•Capitolo 29•

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Yoongi's pov

Dati, dati è ancora dati.
La mia giornata lavorativa si concluse con innumerevoli elementi scritti e riscritti al computer. Era stato parecchio stancante ma per lo meno ero riuscito, in qualche modo, a portarmi abbastanza avanti con il lavoro arretrato.

Si erano fatte le 20:00 quando uscii dall'agenzia. Per un lavoratore finire ad un orario così normale sarebbe stato l'ideale per trascorrere la serata con gli amici e svagarsi un po' ma per me era tardi, davvero tanto tardi e non vedevo l'ora di tornare a casa per crollare finalmente sfinito e senza forze nel mio letto.
Camminando lungo le strade notturne di Seoul tentavo in tutti i modi di non addormentarmi in piedi ad ogni passo che compievo. Mi tolsi i miei occhiali da vista e li guardai con occhi socchiusi per la stanchezza <<Certo che se non gli avessi avuti sarei crollato in ufficio mentre digitavo al computer.>> Borbottai tra me e me continuando ad osservarli attentamente.
Altro che concentrazione, dopo la chiamata con Taehyung riprendere a lavorare fu davvero complicato e ancora adesso mi chiedevo il perché.
Tutta l'applicazione che ci misi nelle ore precedenti dopo fu davvero impossibile recuperarla. Qualsiasi cosa mi fu da distrazione, mi perdevo spesso a guardare fuori dalla grande finestra dell'ufficio, rimanendo ad osservare quel vasto panorama per svariati minuti fin quando non me ne accorgevo e imprecavo mentalmente.
Quella insolita distrazione mi fece adirare con me stesso rendendomi ancora più nervoso di quanto lo fossi già.
<<Odio essere così dannatamente irascibile quando sono stanco.>> Pensai mentre continuavo a camminare per tornare a casa.
Non sapevo nemmeno io il perché di quell'inutile nervosismo che portavo, quand'ero parecchio assonnato mi capitava di essere leggermente scontroso ma non eccessivamente come oggi; che mi stava succedendo?
<<Aish!>> Esclamai troppo ad alta voce tanto da farmi guardare storto da diverse persone di fianco a me che passeggiavano tranquille. Le ignorai e mi passai una mano in volto per poi indossare nuovamente gli occhiali.
<<Fa freddo.>> Pensai successivamente irritato.
L'inverno stava velocemente giungendo facendo abbassare le temperature a vista d'occhio e per me non era l'ideale, soprattutto quando mi si congelava irrimediabilmente la punta del naso.
<<Ci mancava solo il freddo a farmi arrabbiare, devo sbrigarmi a tornare a casa.>> Dissi prima di sprofondare con mezzo volto nella mia calda e confortante sciarpa, cercando in tutti i modi di coprirmi il naso il più possibile.
Successivamente affondai le mani in tasca e aumentai il passo per arrivare velocemente alla stazione dei taxi; volevo evitare di prendere ulteriore freddo, se mi fossi beccato un raffreddore sarebbe stata la fine.

                                  ~°~

Come ogni singolo giorno il taxi ci mise mezz'ora a portarmi a casa e come facevo abitualmente pagai e ringraziai l'autista per poi scendere dall'auto.
Dopo aver varcato la soglia del mio appartamento mi chiusi la porta alle spalle e, alzando il capo, sospirai ad occhi chiusi.
<<Finalmente sono a casa...>> Mugulai lievemente iniziando a togliermi la sciarpa e il cappotto di dosso.
Lentamente portai quegli indumenti in camera mia per poi poggiarli sul letto.
Prima di cambiarmi completamente d'abito andai in cucina per mangiare qualcosa; non avevo nemmeno pranzato e ora il mio corpo mi stava letteralmente richiedendo energie oltre ad un meritato riposo.
Come entrai in cucina vidi che nel tavolo vi erano le stoviglie che avevo lasciato la mattina stessa. Non potei fare a meno di guardare quei piatti e quei bicchieri in modo storto, quasi mi avessero fatto uno scherzo poco apprezzato. Mi avvicinai ad essi continuando a guardarli con sguardo sottile <<Perché li ho lasciati qui? Ora mi toccherà lavare piatti in più e non ho per niente voglia!>> Esclamai esasperato da quella situazione ridicola. Mi stavo seriamente arrabbiando per una questione del genere? Ormai il mio autocontrollo era andato perso e se non fossi andato a dormire immediatamente allora sarei impazzito.
Per questo uscii da quella stanza senza effettivamente concludere nulla, se volevo calmarmi allora mi sarei dato la priorità e avrei dormito com'era stato deciso sin da subito.

-𝐼𝑙 𝑄𝑢𝑎𝑑𝑟𝑜 𝑆𝑡𝑟𝑒𝑔𝑎𝑡𝑜-           𝔎𝔦𝔪 𝔗𝔞𝔢𝔥𝔶𝔲𝔫𝔤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora