s e v e n

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"Ma che onore sedersi accanto alla mia più grande fan" sghignazza lui.
alzo gli occhi al cielo. Non c'è la faccio.
"Quindi signorina Jay, manca poco alla nostra uscita vedo, sarà un gioco da ragazzi" se la canta lui vincitore. Oh merda.
"Si vedrà." rispondo con aria di sfida.
"Ma state insieme voi due?" si intromette Jackson abbastanza confuso.
Non ti biasimo. Certo.
"No" dico io con aria offesa, e Dylan trionfante risponde "per ora". L'ora di fisica finisce subito, e il professore sfortunatamente avvisa tutti che i posti rimarranno quelli, e non saranno disponibili cambiamenti se non per motivi personali urgenti.
MERDA.

***

Nei corridoi c'è così tanto rumore che metto i miei amati auricolari alle orecchie e inizio a sentire qualche canzone, ma nel frattempo una voce mi interrompe gridando il mio nomignolo "KJay" aspettami!
È Mia. Le ho spiegato di non chiamarmi per nome intero, per non dare soddisfazioni a quel presuntuoso di Dylan, e anche perché non ci tengo a uscire con lui.
Si certo come no.
Non è il mio tipo.
Cambia tipo allora :)
Che caso perso parlare con me stessa.

"Hey, ci sono dimmi" rispondo tranquillamente.
"S-s-cott m-mi ha chiest-t" dice velocemente Mia e non ci capisco niente.
"Respira.. 1..2..3.. okay ora che ti sei calmata puoi parlare ahaha ti ascolto".
"L'altro giorno, quel gruppo di ragazzi, i più fighi della scuola, beh uno di loro, Scott, mi ha chiesto di uscire" esclama contenta
"Sei sicura che non sia uno di quelli che ti spezzeranno il cuore?" chiedo io conoscendo bene quel genere di ragazzi.
"No ovvio, non capisco perché lo pensi! È un bravo ragazzo" sembra offesa, ma volevo offendere lui non lei.
"Uscirete quindi?"
"Si, stasera"
"Se succede qualcosa, chiamami immediatamente.
Dopo quella conversazione, noto che da lontano Dylan era insieme a un gruppo di ragazzi, e mi fissava con aria curiosa, quasi di delusione perché probabilmente ci teneva a sapere il mio nome.
Scuoto la testa come per scacciare un pensiero, e me lo ritrovo davanti.
"A cosa pensi?" sorride curioso guardandomi negli occhi.
"N-niente ora devo andare" dico balbettando.
Non va bene, ma che diamine mi sta succedendo? Mi dirigo a passo svelto verso casa. Finalmente ho superato anche il secondo giorno. Che sollievo.

***
una settimana dopo:

"Finalmente, non c'è la facevo più, aspettavo da tanto il weekend!" dice Mia con aria già non molto sobria. Iniziamo bene.
"Wow, molto interessante" continuo ironizzando.
Si, sono una persona ironica praticamente.
"E c'è una festa!" esclama vedendo l'invito sul suo schermo.

Messaggio da Dylan:
"verrai anche tu?"

                  "Non lo so, non sono un tipo da festa"

"Allora diventalo per una sera"

                                                   "Forse si, forse no"
"ecco perché mi piaci ;)"
visualizzato

21:00
"Kylie!! Apri" bussa forte Mia alla porta.
"dimmi.. mi hai svegliato" ho ancora la voce impastata.
"COSA? STAI ANCORA IN PIGIAMA CON LE
TUE PANTOFOLE A UNICORNO!!" urla Mia dal nervoso. È incazzata bene.

"Fila subito in bagno, doccia urgente con una maschera per capelli. Ora!!" e faccio ciò che dice, sbuffando.
Appena finisco di lavarmi, esco dal bagno e mi dirigo nella mia stanza.
"Ecco questo è perfetto!" esclama Mia mostrando un vestito alquanto carino.
Quindi decido di provarmelo: è un capo a volant, con dei brillantini sulla parte del busto arriva un po' più sopra delle ginocchia. Mia mi mette del rossetto nude che si intona bene con i miei capelli lisci marroni, e infine un filo di mascara. Ora siamo pronte per uscire.
O quasi.

«one step closer»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora