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Poco dopo si trovarono dentro l'abitazione della coppia e Jeffrey fece appena in tempo a posare il sacchetto unto che stringeva in una mano e che conteneva dei croissant, prima di essere travolto dall'entusiasmo di Lily, che gli corse incontro, saltandogli al collo, come se non lo vedesse da anni quando, invece, si erano incrociati fino al giorno prima in agenzia.

-Jeffrey!- trillò la donna. -In casa nostra! Finalmente!- continuò a dire, saltellando a destra e a manca. Il suo ospite deglutì sonoramente e tentò di ricambiare l'accoglienza calorosa con un sorriso.

C'era un altro motivo importante per cui Jeffrey non si permetteva di frequentare la coppia più di tanto fuori dal lavoro: Lily assomigliava in modo spaventoso a Theo.

I due non erano imparentati, ma entrambi erano bassini, con gli stessi occhi scuri, una corporatura simile che si differenziava soltanto nelle forme appena un po' più morbide di Lily. Come Nate, entrambi si ostinavano a sfoggiare lo stesso look punk-rock un po' demodé e, come se non bastasse, la giovane aveva continuato a portare i capelli decorati, dai riflessi lilla, esattamente lo stesso colore che aveva avuto Theo durante il periodo in cui i due uomini si era frequentati, prima che tagliasse i ponti con lui, si tingesse di biondo, cambiasse aspetto, per poi sparire dalla circolazione.

In poche parole, per Jeffrey, trovarsi in compagnia di Lily Thompson era un po' come vedersi girare intorno una versione femminile di Theo e non riusciva a restare del tutto indifferente a ciò, mentre in ogni suo gesto rivedeva l'altro e gli tornavano alla mente ricordi che facevano ancora male, dato che non era riuscito a rassegnarsi all'idea di avere perso il suo amore.

-La colazione- disse Nate prendendo posto attorno all'unico tavolino presente nel caravan. -Devi farti perdonare qualcosa?- gli chiese atono, tirando fuori un croissant e dandogli un grosso morso. Jeffrey gli sorrise, ma distolse lo sguardo da lui, mentre Lily lo invitava ad accomodarsi, continuando a piroettargli intorno, per poi abbandonarlo di colpo e correre a preparare del caffè.

-Hai dormito, stanotte?- gli chiese Nate, dopo avere deglutito sonoramente e l'altro si sforzò di ricambiare il suo sguardo.
-Un po'- rispose Jeffrey, stringendosi nelle spalle.
-Sei qui per darci il benservito? Licenziarci?-
-Cosa!- urlò Lily e il loro ospite piegò il capo da un lato, soccombendo all'onda d'urto delle sue grida.
-Ma come vi viene in mente?- domandò.

-Beh- fece Lily, picchiettandosi il mento con un dito; gli volse le spalle e tornò a preparare il caffè. -Ultimamente non sei stato molto carino con noi. Anzi!- aggiunse tornando ad alzare la voce e girandosi verso di lui, puntandogli contro un dito accusatore. -Sei stato proprio brutto! A malapena c'hai rivolto la parola-
Nate scosse la testa e continuò a mangiare in silenzio.
-Tu non hai nulla di cui accusarmi?- gli chiese Jeffrey con un sospiro e l'altro si fermò dal masticare, trattenendo il boccone tra i denti, rivolgendogli una lunga occhiata eloquente.

-Che c'è?- insistette Jeffrey e Nate scosse la testa.
-Ti stai comportando come mi aspettavo che facessi- si decise a rispondere l'uomo. -E quindi continuerò ad aspettare-
-Cosa?-
-Che tu sia pronto a lasciarti il passato alle spalle- rispose Nate e riprese a mangiare.

Jeffrey percepì gli occhi farsi lucidi e si trattenne con tutte le proprie forze per non mostrare la propria debolezza ai due; non voleva metterli a disagio iniziando a piangere come un bambino. Neanche da ragazzino si era mai concesso reazioni di quel tipo, sia perché, appunto, reputava scortese piangere davanti ad altri e metterli in difficoltà su come avrebbero dovuto reagire, trovandosi di fronte il manifesto dolore altrui, sia perché la trovava una cosa davvero poco da persona "forte".

Prese un croissant dalla busta e gli diede un morso con aria assente, senza percepirne il sapore sulla lingua; era un po' come masticare qualcosa che aveva la consistenza della carta, croccante, ma che diventava molle sulla lingua, a contatto con la saliva, impastandogli la bocca. Si sentì abbracciare da dietro e Lily gli diede un bacio su una guancia, rendendogli ancora più difficile trattenersi dal cedere all'emozione. Le girò il croissant e lei gli diede un morsetto, e poi un altro bacio alla sua guancia destra e Jeffrey si trovò a sospirare sconfitto.

LIARDove le storie prendono vita. Scoprilo ora