capitolo 24

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A svegliarmi è la stupida suoneria di Nicolò, chi lo puo' chiamare il 24 dicembre alle 9:45 del mattino, un po' di coerenza per favore.

Si alza e prende il cellulare, risponde e si gira verso di me per controllare se dormo, chiudo gli occhi e aspetto che lui cominci a parlare.

"Pronto Matteo......"- "Stasera?? Ma come, avevo detto di no"- "Matteo ma che cazzo dici, come faccio con Amanda è la vigilia!"- "Va bene vedo quello che posso fare..... No chiamali tu io mi devo organizzare"

Chiude la telefonata ed esce dalla camera chiudendo la porta. Di che parlavano? Cosa c'è stasera? .

Mi alzo dal letto e prendo dal cassetto dei calzini di Nicolò, scendo al piano di sotto ed eccolo lì in tutta la sua bellezza.
E' appoggiato al bancone e tra le mani ha una tazza natalizia, al cui interno contiene della cioccolata calda.

"Buongiorno principessa" "Buongiorno am- Nicolò" dico avvicinandomi al bancone per prendere una tazza e versare al suo interno della cioccolata calda

"Come stavi per chiamarmi principessa?"
"Nicolò, stavo per chiamarti Nicolò"
"Nono a me non sembra" dice mettendosi davanti a me è togliendo la tazza dalle mie mani,per poggiarla sul bancone dietro di noi.
"io invece sono più che sicura che stavo per chiamarti Nicolò, è il tuo no?"
"Stavi per dire una parola tipo amore, giusto vero?" dice avvicinando il suo volto al mio collo, per poi lasciarvi un bacio bagnato.
"A-a me non s-sembra" dico con il respiro sempre più pesante.

È vero non è la prima volta che mi bacia, ma ogni volta il mio corpo non sa reggere questo contatto fisico, i sui occhi nei mei, le sue mani sul mio corpo e le sue labbra sulle mie, sono come una scarica d'adrenalina, le sue labbra la sapore di tabacco e menta, sono come una droga, più ne hai più ne vuoi, ma se ne prendi troppa può farti male.

Poggia le sue grandi mani sui miei fianchi per attirarmi a lui, posa altri baci lungo la mandibola, fino ad arrivare al bordo della sua felpa. Risale verso l'orecchio mordicchiandone il lobo.

Il mio respiro si spezza e mi scappa un gridolino soffocato.
Questa è la reazione che stava aspettando, poiché subito dopo comincia mordermi leggermente il collo, per arrivare alle mie labbra su cui si fionda senza aspettare.
Picchietta la lingua sul mio labbro inferiore, schiudo le labbra e finalmente sento il suo sapore, o meglio la mia droga.
Circondo il suo collo con le mie braccia ed aggancio le mani dietro la sua nuca.
Poggia la sua mano sotto la mia coscia sollevandomi sul bancone. Sono totalmente presa dalle  sue labbra che non mi rendo conto della sua mano che scivola sotto la mia felpa, quando la poggia sulla mia schiena nuda sussulto dal freddo.

Sapete quando in piena estate vi buttate un bicchiere d'acqua gelata sul corpo provocando quella piacevole sensazione di freschezza?
Ecco ora immaginate, state indossando una felpa di pile e qualcuno infila sotto la felpa un ghiacciolo appena uscito dal freezer, ecco questo è quello che provo in questo momento, di fatto il mio corpo si riempie di brividi.

Fa salire la mano verso il gancetto del reggiseno sganciandolo, per poi portare la mano sul seno sinistro e torturarlo.
Lasco cadere la testa leggermente in dietro e Nicolò comincia a baciarmi il collo, cerca di spostare il reggiseno ma ho la felpa, mi solleva dal bancone e mi porta verso il lavandino.

Lo tiro a me ed aggrappo le mie gambe attorno ad i sui fianchi.

"Oh Dio.... S-scusate" ed ecco Carolina con la mano sugli occhi, che tempismo bella mia eh.

"No tranquilla, i-io stavo andando a cambiarmi" dico allontanandomi per salutare Carolina.
"Carolina, sorellina mia, dimmi un po', perché hai questo tempismo di merda?" ed ecco Nicolò con i sui modi fini e delicati.

"Oh beh, fratellone, io sono arrivata proprio per vedervi" afferma sarcastica Carolina.
"Ha-ha che simpatica"
"Va bene ragazzi allora io vado a vestirmi"dico uscendo dalla cucina.

#spazioautrice
Scusatemi, scusatemi, scusatemi ma ho avuto molto da studiare, devo recuperare molte cose, mi rifarò con il capitolo 25 perdonatemi

perché lui?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora