"Cosa c'è di così tanto urgente?" dice una, si chiama Jamie se non sbaglio.
"sono venuta a conoscenza del fatto che questo weekend ci sarà una festa nella quale non ci saremo solo noi, bensì ragazze di altri due college."
"E venissero, a noi non importa" sghignazza una.
"Il tuo ragazzo penserebbe la stessa cosa" ribatto, facendola ammutolire.
Le ragazze iniziano a guardarsi tra di loro, agitandosi.
" Ecco parlavo proprio di questo, non dobbiamo per nessun motivo sentirci inferiori, okay?"
"Kylie Jay, pur conoscendo solo il tuo nome, mi piaci" si alza una ragazza bionda, molto autoritaria a quanto si vede.
"Quindi cosa proporresti di fare?" continua.
"Mancano 6 giorni a sabato, dunque in questi 6 giorni proporrei di vederci in un punto di incontro, questo anche.
Nei giorni successivi vedremo per il guardaroba e altro."
Tutte applaudono, tranne la bionda che si alza nuovamente.
"Perché lo stai facendo?"
"Sono una che ama le sfide, soprattutto se riguardano una ragazza che si crede superiore." ammetto.
"Questo è lo spirito giusto!"
"Anche se... potremmo fare una cosa..." penso
"Ovvero?" dicono tutte in coro
"Convincere tutti..." inizio
"..del fatto che non andiamo alla festa" finisce la biondina, capendo al volo il mio piano.
"ci vediamo domani alle 10 qui" continua ancora.
Vado incontro a Mia per raccontarle tutto, ma la perdo tra la folla.
Riesco a incrociare quegli occhioni di nuovo, e stavolta non me li lascio sfuggire.
"Voglio andarci alla festa!" grida.
"Non ci andremo e ora seguimi ho bisogno di farti vedere una cosa" faccio l'occhiolino.
Mi guarda storto, ma mi segue comunque nella biblioteca.
Appena siamo da sole, le spiego il piano.
Fa un urlo di gioia e si ricompone abbracciandomi forte.
"Quindi dobbiamo fingere di non andarci" si gratta la fronte, non capendo il senso.
"Lo so che è difficile da capire ma fidati di me, è anche per mettere alla prova i ragazzi fidanzati e non" mi fermo.
"Cioè s-solo per i ragazzi fidanzati" balbetto in preda al panico.
"Piccola Key, sei la mia migliore amica, ti conosco. Ci sono ancora dei conti in sospeso con Dylan e lo sai anche tu. Ora vieni con me, andiamo a comprare qualcosa per questa festa eccezionale e non pensarci."
Annuisco, seguendola fuori scuola.
Scott ha proposto di accompagnarci, e ovviamente non sa che andremo a comprare dei vestiti per quella fatidica festa.
Mentre salgo in macchina, lo schermo del mio telefono si accende.Jamie: ragazze mancano pochi giorni, vi raccomando di comprare vestiti particolari ma non troppo, sapete come sono i maschi ;)
Luisa: Ci vediamo domani alle 11 in biblioteca <3
Mia, che è seduta sul sedile anteriore, mi guarda.
Sicuramente ha visto i messaggi.
"Merda!" grida Scott dopo 10 minuti.
"La benzina è finita" dice, mentre digita sul telefono dei numeri e poi uno squillo.
Risponde qualcuno, che sta sicuramente arrivando, da quel che ho capito.
Dato che il centro commerciale è molto vicino, io e Mia scendiamo dall'auto e salutiamo Scott, che mi guarda imprecando.
Che sta succedendo?
Faccio finta di niente e seguo Mia.
Non faccio in tempo a spiegarle che mi tira per un braccio e già ha in mano due vestiti.
Dopo aver visitato almeno 5 negozi, abbiamo trovato rispettivamente due paia di scarpe e due vestiti. Io ho scelto un abito aderente, ma non troppo, di un colore verde acceso.
Ha una cintura larga dorata sulla vita, abbinata alle scarpe col tacco dello stesso colore.
Mia invece ha optato per un vestito bianco a volant, con degli strass fucsia e delle scarpe col tacco bianche.
Purtroppo Scott non si è fatto più risentire, quindi provvediamo da sole al passaggio.
Si ferma un taxi, che ci porta a casa di Mia.
"Sono esaust-" fa un grido di disperazione aprendo la porta, ma si blocca immediatamente.
Pago il tassista e mi volto verso di lei con aria interrogativa.
Richiude la porta, e viene verso di me.
"Vattene, c'è Dylan e i suoi amici e non posso permettergli di ferirti ancora."
"A me non interessa, non può ferirmi. D'altronde è casa tua, no?"
"Hai ragione, facciamo finta di niente" fa un respiro di sollievo.
Apre nuovamente la porta, e ci dirigiamo in stanza senza degnare di uno sguardo nessuno. Nel salotto c'è Dylan con una bottiglia in mano, Scott che parla con Jordan e un tipo che non ho mai visto prima.
A un certo punto, Mia sbotta ed esce.
Io vado in cucina a mangiare e lei va in salotto da quelli.
"Ma chi vi ha dato il permesso di entrare in casa mia?"
Tutti guardano il tipo che non conosco.
"Sorellina, andiamo! Ti sono mancato?" si alza per abbracciarla, ma lei lo evita.
"Basta Brad, andatevene." dice stanca.
"Siete sordi percaso?" la sostengo io.
"E la tua amica è?" fa capolino lui.
"Una persona, andatevene." Mia viene in mio soccorso, facendoli uscire.
Prima di chiudere la porta, Brad mi fa l'occhiolino.
Roteo gli occhi.
"E quindi chi è lui?" chiedo a Mia.
"Mio fratello maggiore, viene qui raramente e non mi aspettavo del suo arrivo." spiega mentre sistema il casino che hanno fatto.
Qualcuno bussa alla porta.
"Kylie potresti andare tu?"
"Si certo" annuisco, dirigendomi alla porta.
Apro la porta e incrocio gli occhi dell'ultima persona che mi aspettavo: Scott
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«one step closer»
Ficção Adolescentee ti giuro, giuro su dio che io ho sempre odiato tutti quanti, persino me stesso.. ma quando sono con te, odio tutto un po' di meno