•Capitolo 20•

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Namjoon's pov

Prima di tornare a casa mio padre si fece spiegare la situazione da un medico mentre io lo attendevo in macchina.
Speravo con tutto il cuore che si rendesse conto della situazione grave in cui eravamo finiti e che non si poteva tralasciare un orribile faccenda come questa. Volevo che se ne accorgesse da solo dell'omicidio, volevo che lui stesso si infuriasse con chi l'aveva uccisa.
Che cosa mai gli stava raccontando il medico? Lui avrebbe capito come aveva intuito subito Yoongi?
Infatti quest'ultimo mi aveva riferito ciò che gli aveva detto a lui aggiungendo anche che il tono e l'espressione di quell'uomo erano del tutto lontanamente paragonabile al dispiacere. Non mi disse altro ma ciò che mi aveva raccontato era bastato per farmi accapponare la pelle nuovamente.
Quel veleno era già in circolo da diverse ore e la bisnonna non aveva dato nessun segno di malessere fin quando quella maledetta arma mortale non le aveva colpito le zone vitali.
Ancora adesso mi domandavo quale fosse il nome del veleno, come aveva fatto ad agire così lentamente e come, soprattutto, era stato ingerito dalla mia bisnonna.
Mentre aspettavo mio padre una marea di supposizioni e pensieri negativi iniziarono ad implodermi in mente, mandando in fumo il mio ultimo briciolo di concentrazione.
Tenendo lo sguardo basso cercavo in tutti i modi di non scoppiare nuovamente a piangere, era stato difficile ma in qualche modo c'ero riuscito.

Vidi mio padre uscire dall'ospedale e successivamente avvicinarsi alla macchina ma, al contrario di come mi aspettavo, quando salì sul veicolo non spiccicò parola, rimanendo del tutto indifferente.
Vedendo il suo viso quasi del tutto rilassato rimasi perplesso. Era davvero strano che fosse così tranquillo, nessun muscolo del suo viso era contratto e non vidi nei suoi occhi neanche un leggero riflesso di lacrima.
Guardandolo dubbioso gli chiesi con voce fievole <<Allora, cosa ti ha detto? Che ne pensi?>>
Lui mise in moto e facendo manovra uscimmo dal parcheggio dell'ospedale, successivamente mi rivolse uno sguardo veloce <<Che è morta per avvelenamento, non capisco perché tu sia rimasto fino a quest'ora.>> disse del tutto apatico.
Spalancai gli occhi dopo aver sentito le sue parole, tutto qui? Non aveva nient'altro da dire? Seriamente non aveva compreso che la sua morte era stata provocata da qualcuno?
Come potevo farglielo capire senza risultare sospetto di sapere qualcosa? Se avessi detto chiaro e tondo che l'avevano uccisa allora avrei tradito la bisnonna che mi aveva chiesto di stare in totale silenzio ma, vedendo lo sguardo indifferente di mio padre mi sentii in dovere di farglielo capire in qualche modo così mi voltai verso di lui e cercando di prendere tutto il coraggio possibile iniziai a parlare.
<<Non pensi sia strano? Insomma credi davvero che sia morta naturalmente? Io ho dei dubbi... Non so...>>
Lo guardai tristemente aspettando una sua qualche reazione ma lui ribatté semplicemente con un <<Cioè?>> freddo e privo di interessamento.
Diavolo, era davvero duro di testa, come potevo spiegarglielo senza farmi scoprire?
Mi grattai la nuca <<Voglio dire, un veleno? Non penserai mica che si sia avvelenata da sola, non credi?>>
A quel punto il suo sguardo si fece più serio del solito <<Non starai insinuando che sia stato qualcuno, vero?>>
Stava iniziando ad arrabbiarsi e l'unica cosa che non volevo in quel momento era proprio questo, una brutta litigata con mio padre.
A quel punto cercai di sistemare la conversazione, agitai le mani in segno di scuse <<No... Ecco, è solo che...>> Ma lui mi interruppe all'istante.
<<Namjoon non dire assurdità. Nessuno sarebbe stato in grado di fare una cosa del genere, eravamo tutti di famiglia e nessuno le portava rancore.>> Disse rivolgendomi un sorriso sarcastico.
<<Chi pensi sia stato?>> Mi chiese infine.
Mi guardò in cerca di una risposta ma ne io, ne lui e nessun altro lo sapevamo. Non potei che abbassare il capo mentre continuavo ad ascoltare le sue parole.
<<Non è stato nessuno Namjoon. Ora metti il caso che ciò che supponi sia vero, non pensi che una storia del genere possa dare problemi non solo a noi ma a tutta la famiglia Kim? Cosa penserà la gente se sapesse che tra noi c'è un assassino? Sarebbe una rovina per il lavoro e per la nostra economia.>>
Gelo. In quella macchina calò il silenzio più totale. Al sentire quelle assurde parole mi voltai verso di lui <<Mi stai prendendo in giro?!>> Non potei che alzare la voce arrabbiato e sconcertato, come poteva dire una cosa così cattiva? Invece di pensare ad una vita strappata al mondo pensava invece allo stato economico della famiglia, rimasi sconvolto e senza parole, sembrava non essere mio padre, cosa diamine gli era preso?
<<Non hai detto ciò che ho sentito, vero?!>> Gli chiesi furioso e incredulo mentre lui invece di reagire non disse nulla, ignorandomi completamente continuando a guidare.
Cercai invano di farlo ragionare <<Senti, io non credo che tu pensi realmente ciò che dici, non è vero? Per favore ragiona papà! Perché stai dicendo delle cose così meschine?!>>
Urlai con tutto il fiato che possedevo, era la primissima volta che mi rivolgevo a mio padre in quel modo, sembravo impazzito ma non mi importava. Dovevo farglielo capire, non volevo essere nuovamente inutile, dovevo fare qualcosa.
Se l'avesse compreso allora non avrei dovuto affrontare le mie paure da solo ma appena gli urlai quelle parole lui urlò a sua volta <<Namjoon ora basta! Sei scosso è normale che tu ti stia aggrappando a qualcosa di assurdo! Hai solo supposto una questione insensata, come diavolo ti viene in mente di dire che qualcuno l'ha uccisa? Ragiona per favore, dov'è finito mio figlio che ragionava razionalmente senza passare a conclusioni affrettate? Piantala.>>
Non ebbe un minimo di tatto, era proprio vero che quando si cresceva si perdeva il senso di compressione morale.
La mia bisnonna aveva ragione. Nessuno delle altre persone l'avrebbe creduta se neanche suo nipote di primo grado le credeva. Ero il solo a sapere la verità e ora che avevo visto come ragionava mio padre ero sempre più convinto che avrei dovuto fare tutto da solo. Aver cercato di farglielo comprendere era stato inutile, tutto uno spreco di tempo. Tutto ciò mi provocò un senso di rabbia che non sarebbe passato subito facilmente, odiavo con tutto me stesso la mentalità della nostra famiglia, tutti a pensare solo ad una cosa, il denaro, l'unico e solo maledetto.

-𝐼𝑙 𝑄𝑢𝑎𝑑𝑟𝑜 𝑆𝑡𝑟𝑒𝑔𝑎𝑡𝑜-           𝔎𝔦𝔪 𝔗𝔞𝔢𝔥𝔶𝔲𝔫𝔤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora