-Dal principio, Ryan, non avere paura. Siamo solo io e te-
-No. Siamo solo Claud e il mostro- mormorò il giovane, tornando a rannicchiarsi sotto le coperte.Claud si tolse le scarpe, ma sentiva caldo, a differenza dell'altro, il cui gelo, probabilmente, era causa diretta dello shock e della paura che stava provando in quei giorni.
Si stese al suo fianco e lo abbracciò, schiacciandolo contro di sé, percependo la coperta pizzicargli la pelle nuda delle braccia, in modo fastidioso.
Gli baciò i capelli, ancora, e sentì le mani di Ryan, gelide, aggrapparsi alle sue braccia.
-Sono nato nel distretto di Tropoja, Albania. Non hai idea di quello che sia vivere lì- mormorò Ryan a voce così bassa che Claud gli si fece ancora più vicino per poterlo sentire. -Non ho mai conosciuto mia madre. Siamo sempre stati io, mio padre, mio fratello e gli uomini di mio padre. Non so che donna fosse mia madre prima di morire, non so se sarebbe stato diverso se lei fosse stata viva... anche se non penso. Mi raccontavano di lei che era orgogliosa di essere la moglie di un uomo come mio padre-
Il giovane trasse un respiro tremulo e fece una piccola pausa, accarezzando in punta di dita i dorsi delle mani di Claud. I suoi occhi si fecero asciutti e vuoti.
-Non l'ho mai sopportato. Non riuscivo a capire... per me era orribile. Ma venivo da una famiglia di persone spaventose, violente, sanguinarie... ero terrorizzato all'idea di essere come loro. Non lo ero, non lo sono... è stato anche peggio. I miei parenti non riuscivano a darsene una spiegazione. Erano delusi da me, dalla mia... debolezza-
-Non sei debole, Ryan. Il fatto che tu disprezzassi tutto questo, che cercassi di mantenerne le distanze, ti rende una persona forte- sussurrò Claud con sicurezza e l'altro scosse la testa.-Avevo sempre paura. C'erano giorni in cui non avevo la forza di aprire gli occhi, perché ero terrorizzato da quello che avrei potuto vedere. Mio padre mi reputava un fallimento. Mio fratello era il suo più grande orgoglio, un mostro come lui. Quando mio padre venne arrestato a seguito di un attentato contro lo Shish*, Redonald prese il suo posto. Nel frattempo le battaglie politiche avevano posto Tropoja sotto una lente d'ingrandimento: tutti stavano lì a guardare l'orrore causato dal loro menefreghismo e i partiti dei vari politici si tiravano addosso le colpe. Strinsero la morsa sulle famiglie criminali più influenti; non bastava più corrompere chi si trovava a ricoprire posizioni di potere statale, perché tutti volevano prendere le distanze e innalzarsi a difensori della patria, cercando di estirpare il marcio, dopo i decenni in cui lo avevano nutrito*-
-Redonald ebbe la geniale idea di tirarsi fuori da quel pantano, di immigrare altrove. Ha fatto quello che mio padre non ha mai avuto coraggio di fare: lasciare Tropoja. Si è costruito un nome importante, tra quelli come lui, anche qui, negli States. È sempre stato ambizioso. Fin da quando ha scoperto che l'American Port di L.A. gestisce più del venti per cento dei traffici commerciali dell'intera Nazione, ha sempre sognato di infiltrarsi al suo interno, di modo da poter allargare ancora di più i suoi di traffici-
-Ha portato anche me, con lui. Era convinto che lui sarebbe riuscito dove mio padre aveva fallito, anche con me. Mi ha obbligato a essere il suo braccio destro, mi ha costretto a fare cose...-
-Ryan- mormorò Claud tra i suoi capelli e il giovane rabbrividì, percependo gli occhi tornare a inumidirsi.
-Voleva "iniziarmi", rendermi come lui al cento per cento. Voleva che... facessi del male a una persona. Quando mi sono rifiutato, ne ha fatto lui a me- sussurrò Ryan e le sue spalle tremarono tanto che l'altro finì per percepire come propri i brividi che lo scuotevano.Tuttavia, Ryan non fu in grado di approfondire quella parte della propria storia, non in quel momento almeno. Ripercorrere con la mente i primi anni negli States, mentre viveva a New York, fu proprio come se si trovasse a riviverli nel contemporaneo. Il passato nella sua terra natia era un ricordo lontano, doloroso, ma distante e poi aveva avuto soltanto diciott'anni quando lui e Redonald avevano lasciato Tropoja. Erano passati più di tredici anni, d'allora.
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LIAR
Mystery / Thriller⚠️ SEQUEL DI CHOOSE ME Claud Blake è stanco di finire nei casini a causa, sempre, dello stesso motivo: l'Amore. Ne ha ormai le scarpe piene, le mani troppo vuote e pretende che la situazione cambi il prima possibile. È più divertente fare finta che...