Tenete presente quella sensazione di vuoto dentro di voi? Quella sensazione in cui avete mille pensieri e problemi nella testa che non sapete neanche come gestirli tutti?
Ecco questa è la mia attuale situazione.
La campanella è ormai suonata da un paio di secondi, che sembrano passare in eterno.
Sto cercando di assimilare la situazione generale nel minor tempo possibile, e capisco che non c'è la posso fare, il tempo è troppo poco soprattutto per una persona indecisa come me.
Quindi faccio quello che mi riesce meglio: fingere.
Volendo fare l'attrice, so bene come funziona, e riesco a controllare qualunque situazione circostante fingendo di essere qualcun altro.
"Ehiii, terra chiama Kylie" dice Mia risvegliandomi dallo stato di trans da cui ero posseduta.
Scuoto la testa aprendo gli occhi e le faccio cenno di entrare dentro le porte di quel grande edificio.
Ho il presentimento che questa giornata non andrà a finire bene, e spero tanto che mi sbagli.
Io e Mia ci dirigiamo verso i nostri armadietti e, come di routine, parliamo del più e del meno.
"Quindi stai bene..?" mi chiede premurosa; d'altronde è stata lei quella ad aprirmi gli occhi su Jordan e il gruppo, e la ringrazierò all'infinito per questo.
"In realtà si, mi dispiace solo per quello che è successo a Kate.., ma io sto bene, ho finalmente capito chi avevo davanti agli occhi solo grazie a te" la rassicuro abbracciandola. Quando ci stacchiamo, dice "Grazie a Dylan" correggendomi.
Ora che ci penso, è stato proprio lui a tenermi alla guardia da Jordan, ma perché?
"Non trascurare le persone vere che sono intorno a te Kylie, e non parlo di me."
dopo quella frase, la mia migliore amica si dirige in aula studio lasciandomi pensare su quella maledetta frase
Non trascurare le persone vere che sono intorno a te.
Di chi parlava?
Sicuramente di lui.
Dylan.***
"Dunque ragazzi, termineremo il capitolo delle reazioni chimiche la prossima settimana, studiate bene per la verifica" finisce di dire la professoressa di chimica.
Esco dall'aula e guardando l'orario del telefono, la terza ora è terminata.
Quindi ora c'è la mensa. Eccezionale. Fantastico. Perfetto.
Neanche il tempo di continuare a buttare giù bestemmie, Mia mi prende per il braccio e mi sussurra all'orecchio velocemente "I ragazzi del terzo e quarto anno erano in gita e sono appena tornati, ti prego sii normale e soprattutto te stessa, ci sono io con te"
annuisco.
Ci sediamo a un tavolo appartato dopo aver preso da mangiare.
"Oh merda" esclama a bassa voce Mia.
"N-non girarti" continua "C'è il gruppo di Cameron che si è appena seduto dietro di noi"
"Mi sento in soggezione così, mi metto a capo tavola" piagnucolo.
"Merda okay" impreca Mia.
"Ma che bella vista, ciao ragazze" dicono i soggetti in questione sedendosi al nostro tavolo. Stringo i pugni per calmarmi.
"Kylie ti va un giro dopo?" dice Jordan.
"No" dico diretta.
Mia mi da un colpetto alla ginocchio sotto il tavolo, quindi continuo "sono impegnata".
"Che devi fare?" continua il biondo curioso. Non so cosa inventare.
"Andiamo insieme in biblioteca" interviene il mio angelo custode Dylan, sicuro di se, e io annuisco in segno di approvazione. Il moro è sorpreso di quel gesto, e mi guarda con occhi nuovi quasi,
Scott nel frattempo si avvicina a Mia per darle un bacio a stampo, breve ma intenso.
Suona la campanella e tutti iniziano a uscire dalla mensa. Gli ultimi siamo io, Mia, Scott, Cameron e Dylan, che ci dividiamo subito dopo.
Sto per svoltare l'angolo ma una mano mi ferma il polso. Mi volto verso il soggetto ormai troppo conosciuto che mi dice "Kylie, mi sei mancata"
Avevamo litigato proprio l'ultima volta che l'ho visto in mensa, e l'ho trattato veramente male. Sorride facendo apparire quelle dannate fossette.
Lo guardo attentamente e allargo un sorriso sincero, dicendo con un "ci vediamo dopo" prima di dirigermi all'ora scolastica successiva.
Non ci ho mai capito niente di Dylan, ma ne avevo bisogno.
"Dylan" lo richiamo da lontano.
Si volta verso di me. Siamo a quasi 3 metri di distanza.
"Anche tu" dico velocemente, voltandomi di nuovo verso la porta della classe ancora vuota."Buongiorno ragazzi" entra il professore di letteratura inglese dopo qualche minuto.
Pian piano tutta la classe si riempie, con alcune facce tristi e alcune felici, altre invece indifferenti a tutto il mondo circostante.
"La scorsa volta ho citato il famoso poeta e drammaturgo Shakespeare, per renderlo ancora più chiaro ho chiesto cortesemente alla signorina Jay.." guarda verso di me "..di presentare un breve saggio su una delle citazioni che abbiamo affrontato la lezione scorsa."
"Ehm.. allora.." inizio leggendo il saggio, in imbarazzo.
"Si dice che l'adolescenza sia il momento più bello della nostra vita. A volte però quando alcuni personaggi importanti della storia ti lasciano da sola durante le difficoltà, pensi esattamente il contrario del termine adolescenza.
Le persone nella vita appaiono in poco tempo, ti fanno sentire bene, ci crei legami indissolubili. Ogni singola persona che abbiamo conosciuto ha agito secondo il suo ruolo nella nostra vita, perché si, ogni persona che entra nella nostra vita ha un proprio ruolo interagendo con noi, secondo Shakespeare.
Alcune persone hanno ruoli più importanti di altre, alcune persone hanno ruoli importantissimi talvolta, e poi escono di scena.
Ma ci sarà almeno una persona che renderà l' adolescenza il momento più bello della tua vita, è assicurato.
Come disse Shakespeare: «Considero il mondo per quello che è: un palcoscenico dove ciascuno deve recitare la sua parte»."
Piano piano l'applauso che rimbomba nella classe si fa sempre più grande, e poso gli occhi sulla persona dietro di me, che mi guardava a bocca aperta.
Corre subito ad abbracciarmi.
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«one step closer»
Novela Juvenile ti giuro, giuro su dio che io ho sempre odiato tutti quanti, persino me stesso.. ma quando sono con te, odio tutto un po' di meno