Ehm...
Il ragazzo era in panico, non sapeva cosa dire. Non si erano detti su cosa dire agli altri. E Giorgio intervenne. Erano pieni di lacrime, e non gliene frega a degli altri, il suo ragazzo era l'unica cosa che vedeva, e non lo voleva di mica lasciare.
Abbracciò Alex e si rifugiò nel suo petto, piangendo. Nessuno lo aveva mai visto così triste, manco quando veniva maltrattato. Alex cercava di calmarlo in tutti i modi, e se lo porto in un angolo di dietro dicendo alla prof di dargli 5 minuti e che il ragazzo li avrebbe raggiunti. Alex non aprì bocca, lo lasciava sfogarsi, anche se era tutta la giornata che piangeva. Gli asciugò le lacrime, e gli sorrise. Gli sussurrò all'orecchio una frase che Giorgio aspettava che venisse detta.
A: prometto che tra poco mi rivedrai...
E lo baciò dolcemente. Nessuno dei due si fregava se qualcuno li spiava di nascosto o cosa, si sentivano bene, e questo era l'importante. Infatti Max li spiava, e non solo lui, ma quasi l'intera classe. Ma loro due se ne fregavano altamente. C'è chi diceva che era una bella coppia, e chi li insultava. E in tutto questo un Max incazzato si faceva risaltare nella folla. Alex lo vide con la coda dell'occhio e si staccò da Giorgio. Il topo si era calmato. E Max tirò un'occhiataccia a Giorgio, che abbracciò Alex fortemente. Ovvio che Alex non voleva rovinarsi quel momento che si era creato in quel momento, ma Max gli dava troppo fastidio. Alex ricambiò l'occhiataccia di Max con altrettanta rabbia e pazienza. Non voleva far agitare Giorgio. E infatti si decise, non lo avrebbe lasciato ritornare solo con quei mostri a casa sua. Andò dalla prof di Giorgio e le chiese se Giorgio poteva o dividersi dagli altri, oppure partire un po' più tardi. La responsabilità era la sua. La prof non potendo dividere i ragazzi per non perderli di vista, disse che poteva venire con loro e così Giorgio si poteva anche allontanarsi dalla classe. Ad Alex andava bene sta cosa, si era fatto anche lui una valigia in caso di emergenza. Per sua fortuna, c'era un treno sia alle 1:30, che uno alle 2:00. Corse più che poteva, e prese le sue carte, i documenti, la valigia, il regalo, tutto insomma e scese di fretta. Ce la poteva fare. Lo avrebbe accompagnato a ogni costo. Giorgio chiamò sua madre avendo ascoltato la conversazione per sbaglio che accettò il fatto che Alex rimaneva a casa loro per una settimana. E poi Giorgio doveva spesso stare da solo, quindi era meglio per lui stare un po' in compagnia. Poi la madre sarebbe partita dopo 3 giorni dall'arrivo di Giorgio per 2 settimane... Quindi altro tempo per Alex e Giorgio per stare assieme. Alex prese anche il suo PC portatile e le cuffie e uscì frettolosamente, ricordandosi tutto il necessario. Nn aveva lasciato nulla e poteva partire. Controllò l'orario: erano le 01:17 e in fretta e furia raggiunse la stazione, proprio in tempo. Si fece il biglietto e nascose la valigia e tutto per stare accanto a Giorgio così da fargli una sorpresa. Ma Giorgio, visto che aveva sentito la conversazione, corse verso Alex abbracciandolo forte e sorridendo,per poi sussurrargli: vieni con me...Vale e Luce out!
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Just *THEBADNAUTS*
Diversos𝙰𝚗𝚌𝚑𝚎 𝚜𝚎 𝚜𝚒𝚊𝚖𝚘 𝚊𝚗𝚍𝚊𝚝𝚒 𝚟𝚎𝚕𝚘𝚌𝚎... 𝙿𝚎𝚛 𝚖𝚘𝚕𝚝𝚒 𝚊𝚗𝚌𝚑𝚎 𝚝𝚛𝚘𝚙𝚙𝚘 𝚟𝚎𝚕𝚘𝚌𝚎, 𝚘 𝚌𝚘𝚖𝚎 𝚍𝚒𝚛𝚎, 𝚎𝚛𝚛𝚘𝚛𝚎... 𝚎̀ 𝚒𝚕 𝚖𝚒𝚐𝚕𝚒𝚘𝚛 𝚎𝚛𝚛𝚘𝚛𝚎 𝚌𝚑𝚎 𝚒𝚘 𝚊𝚋𝚋𝚒𝚊 𝚖𝚊𝚒 𝚌𝚘𝚗𝚋𝚒𝚗𝚊𝚝𝚘... 𝙲𝚘𝚗 𝚕�...