Namjoon's pov
Yoko mi guardava con uno sguardo alquanto compiaciuto. Per quale motivo aveva deciso di mettermi in cattiva luce così all'improvviso? Non mi conosceva bene e allora perché tutto questo odio?
Sino a ieri non sapeva neppure chi fossi e allora perché portarmi un rancore così esagerato? E quando dicevo "esagerato" non scherzavo assolutamente.
Era riuscita perfettamente a fingersi disperata agli occhi della bisnonna facendo addirittura finta di mettersi quasi a piangere.
Ma che scena assurda stavo appena vedendo?
Non pensavo che qualcuno potesse spingersi a tanto solo per dispetto.
Ricordavo come ieri, dopo averle detto con tutta onestà che ciò che mi proponeva non era all'altezza del nostro lavoro, si infuriò talmente tanto da far uscire me e Yoongi da casa sua.
Ciò che avevo affrontato ieri era stata la dimostrazione di come certe persone credono funzioni il mondo dell'arte.
Se dopo i miei consigli mi aveva letteralmente aggredito definendomi un inutile critico e sbattendomi fuori da casa sua, come credeva che sarei stato clemente con lei in questo momento?
Ma forse lo sapeva già e la sua mossa di rendermi ridicolo davanti alla bisnonna era per lei la cosa migliore.
Astuta, da persona davvero crudele che non sapeva accettare delle critiche costruttive da chi lo faceva di professione.
Tutto questo era assurdo.La bisnonna rimase attenta ad ascoltare Yoko e, dopo averla confortata con una sola carezza alla schiena, mi guardò parecchio confusa dalla situazione <<Namjoon, potresti spiegarmi cos'hai fatto a questa ragazza?>> Il suo tono era rimproveratorio, il suo sguardo tagliente.
Alla vista di quel suo sguardo il mio cuore prese a battere all'impazzata per la paura. Potevo affrontare qualsiasi cosa ma non potevo accettare che lei si arrabbiasse con me, non per un motivo così stupido.
Cercai disperatamnente di contenere la mia ansia e la mia rabbia rimanendo più calmo possibile. Non volevo, anzi, non dovevo assolutamente mostrarmi infastidito.
Sistemai i miei occhiali da vista e cercai di spiegare la situazione al meglio, mi bastava semplicemente dire la verità, spiegare che il mio lavoro era quello di dare consigli ma che stava all'artista accettarli o meno.
Dovevo spiegare in modo più semplice possibile quali erano state le miei intenzioni e così facendo avrei forse sistemato la situazione.
<<Bisnonna, credo ci sia stato un grande malinteso, come ben sa il mio lavoro è quello di osservare opere e dare consigli, Yoko era una dei tanti artisti che hanno richiesto il mio parere per partecipare al concorso dell'agenzia. Osservando i suoi quadri non ho notato nulla che potesse impressionarmi e colpirmi obbiettivamente. Sa meglio di me che la sincerità viene al primo posto e, nonostante i miei consigli, Yoko non ha voluto ammettere alcuni suoi errori, volevo soltanto farle capire cosa dovrebbe esprimere un artista ma a quanto pare non ci sono riuscito, purtroppo.>> le mie labbra si muovevano da sole e pian piano mi resi conto della sicurezza che avevo nel dire quelle parole. Mi voltai verso Yoko e le feci un piccolo inchino di scuse
<<Chiedo perdono se ti ho ferita in qualche modo, non era assolutamente mia intenzione, però...>>
La guardai dritta negli occhi e la vidi confusa, pronta a ribattere ma prima che potesse farlo continuai a parlare <<... Non cambierò il mio modo di pensare, ciò che ti ho detto era per spingerti a migliorare, ma non hai voluto cogliere le mie critiche costruttive. Il mio lavoro consiste nel trovare qualcuno in grado di esprimere emozioni e mi dispiace, tu non ci sei riuscita. Sei ancora giovane, prendi questa opportunità per migliorare per favore.>> Le feci un piccolo sorriso e stavolta mi rivolsi alla bisnonna <<Mi avete sempre insegnato ad essere me stesso e mai a sottostare agli altri solo per compiacere qualcuno, questo è il mio lavoro, il mio modo di essere e non lo cambierò mai. Chiedo sinceramente perdono per questo malinteso.>>
Ora che avevo difeso il mio essere ero fiero di me e dopo essermi inchinato cordialmente davanti alla bisnonna lei e Yoko rimasero per pochi minuti in silenzio, guardandomi.
Per qualche strana ragione Yoko si ammutolì del tutto non riuscendo a ribattere neanche una parola.
La bisnonna infine fece un lieve sorriso guardandomi <<Grazie Namjoon per avermi detto la verità.>> disse in tono diverso.
La guardai confuso; per caso mi stava mettendo alla prova? Voleva vedere se fossi in grado di agire a mente lucida davanti a lei dopo avermi messo pressione con quello sguardo?
Dio solo sapeva quanti battiti mi aveva fatto perdere. Astuta anche lei ma così poteva farmi prendere un infarto.
Successivamente si rivolse a Yoko con fare calmo dicendole che mi conosceva bene e sapeva che ci tenevo a ciò che facevo, sapeva che il mio lavoro era tutto per me. Le disse anche che non doveva rendersi così ridicola davanti a lei aggiungendo anche che i piagnucoloni non li sopportava neanche un po' e questo era assolutamente vero.
Sentii un peso alleviarsi dal petto, il mio cuore stava ringraziando con tutto sé stesso che la situazione si fosse risolta.
Ero contento che tutto fosse finito.
Yoko cercò di ribattere ma la bisnonna la congedò all'istante <<Va Yoko, per favore.>> le disse rigida.
La ragazza la guardò di traverso, poi si girò verso di me con sguardo gelido mimando a sua volta qualcosa con le labbra che non compresi, e senza neanche inchinarsi se ne andò infuriata.
Mi domandai cosa mai avesse detto ma purtroppo non ero riuscito a capirla.
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-𝐼𝑙 𝑄𝑢𝑎𝑑𝑟𝑜 𝑆𝑡𝑟𝑒𝑔𝑎𝑡𝑜- 𝔎𝔦𝔪 𝔗𝔞𝔢𝔥𝔶𝔲𝔫𝔤
FanfictionKim Namjoon è un critico d'arte; insieme al suo assistente e amico Min Yoongi cercano disperatamente una persona che sia in grado di esprimere emozioni tramite la pittura. Stanchi della solita e banale monotonia si sentono frustrati per colpa di ar...