•Capitolo 23•

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"Ma guarda il mio ragazzo, anche quest'anno sei cresciuto tanto. Perché non vai a festeggiare il tuo compleanno con i tuoi amici? Oh... Vuoi stare con me? Ne sei sicuro? Oh bene, allora ne sono felice.
Vuoi dipingere? Allora forza, vieni con me, andiamo insieme nel prato ad immaginarci mondi di pura fantasia ..."

[...]

"...Quella stella cometa era viola? Wow mi sarebbe piaciuta vederla. Oh, come dici? Vuoi rappresentare quello spettacolo?
Bravo Tae, allora sarò impaziente di vedere ciò che creerai, sicuramente riuscirò ad emozionarmi anche io proprio come ti sei emozionato tu vedendola con i tuoi stessi occhi...non vedo l'ora.
Vederti così entusiasta mi rende davvero felice..."

[...]

                                   ~°~

Taehyung's pov

<<Taehyung...>>

Sentii una voce esterna chiamare il mio nome ma in quel momento ero preso dai miei pensieri. Stavo nuovamente vacillando nel mio subconscio pensando a quella stessa notte, dove quella persona venne nuovamente a farmi visita nei miei sogni.
Stavolta, invece delle solite parole, mi diceva qualcosa di differente, un qualcosa che ricordavo di aver già sentito ma, come sempre, non sapevo se fosse un qualcosa di reale accadutomi in passato. Mentre parlava sentivo una strana sensazione, come se quella presenza mi stesse abbracciando per non allontanarmi da lei. Era una strana sensazione che mai avevo provato nei miei sogni. Nonostante sentissi il suo calore non riuscivo comunque a capire chi fosse. Era reale? Irreale? Sapevo solamente di essere ancora più confuso. Cercavo invano di scoprire chi fosse ma più ci provavo più nella mia mente si focalizzava il nulla; perché mai la mia mente aveva creato un qualcosa di così assurdo? Perché anche nei miei sogni dovevo essere perso senza capire un accidenti di ciò che capitava?
Quei maledetti sogni erano sempre più ricorrenti e ogni volta che mi svegliavo sentivo una tale sensazione di tristezza, quasi avessi perso tutta la mia serenità. Era davvero sconvolgente come una cosa così futile a molti potesse invece causare malinconia a me.
Questa volta però ero rimasto più scioccato del solito, proprio perché stavolta, al contrario di altre, avevo sognato degli scenari differenti che ricordavo più nitidamente.
Il primo scenario si aprì in una vecchia casa circondata da un vasto giardino, era grande, stracolmo di natura e vari fiori mille colori, l'abitazione era ornata da diversi festoni di compleanno pronta ad accogliere qualcuno ma ciò che vedevo io, in prima persona per giunta, era solo quella casa completamente vuota con solamente quella presenza a parlarmi senza però vedere la sua figura.
Mi diceva di andare a divertirmi e poi mi proponeva di dipingere insieme a lei; perché? Perché avevo sognato una cosa simile? Perché non riuscivo a ricordare quel luogo?
Ormai era chiaro, ciò che sognavo era del tutto reale, era logico. Ero sì, una persona abbastanza fantasiosa ma di certo non mi creavo dei ricordi. Ciò che vedevo era sicuramente vero, doveva essere reale, non ci poteva essere altra spiegazione.

<<Taehyung...>>

Ancora una volta sentii quella fievole voce chiamarmi ma la ignorai nuovamente per cercare di capire una volta per tutte chi fosse la presenza nei miei sogni.
Le ultime parole che sentii nel sogno furono stranamente poco udibili, sentivo che quella persona misteriosa mi chiedeva di farle vedere qualcosa; una cometa viola. Ma io avevo mai visto una cometa? Per giunta una viola? Per quello che ricordavo non avevo mai ammirato un tale spettacolo e allora perché mi chiedeva di mostrargliela tramite un dipinto? Ero sempre più confuso e nonostante cercassi di non pensarci più ci ricascavo ogni volta rimanendo completamente avvolto nei miei pensieri. Fu in quel momento che un movimento brusco al mio braccio sinistro mi fece svegliare dal mio totale stato di trance.
<<Cavolo Tae, sveglia!>>
Aprii gli occhi improvvisamente e voltadomi lentamente vidi la mia collega affianco a me che cercava in tutti i modi di farmi riprendere; a quanto pare ero rimasto immobile in un angolo della sala di ricevimento.
<<Oh...Youra...scusami, che succede?>> Domandai sbattendo lievemente gli occhi per riabituarmi alla forte luce della sala mentre lei, senza farsi sentire dai clienti, si avvicinò a me e mi bisbigliò all'orecchio con sguardo confuso.
<<Come che succede? Ti sei nuovamente perso nella tua mente e più ti chiamavo più sembrava mi stessi ignorando. Smettila di perderti nei tuoi pensieri e corri a servire le bevande che hai nel vassoio.>>
Confuso più che mai Spostai il mio sguardo sulla mia mano destra e notai di avere diverse bibite da servire.
<<Oh no...>> Dissi disorientato accorgendomi troppo tardi di essermi imbambolato nuovamente a lavoro <<Da quanto tempo sono qui fermo...?>> Le domandai bisbigliando a mia volta preso dall'imbarazzo.
Cavolo, questa non ci voleva.
<<Pochi minuti.>> Rispose lei guardandomi e sospirando lieve <<Cerca di non farti vedere così dal direttore, ti sei già dimenticato della ramanzina che ti ha fatto stamattina?>> Mi chiese guardandomi con un sopracciglio alzato.
Alzai gli occhi al cielo e mi grattai nervosamente la fronte con la mano libera <<No, come posso dimenticare la sua faccia infuriata e il suo tono altrettanto minaccioso.>> le dissi lamentandomi.
Non potevo di certo dimenticare le sue parole e la vergogna che avevo provato in quel momento.

-𝐼𝑙 𝑄𝑢𝑎𝑑𝑟𝑜 𝑆𝑡𝑟𝑒𝑔𝑎𝑡𝑜-           𝔎𝔦𝔪 𝔗𝔞𝔢𝔥𝔶𝔲𝔫𝔤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora