"quindi che tipo sembro?"
un po' a imbarazzato ma tentato, risponde: "vediamo.. sembri una di quelle ragazze che vogliono stare al centro della lezione soprattutto in classe, che studia tanto e che ha una borsa di studio quasi sicuramente"
Oddio iniziamo bene..
cara coscienza sono stupita anche io
beh mi sembra evidente, siccome l'unica volta che hai studiato hai preso un bel 5.
Mettiamo in chiaro che è stata la professoressa cattiva con me, per una volta che studio non apprezza neanche!
Oh cielo..
"hahahah che bella prima impressione... ma no non mi piace mettermi al centro dell'attenzione, e vorrei cercare di studiare giuro ma non riesco a concentrarmi abbastanza quindi non ho neanche una borsa di studio.." dico tutto a un fiato al ragazzo che-
aspetta un attimo... IL SUO NOME
non so il suo nome
chiediglielo testa di capra ammuffita!
mi vergogno troppo, no..
non c'è la posso fare con te
lo so che infondo mi ami ;)
lui all'improvviso interrompe la mia conversazione mentale "Oh vabene ho capito.. ehm.. c-comunque io s-sono Dylan?"
mentre lascio la biblioteca, camminando verso l'uscita, Dylan mi corre dietro "non mi hai detto il tuo nome..".
Lo squadro da capo a piedi e dico con aria strafottente "scoprilo, altrimenti sarebbe tutto così noioso non credi?" sorrido e vado verso la bacheca degli orari."Matematica alla prima ora.. eccezionale" sbuffo. Arrivo in anticipo alla lezione, e mi dirigo all'ultimo banco. Poco tempo
dopo si siede accanto a me una ragazza, dal volto già conosciuto, ma non so dove. Ho il coraggio di parlarle "comunque piacere Kylie" dico alla ragazza misteriosa che risponde sorridente "certo, lo so ahahah" e poi continua "sono Mia, la ragazza di Starbucks" e accenna un sorriso. Che gentile aiuto.
Il tempo passa così velocemente che suona la campanella della fine delle lezioni.
"Vuoi giocare con me? D'accordo" dice una voce maschile alle mie spalle "Se io riesco a indovinare il tuo nome entro due settimane, usciamo insieme" propone coraggioso, quasi con aria di sfida.
E io amo le sfide.
"Ci sto" dico senza neanche pensarci troppo e mi dirigo verso la macchina nera di mio padre che suona da 2 minuti ormai.
Appena chiudo lo sportello, le sue prime parole sono "Chi era quello?" chiede con aria accigliata "ehm nessuno un'amico che ho conosciuto oggi" dico convincente, e si tranquillizza davvero."Amore per favore inizia a studiare" esclama mia madre dal piano di sotto "sono tre ore che guardi quella maledetta serie TV, basta!" continua a parlare arabo.
È come se fi fosse un'attrazione tra me e il letto proprio incomprensibile.Driiinn - suona il campanello
"chi può mai essere alle 8 di sera" penso tra me e me scendendo le scale.
Mentre apro la porta scorgo degli occhi davvero curiosi, che oltrepasseranno la soglia tra pochi secondi..
STAI LEGGENDO
«one step closer»
Teen Fictione ti giuro, giuro su dio che io ho sempre odiato tutti quanti, persino me stesso.. ma quando sono con te, odio tutto un po' di meno