Namjoon's pov
Prima di tornare a casa ieri notte passai ad un take away così da poter mangiare tranquillamente a casa visto che Yoongi si era rifiutato di cenare insieme a me.
Beh, d'altronde essendo il mio assistente aveva molte cose da fare ma mi sarebbe piaciuto uscire insieme come dei semplici amici.
Era da tanto tempo che non uscivamo e un po' mi mancava il nostro rapporto di amicizia che con il lavoro si stava un po' perdendo o per lo meno, così pensavo.
Durante il periodo dell'università passavamo parecchio tempo insieme.
Essendo entrambi delle persone introverse non ci piaceva andare alle solite festicciole universitarie che si tenevano alla casa dello studente ogni sabato, al contrario noi preferivamo uscire da soli; andare a mangiare fuori parlando del più e del meno organizzando anche il nostro lavoro futuro.
Ora che ci pensavo sarebbe stato bello organizzare un'uscita per passare un po' di tempo insieme senza pensare ad altre questioni, solo per il gusto di divertirci.
Ci sarebbe servito un po' di tempo libero per ristabilire il nostro rapporto di amicizia e, cosa più importante, darci forza l'un l'altro.Mentre pensavo al passato entrai in un locale poco affollato, mi avvicinai al bancone delle ordinazioni e ordinai del pollo fritto.
Mentre aspettavo la mia ordinazione mi tornò nuovamente in mente la nostra conversazione. Yoongi più che preoccuparsi per sé stesso si preoccupava più per me. Gli avrei voluto parlare più con calma ma l'indomani ero stato invitato ad un evento importante altrimenti l'avrei potuto benissimo raggiungere al Parco Seoul Forest. Sapevo che ci andava quasi ogni domenica perciò non sarebbe stato un problema raggiungerlo se avessi potuto.
Era un parco che amava tanto per questo ci andava spesso e potevo capire molto bene il motivo; d'altronde quel parco ero davvero stupendo.
Ricordo quando da ragazzi ci andavamo a trascorrere intere giornate a sognare la nostra futura vita lavorativa, ricordo come ammiravamo la natura circostante rimanendo senza parole per quella vasta meraviglia.
Quel prezioso parco custodiva dei bellissimi ricordi a noi due davvero importanti.
<<Signore ecco la sua ordinazione.>>
Il ragazzo davanti a me mi fece svegliare dai miei pensieri porgendo il mio cibo in una busta. Pagai, lo ringraziai ed infine uscii dal negozio in cerca di un altro taxi che mi avrebbe riportato a casa.Arrivato a casa presi le chiavi e aprii la porta ed entrai e, stanco e affamato, appoggiai la busta sul tavolo ma prima di mangiare decisi che avrei fatto una doccia veloce.
Andai in bagno, mi spogliai e successivamente entrai in doccia. Aprii l'acqua calda e subito mi rilassai al suo tocco. Amavo il calore dell'acqua sul mio corpo, soprattutto nelle stagioni fredde.
Non amavo particolarmente l'autunno e l'inverno, preferivo invece la brezza estiva con il suono delle onde marine.
Mentre mi lavavo, facendo scorrere via la stanchezza dal mio corpo, pensai che una bella vacanza mi avrebbe fatto bene.
Magari passando un po' di tempo all'estero avrei sgombrato la mente da innumerevoli pensieri e preoccupazioni riuscendo, magari, a prendere il mio lavoro con un po' più di leggerezza, senza sentire costantemente quella sensazione di vuoto.
Non viaggiavo da troppo tempo e sapevo che staccare mi avrebbe aiutato un po'.Uscito dalla doccia andai in camera da letto e mi vestii con abiti comodi, immediatamente mi precipitai a cenare anche perché non riuscivo più a resistere dalla fame che avevo.
<<Se imparassi a cucinare per bene magari potrei evitare di mangiare sempre qualcosa di già pronto.>> Pensai ma in realtà non avrei mai avuto tempo per imparare a causa del mio lavoro che mi prendeva gran parte delle ore giornaliere, perciò dovevo accontentarmi del mio pollo fritto che per giunta era davvero delizioso.
Mangiando tranquillamente guardai l'orario, si erano fatte le 22:35. Non dovevo andare a dormire troppo tardi perché il giorno dopo sarebbe stata una giornata particolarmente stancante.
L'evento al quale non potevo mancare era una riunione della famiglia Kim.
I miei genitori mi avevano implorato di andarci e a malavoglia accettai; d'altronde era la mia famiglia ma negli anni non si era persa la formalità dei nostri incontri rimanendo così la tradizione antica tramandata dai nostri nobili antenati.
Volevo bene alla mia famiglia certo, ma trovavo questi incontri abbastanza pressanti; non che fossimo in molti ma mi sarebbe piaciuto qualcosa di più semplice. Ogni anno sembrava essere ad una riunione di lavoro, dove ognuno di noi cercava di mostrarsi particolarmente perfetto agli occhi di tutti gli altri.
Dovevo ammettere però che da una parte ero felice. Avrei rivisto la mia bisnonna, colei a cui tenevo più di qualsiasi altra persona. Era sempre stata al mio fianco aiutandomi nei momenti di difficoltà crescendomi a sua volta con dei grandi valori. Mi aveva sempre insegnato ad essere me stesso, a coltivare le mie passioni e i mei sogni credendo sempre in me. Era il membro più anziano della famiglia Kim infatti i nostri incontri si tenevano proprio alla sua villa trovandosi fuori da Seoul, nella più aperta campagna.
Ero contento di rivederla ma la mia solita preoccupazione mi fece pensare a come sarebbe stata la giornata di domani. Sarebbe andato tutto bene? Lo speravo davvero.
Ogni anno mi facevo prendere da una leggera ansia che mi irrigidiva dall'essere me stesso davanti a tutti, ma non davanti alla mia bisnonna, per fortuna.Mentre mi preparavo psicologicamente all'indomani finii la cena senza neanche accorgermene e, avendomi soddisfatto abbastanza, ero pronto per andare a dormire.
Andai così a sdraiarmi a letto, ero sfinito.
<<Sono già le 23:05, chissà se Yoongi è ancora in ufficio.>> Pensai guardando l'orario sull'orologio appeso in camera mia. <<Poteva tornare a casa e continuare a lavorare lì, in ufficio dopo un certo orario spengono il riscaldamento e per un freddoloso come lui...>> Dissi scuotendo la testa pensando ad un Yoongi infreddolito. Risi a quella scena focalizzatasi nella mia mente e nel mentre postai la sveglia per le 7:00. Successivamente poggiai il cellulare sul comodino e mi decisi a dormire.~°~
Il mio sonno fu turbato da innumerevoli incubi.
Ciò che ricordavo meglio era vedere me stesso in terza persona in una stanza completamente nera, da solo, dove urlavo disperatamente aiuto.
Perché? Perché non c'era niente intorno a me? Cosa stava a significare? Interpretai quel sogno come un segno, come se il mio futuro sarebbe stato buio e privo di qualsiasi sentimento se non avessi travato quel "qualcosa" che cercavo da tempo.
Sarei dunque rimasto da solo insieme alla mia delusione...? Sarei caduto in un buco nero risucchiato dal senso di sconfortato...?
Mi sentivo così dannatamente perso, vuoto.Mi svegliai di colpo verso le 6:45 del mattino. Col respiro affannato mi ritrovai in camera mia accorgendomi che ciò che avevo passato era stato un semplice e terribile sogno.
Agitato e sudato per il terrore mi alzai velocemente dal letto e mi diressi in bagno per farmi una doccia fredda. Spogliandomi dal mio pigiama ormai fradicio entrai in doccia aprendo immediatamente la valvola. Mentre quell'acqua gelata cercava di farmi riprendere la mia mente iniziò a riempirsi di pensieri ansiosi.
<<Questo incontro familiare mi sta mettendo una forte ansia, stranamente più del solito. Perché? Non è la prima volta che incontro i miei parenti, che mi sta succedendo?>>
Irritato da quella situazione stupida uscii dalla doccia sbuffando pesantemente.
Tremavo, quasi avessi ricevuto lo spavento più grande della mia vita.
Avevo un brutto presentimento e sapevo che la giornata sarebbe stata difficile da gestire, tutto per colpa della mia stupida angoscia che ogni volta si faceva viva in situazioni troppo importanti da affrontare.
Ora però dovevo prepararmi quindi mi calmai un po' e iniziai a vestirmi indossando il miglior smoking che possedevo. Dedicai tutto il tempo rimanente a sistemare per bene i miei capelli biondi e anche il mio volto.
L'incubo mi aveva scioccato talmente tanto da farmi uscire delle occhiaie spaventose per questo misi un po' di trucco sotto gli occhi sperando che le coprisse almeno il tanto giusto da non farle notare.
Scossi la testa dopo essermi visto allo specchio. Ero parecchio pallido, al contrario un fantasma sarebbe apparso meglio di me. Questa situazione era davvero ridicola.
<<Cerca di mostrarti tranquillo, andrai alla grande, non farti intimorire da loro come succede ogni anno.>> mi dissi rivolgendomi al mio riflesso che appariva così fiacco e sciupato. Facevo quasi paura.
Speravo che un po' di auto incoraggiamento mi potesse dare un po' di aiuto per superare l'ansia del momento.A mia sorpresa non ci misi molto a prepararmi così decisi di aspettare i miei genitori seduto sul sofà in salotto dopo aver recuperato il mio cappotto nero appoggiandolo affianco a me. Nel mentre che aspettavo presi il mio cellulare e notai un messaggio di Yoongi.
"Min Yoongi
00:15
Nam, scusa l'orario, mi è
successa una cosa prima,
appena sei libero avvisami,
così ti chiamo e ne
parliamo."Dopo aver letto il messaggio, in quel preciso momento, avvertii una brutta sensazione e il mio senso di angoscia acrebbe ancor di più. Cosa diamine stava succedendo? Perché quel messaggio così vago?
<<Perché a me?>> Mi dissi sbuffando pesantemente portandomi una mano in viso <<Questa giornata sta già iniziando davvero male.>>
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-𝐼𝑙 𝑄𝑢𝑎𝑑𝑟𝑜 𝑆𝑡𝑟𝑒𝑔𝑎𝑡𝑜- 𝔎𝔦𝔪 𝔗𝔞𝔢𝔥𝔶𝔲𝔫𝔤
FanfictionKim Namjoon è un critico d'arte; insieme al suo assistente e amico Min Yoongi cercano disperatamente una persona che sia in grado di esprimere emozioni tramite la pittura. Stanchi della solita e banale monotonia si sentono frustrati per colpa di ar...