Namjoon's pov
Non mi dimenticherò mai la sensazione di totale vuoto e sconforto che provai quella notte.
Che cosa mi era rimasto? Niente. Che cosa mi spingeva ancora ad andare avanti? Nulla. Ogni cosa che osservavo era nera, tutto ciò che mi circondava non significava più nulla per me, era tutto completamente buio, oscuro, come questa notte.
La mia angoscia, la mia ansia e tutto quello che sentivo e che speravo fosse solo un illusione si erano propagate lungo il mio cuore distruggendo il mio animo in piccoli e inutili frammenti, quasi come un vecchio ed impolverato specchio, lasciandomi completamente solo con me stesso. La solitudine che avevo sognato la scorsa notte era diventata reale e ora non riuscivo più a liberarmene; stavo totalmente cadendo nel mio buco nero della disperazione.Non dimenticherò mai quel medico che alle 2:00 precise del mattino mi riferì che la mia bisnonna, una delle persone più importanti della mia vita se non l'unica non c'era più e, come se non bastasse, nessuno mi aveva dato la possibilità di starle accanto nei suoi ultimi momenti di vita. Ero rimasto ad aspettare quando invece potevo salvarla. Come avrei potuto fare? Non lo sapevo, ma avrei fatto di tutto per riuscire ad evitare tutto questo. Era stata tutta colpa mia, mi sentivo responsabile della sua morte proprio perché non le ero stato accanto.
Io e lei ci eravamo ripromessi che insieme avremmo chiaccherato nuovamente davanti ad una tazza di tè, parlando del più e del meno ma ora tutto era andato distrutto; non avrei avuto mai più quei momenti, non avrei vissuto nuovamente un po' di serenità insieme a lei e cosa più orribile, non avrei creato dei nuovi ricordi da custodire nel mio cuore.Nel momento in cui il medico disse che era morta mi precipitai all'istante da lei ignorando le infermiere che stavano già sistemando la stanza mentre nel letto c'era la mia bisnonna coperta dal lenzuolo bianco.
Rabbrividii.
I miei occhi fissi sulla sua figura iniziarono a sfuocarsi a causa delle lacrime che stavano pungendo troppo insistentemente, pronte ad emergere fuori.
Mi avvicinai lentamente al letto e inginocchiandomi le pregai di perdonami. Piansi disperatamente implorandola di non abbandonarmi. Le presi la mano destra scoperta dal lenzuolo e subito gliela strinsi portandomela vicino al viso. Era così fredda, gelata come il ghiaccio, facendomi coprendere che ciò che stavo vivendo era del tutto reale.
<<Per favore non te ne andare, non lasciarmi solo, ora come farò senza le tue parole che mi incoraggiavano ad andare avanti?>>
Ancora in ginocchio la guardai spaventato e mi domandavo perché proprio lei se ne dovesse andare via, perché proprio lei doveva lasciarmi in un posto così altrettanto spaventoso?
<<Bisnonna, dovevamo prendere un tè insieme, ricordi? Dovevamo parlare e confidarci come facevamo tanto tempo fa...>>
Perché doveva capitare tutto questo? Perché a lei?
<<Ti prego...>> La mia voce si spezzò improvvisamente a causa di un forte singhiozzo <<Ho bisogno di te.>> Bisbigliai infine senza forze.
Appoggiai la fronte su quel durissimo materasso continuando a singhiozzare impaurito. Nella mia mente rimbombavano mille pensieri tra cui le parole del medico.
La mia bisnonna era stata avvelenata e quel maledettissimo veleno le aveva causato una morte lenta e atroce.
Sussultai nuovamente al pensiero del dolore che aveva affrontato durante quelle ore, a ciò che aveva dovuto affrontare per non abbandonarsi completamente al suo destino.
Non capivo come fosse stata avvelenata o meglio, chi l'avesse avvelenata, di certo qualcuno aveva provocato la sua morte. Perché fare una cosa così ripugnante? Si trattava palesemente di omicidio. Quale mente mostruosa e pazza aveva deciso di mettere in atto un azione così crudele? Perché aveva deciso di far morire una persona innocente?
Alzando la testa guardai nuovamente il suo viso coperto, ora provavo rabbia verso quella persona che aveva provocato la sua morte facendomi accrescere un senso di vendetta. Sì, proprio io, una persona codarda e tranquilla ora sarebbe stata in grado di far fuori quel mostro.
Non mi sarei dato pace fin quando non avrei trovato il colpevole. Chiunque fosse stato non l'avrebbe passata liscia, a costo di sporcarmi le mani io stesso, solo Dio sapeva cosa avrei potuto fargli.
L'avrei trovato costi quel che costi.
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-𝐼𝑙 𝑄𝑢𝑎𝑑𝑟𝑜 𝑆𝑡𝑟𝑒𝑔𝑎𝑡𝑜- 𝔎𝔦𝔪 𝔗𝔞𝔢𝔥𝔶𝔲𝔫𝔤
FanfictionKim Namjoon è un critico d'arte; insieme al suo assistente e amico Min Yoongi cercano disperatamente una persona che sia in grado di esprimere emozioni tramite la pittura. Stanchi della solita e banale monotonia si sentono frustrati per colpa di ar...