Taehyung's pov
Avevo sempre pensato che l'amore fosse un sentimento bellissimo, ma mai che potesse essere anche così carico di responsabilità. Ne fui sempre stato estraneo però non potevo negare il mio fantasticare su di esso, immaginando spesso come sarebbe stato il mio primo batticuore.
Quella emozione che avrebbe dovuto farmi provare per la prima volta una intensa sensazione piacevole aveva, invece, procurato freddezza e totale delusione al mio cuore.
La forte intensità del gelo di quella notte mi aveva lasciato impietrito a quello che provavo in quel momento; un'indescrivibile percezione di disgusto nei miei confronti. Ero di una stupidità patetica, potevo mai essere così ridicolo?
<<L'amore è un bel sentimento...>> Mugulai ancora assorto nei miei pensieri, cercando di convincere il me stesso interiore con le mie stesse parole.
Non ricordavo con quale forza riuscii a muovermi, ma nel giro di pochi minuti mi ritrovai davanti all'uscio di casa. Recuperai le chiavi dallo zaino e le infilai nella serratura facendole fare due scatti rapidi e secchi.
La porta si aprì rivelando quella mia insolita dimora immersa nella più totale oscurità. Quel luogo così infelice era adatto ad uno come me, abituato a stare solo, e quella notte ne fu la conferma.
Entrai in casa abbandonando a terra zaino e scarpe; non mi preoccupai ad accendere le luci, ormai sapevo ben che orientarmi. A piedi scalzi mi diressi in camera da letto e, senza pensarci due volte, mi abbandonai completamente a quel soffice materasso stingendo successivamente a me il cuscino, in assenza di una persona che potesse consolarmi in quel momento.
Chiusi gli occhi cercando di prender sonno, ma più ci provavo più mi tornava in mente il viso affranto di Youra e di come se ne fosse andata senza che potessi dirle nulla.
Era incredibile come qualvolta pensassi solamente a me stesso, a quanto fossi una delusione per le aspettative degli altri. Provavo vergogna per non essere stato di grado di porre Youra a suo agio, a come l'avessi messa in condizioni di rimangiarsi tutto quello che mi aveva detto e di come, infine, le avessi spezzato il cuore. Perché provavo tutto questo? Per quale ragione mi sentivo in quel modo nonostante non provassi quella sua stessa attrazione che aveva lei nei miei confronti? Più che ovvia mi fu la risposta; egoisticamente volevo che lei compensasse quella mancanza di amicizia che ormai da tempo provavo. Tutto questo mi fece sentire ancor più male, facendo odiare la mia persona più di quanto odiassi già.
Cominciai a sentire dei torbidi brividi percorrermi lungo la schiena, sapevo cosa stava per accadere. Come se fosse la prima volta delle lacrime cariche di rabbia e di tristezza inondarono il mio viso. Cercai irrimediabilmente di trattenerle ma esse non cessarono il loro scorrere.
In quella fredda e lunga notte autunnale mi ritrovai nuovamente smarrito e privo di vitalità, sprofondando il mio animo senza accorgermene, in un profondo e turbato sonno.<<Le amicizie sono così singolari, non trovi? Che siano vere o no queste non dovranno in nessun modo abbatterti. Nella tua lunga e giovane vita conoscerai persone fantastiche, in grado di farti comprendere di cosa hai realmente bisogno per stare bene. Puoi provare a rimediare ai tuoi errori se è questo che desideri, ma ricorda che ne deve valere davvero la pena.>>
Un rimbombo assordante mi fece svegliare di soprassalto. Era mattina inoltrata, per questo mi alzai lentamente dal letto e andai a sbirciare dalla finestra. Numerosi nembostrati sorvolavano e coprivano gran parte del cielo, facendo piovere a dirotto aggressive gocce d'acqua. La pioggia solitamente non mi dispiaceva, ma aveva scelto un momento sbagliato per cadere; difatti ampliò il mio stato affranto, causato non solo da Youra ma anche da quella persona che decideva di apparire nei miei sogni nei momenti meno opportuni. Mandai al diavolo quelle sue parole, non avevo la ben che minima voglia di rimuginare su di essa.
Stanco e stravolto portai il mio corpo in giro per tutta quella fredda stanza, in cerca di qualcosa che mi avesse distratto. Così, quasi come attratto da una calamita, mi avvicinai all'unico scaffale presente per poi prendere il mio album fotografico.
Iniziai a sfogliarlo svogliatamente alla ricerca di una qualche immagine che mi avrebbe tirato sù almeno un minimo il morale. Vi erano raccolte così tante foto di paesaggi ricchi di colori, tramonti mozzafiato e innumerevoli ritagli di Seoul notturna. Andai sempre più avanti con le pagine e nello scorrere intravidi un'immagine raffiguranti me e Youra, la primissima foto che facemmo insieme. La sua presenza offuscava di gran lunga la mia, arricchendo quel ritratto con il suo grande sorriso. Era di una bellezza raggiante, solare e allegra. La Youra che mi si era presentata davanti la sera prima sembrava essere totalmente estranea a quella raffigurata in foto, succube invece, di emozioni negative.
Sorprendentemente sorrisi al pensiero di quei momenti, non avrei mai potuto dimenticare le nostre risate di gioia e di pace.
Delicatamente sfilai la foto dal riquadro dell'album e la guardai da più vicino e, in quell'esatto istante, mi piombò in mente un'idea per sistemare il nostro rapporto.
Quel che pensai fu di correre da lei, non sarei riuscito ad aspettare sino al mio turno serale per vederla. Iniziai a prepararmi, cambiando i miei vestiti che erano rimasti quelli della sera prima. Prima di uscire riposi la nostra foto in tasca, presi un ombrello e subito uscii di casa carico di una strana speranza.
Inconsciamente stavo facendo proprio come quella persona mi aveva consigliato nel mio sogno; rimediare ai miei errori, e lo avrei fatto.
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-𝐼𝑙 𝑄𝑢𝑎𝑑𝑟𝑜 𝑆𝑡𝑟𝑒𝑔𝑎𝑡𝑜- 𝔎𝔦𝔪 𝔗𝔞𝔢𝔥𝔶𝔲𝔫𝔤
FanfictionKim Namjoon è un critico d'arte; insieme al suo assistente e amico Min Yoongi cercano disperatamente una persona che sia in grado di esprimere emozioni tramite la pittura. Stanchi della solita e banale monotonia si sentono frustrati per colpa di ar...