La prima cosa che Claud notò, non appena mise piede fuori dal taxi che lo aveva condotto dall'aeroporto fino a Beverly Hills, fu il piacevole tepore di Los Angeles: non era una città fredda neanche in quella stagione e, a eccezione delle notti, dove le temperature arrivavano a segnare anche meno di dieci gradi, le giornate dei mesi invernali vantavano un clima mite e spesso il sole arrivava a scaldare la pelle attraverso i tessuti più spessi degli abiti.
"Magari faccio un salto alla spiaggia" pensò, anche se la sera era già scesa da un po' e lui non aveva ancora cenato, e sorrise mentre varcava la soglia del grattacielo in cui si trovava il suo appartamento. Avrebbe potuto vendere tutto ciò che possedeva quando era rimasto senza un soldo sul suo conto bancario, ma Claud aveva preferito chiudere tutto e trovare un mezzo alternativo per riequilibrare le cose: avrebbe sempre avuto tempo per vendere il proprio appartamento o la casa dei suoi genitori, se proprio ciò si fosse rilevato necessario, ma, lasciando tutto in asso e sparendo, si era anche assicurato un eventuale "salvagente" che, per fortuna, quella volta non era stato costretto a utilizzare.
Il portiere del palazzo rimase come paralizzato nel trovarselo davanti dopo che era sparito per quasi cinque mesi. Claud non era nuovo a quei suoi viaggetti improvvisi e, fino alla sua ultima scomparsa, si era sempre ripresentato nel giro, massimo, di un mese. Era la prima volta che mancava tanto a lungo da casa. Tuttavia, il portiere non si fece sfuggire alcun commento, dissimulò velocemente l'espressione sorpresa che gli aveva illuminato il viso, nascondendosi dietro un perfetto, impeccabile e asettico sorriso professionale, mentre si prodigava per recuperare i bagagli del signor Blake, per poi accompagnarlo fino alla soglia del suo appartamento, lasciando i bagagli nell'ingresso.
Claud si guardò attorno, preferendo lasciare le luci spente, aspettando che gli occhi si abituassero all'oscurità parziale che avvolgeva il suo loft. Come un gatto fece appello alla propria memoria, muovendosi per la stanza tentando di non urtare nulla, in parte facilitato dall'arredamento minimalista, finché non si trovò davanti le grandi finestre che riempivano la parete che dava sull'esterno. Aprì le tende di scatto e rimase come folgorato nell'osservare il paesaggio serale che si spalancò davanti ai suoi occhi.
Amava la sua città e gli era mancata tanto quanto qualsiasi persona a cui era affezionato. Ogni luccichio, i grattacieli, le ville di lusso, le strade costeggiate dalle palme, l'immensa spiaggia di Zuma Beach, l'odore del mare, la carezza ruvida della sabbia. Persino l'aria aveva un sapore diverso, nonostante Los Angeles, alla stregua di New York, fosse una grande metropoli sovraffollata da mezzi di trasporto e persone, smog, quartieri poco eleganti e altri in cui la povertà e la disperazione la facevano da padrone. Non tutto ciò che sembrava oro, in quell'incantevole serata del suo ritorno, luccicava davvero.
Tuttavia, quella era casa sua: era il luogo in cui era nato e cresciuto, quello dove si sentiva al sicuro.
"Già" si disse con un sospiro, incrociando le braccia sul petto, ripensando a quello che era accaduto durante gli ultimi mesi, alle tante volte in cui si era trovato in pericolo. Il suo sguardo si fece vuoto e si trovò a specchiarsi nel proprio pallido riflesso sul vetro. I capelli erano cresciuti ancora un po', arrivando a sfiorargli appena le spalle, in morbidi e definiti ricci, di un intenso e luminoso biondo, dai riflessi dorati. Gli occhi si erano fatti meno limpidi, ma nulla di ciò che aveva passato avrebbe mai potuto intaccare la perfezione delle sue iridi, di uno strabiliante azzurro.
I lineamenti del suo volto sembravano divenuti un po' più marcati e ciò era dovuto al fatto che aveva perso un paio di chili; nel complesso, aveva un aspetto un po' sciupato. Non era mai stato un tipo massiccio, anche perché aveva lavorato come modello per diversi anni, sempre attento alla propria linea, ma, mentre era via, la sua muscolatura si era accentuata, donandogli nell'insieme un aspetto più virile, favorito anche da quel filo di barba che aveva iniziato a sfoggiare, abbandonando del tutto l'aria da angioletto.
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LIAR
Mystery / Thriller⚠️ SEQUEL DI CHOOSE ME Claud Blake è stanco di finire nei casini a causa, sempre, dello stesso motivo: l'Amore. Ne ha ormai le scarpe piene, le mani troppo vuote e pretende che la situazione cambi il prima possibile. È più divertente fare finta che...