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E come ogni mattina la sveglia suona.
«maledizione» sussurro per poi alzarmi dal letto. Metto sempre la sveglia 10 minuti prima che Hermione arrivi almeno posso essere pronto quando lei è qui.
Aveva detto che stamattina veniva prima così potevamo fare colazione al bar davanti a scuola.
Ho deciso di vestirmi sportivo ma con stile, voglio iniziare a fare bella figura a scuola, ho messo dei cargo neri e una maglietta leggera bianca sopra un giubbotto di jeans. Finisco di allacciarmi le scarpe e contemporaneamente suona il campanello, Hermione.
Mi alzo e vado ad aprire ma lei non è sola.

«ehm ciao Harry lui è Ron il mio vicino di casa, si è trasferito da poco ed è iscritto nella nostra scuola non ti da fastidio se qualche mattina viene con noi ?» un ragazzo alto ,capelli Rossi, occhi verdi, esattamente il tipo di ragazzo che piace a Herm, è affianco a lei.
Si vede che è imbarazzata e a prima impressione a me non sta simpatico perché guarda troppo la mia migliore amica e io sono parecchio geloso

«nono assolutamente, piacere Harry» ma da bravo migliore amico faccio l'educato, gli porgo la mano presentandomi.

«Ron piacere mio»

Dopo le presentazioni prendo lo zaino, le chiavi e chiudo il mio appartamento per dirigerci verso scuola.
Durante il viaggio l'amico di Herm parla un po' di se ed è totalmente diverso da lei ma conoscendolo mi sembra bravo, mi aveva già parlato di un vicino nuovo ma non sapevo che avesse la nostra età e venisse nella nostra scuola, si vede che ad Herm piace e lui sembra starci un po'.
Appena arrivati entriamo nel bar e ci sediamo ad un tavolo, mi guardo un po' intorno e in fondo alla sala vedo Zabini, di nuovo lui, sono tre giorni che mi sta addosso.
Mi ha notato, sorride e mi guarda
Dio santo smettila.
Cerco di distrarmi, non mi piace sentire il suo sguardo addosso.

«Herm vado un attimo in bagno» dico per poi alzarmi e andare verso il bagno

«chi si rivede Potter» non si può nemmeno stare in pace al bagno, mi deve perseguitare pure qui.

«cosa vuoi Zabini» sputo acido

«un'appuntamento» mi giro verso di lui e lo guardo per un attimo, faccio una risatina falsa per poi entrare nella cabina del wc ma lui con una mano blocca la porta

«perché ridi Potter ti ho chiesto un'appuntamento»

«cos'è uno scherzo voi ragazzi popolari, fate una gara a chi prende in giro più gente o una cosa del genere dimmi un po' Zabini con chi dovrei andare dopo di te: Nott, Goyle, o quel verme di Tiger»

«ti sei fatto un'idea sbagliata su di me io non sono come loro non vado in giro a farmi gente per poi massacrarli di insulti tutto il giorno»

«si, ma mi sembra che a chiamarmi orfanello o sfregiato ci fossi anche tu»

«avanti Potter c'è tutta la scuola che ti chiama così non puoi pretendere che io non lo faccia»

«bene continua a farlo e adesso se permetti» con un po' di forza tiro la porta verso di me per poterla chiudere.

«ti prego Potter mi piaci dico sul serio solo un appuntamento poi se proprio ti sto sul culo non ti cerco più giuro» lui, non volendo andarsene, continua ad insistere, io esco dalla cabina e mi lavo le mani poi mi giro verso di lui, che in tutto per tempo era stato fermo a fissarmi, gli dico:
«domani pomeriggio alle quindici nei parcheggi della scuola poi decideremo dove andare, prendere o lasciare» a lui spunta un sorriso radioso, e soddisfatto esce dal bagno e io lo seguo poco dopo.

«no aspetta un'attimo hai dato un'appuntamento a Zabini» strilla Hermione una volta tornati sul marciapiede diretto a scuola

«si ma lo ha chiesto lui se fosse stato per me se lo sarebbe scordato» risposi tranquillo

«ma quindi fammi capire: Zabini è quello che è uscito dal bagno e gli altri due chi erano» chiede Ron, che essendo nuovo, di queste cose non sapeva niente

«uno era Malfoy e l'altro era Nott loro sono i tre ragazzi più belli della scuola. Nott ha vinto tre "re e reginetta del ballo" Malfoy invece uno solo ma è comunque carino e sono della squadra di football Malfoy è il quarterback» spiega dettagliatamente Herm. Nel frattempo io pensavo al fatto se mi potesse piacere Zabini non era il mio tipo, ma non era male.

«cosa hai intenzione di mettere domani ?» chiede Herm dopo un'intera giornata di domande, paranoie da parte sua e preoccupazioni inesistenti.

«niente di che, devo solo uscire. Capirò che non mi va bene e finita lì» dico stanco

<<ma non puoi andare ad un'appuntamento vestito normale devi tirarti un po' su Harry non puoi andare avanti così>> queste parole facevano male e anche se ho capito cosa vuole dire chiedo:
<<cosa intendi dire>>

«lo sai Harry, dalla morte di Cedric sono passati oramai due anni e non fai altro che startene chiuso in casa. Al mattino sei a scuola al pomeriggio studi alla sera lavori e alle quattro torni a casa per poi dormire tre ore tirate e di notte fai pure gli incubi come pensi di andare avanti così» a sentire il suo nome il mio cuore cedette per un'attimo tutto quello che mi stava dicendo era vero ma facevo tutto ciò per tenere la mente impegnata e non pensare a lui anche se la cosa era impossibile.

«hai ragione, ma tutto ciò mi aiuta a non pensare»

«ma Harry vai avanti, ok era tutto per te ma adesso non c'è più e scusa se sono così brusca ma sei il mio migliore amico e odio vederti così quindi ti prego divertiti» penso alle sue parole e continuo a rimuginare quel giorno e pensare che aveva ancora una vita davanti e non ha potuto viverla.
Mi fa capire che lui avrebbe voluto che io andassi avanti e mi avrebbe detto "la vita è troppo breve goditela Harry" la sua figura apparve davanti a me dicendomi quella frase e io sul momento mi bloccai, lo immaginavo, e la malinconia subito si fece avanti tutti i ricordi, i momenti belli, i momenti speciali uno dopo l'altro velocemente passarono davanti a me.

«Harry andiamo» Herm capendo quello che stavo vivendo mi prese delicatamente il braccio e mi convinse a continuare a camminare, lei voleva che dimenticassi o semplicemente che mettessi da parte questa storia ma era davvero difficile farlo soprattutto dopo quello che era successo.

Menta e mela verde Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora