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Avete presente quando non sentì più nulla, può succedere qualunque cosa ma tu rimani impassibile perché dentro hai già talmente tanto dolore che il resto è il nulla più totale?
Ecco io sono in questa situazione, l'unica persona che potrebbe tirarmi fuori da questo stato di trans è su un letto d'ospedale attaccato a fili o tubi, comunque sia attaccato a delle robe che fanno rumore tutto il giorno ma ormai ci ho fatto l'abitudine.
Sette giorni in coma farmacologico.
Sette giorni che non sento la sua voce.
Sette giorni che non lo sento ridere.
Sette giorni che non ho un suo abbraccio.
Sette giorni che non ho il suo calore tanto potente da guarire qualsiasi cosa e potrei andare avanti all'infinito.
Sette giorni di vuoto più totale nella mia testa, il mio cuore è congelato, fermo al momento in cui mi ha fatto quel leggero sorriso in mezzo ai lividi  prima che lo portassero in ospedale. Il solo restargli accanto mi tiene a contatto con la realtà, tenergli la mano mi da quel poco del suo calore per andare avanti ma ho bisogno di lui, mi manca come l'aria.

Stasera dovrebbero svegliarlo ma sono dubbiosi sul risveglio, io no, o per meglio dire prego di no.

Sono le 17:45 tra un po' arriva il medico a diminuire i farmaci e vedere che succede.

Si sta svegliando, lo sapevo, me lo sentivo.
Lui non mi lascerebbe mai solo, sa cosa ho passato, non se ne andrebbe così senza lottare un minimo. 

Apre gli occhi e si guarda in torno confuso, muove un po' le dita e poi vede le nostre mani unite, mi guarda.

«ciao amore mio» dico avvicinandomi per baciarlo, lui si allontanò brutalmente come schifato a me, le nostre mani attaccate.

«dray che succede» dico con la voce spezzata.

«cosa ci fai qui orfanello» disse lui tirandosi su e gemendo dal dolore.
Questa fu la frase che mi distrusse più di tutto quanto, il medico mi aveva avvertito che c'era la probabilità che non si ricordasse di qualcosa ma aveva detto che si sarebbe dimenticato di qualcosa di insignificante, non di me.

due settimane dopo

"se tu stai leggendo questa lettera vuol dire che ti sei finalmente ricordato di me, ti chiederai perché non sono al tuo fianco in questo momento e la risposta è che non riuscivo a reggere la situazione. Non potevo stare a fianco a te senza che tu mi riconoscessi, non voglio farti sentire in colpa ma mi hai chiamato orfanello appena ti sei svegliato quindi puoi ben capire la situazione. Per quanto ti amassi ho dovuto abbandonarti per il mio bene, ti sembrerò egoista ma sai quello che ho passato e sapere che la persona che amo di più al mondo mi ha abbandonato, il solo pensiero mi uccide.
Ciò non vuol dire che ti ho detto addio per sempre anzi non riuscirei mai a dirti addio, sono passate solo due settimane e mi sembra già una vita e andarmene senza sapere quando ti rivedrò, quando ci rivedremo, mi distrugge ulteriormente. Potrebbero passare giorni, mesi, anni ma tu rimani nei mie pensieri, nei miei sogni, in tutte le mio azioni, tutto ciò che faccio o qualsiasi cosa c'è intorno a me avrà sempre un pochino di te.
Non può essere un addio finché non ci si dice addio ed io e te no lo abbiamo fatto quindi mi rifiuto di dirti addio. Ogni sera prima di andare a dormire penso a quella sera e al sorrisetto rassicurante che mi hai rivolto facendomi passare tutta la rabbia che avevo dentro e poi dopo quel momento penso a tutto ciò che abbiamo passato insieme e mi manca come l'aria tutto quello ma sono speranzoso che prima o poi riaccadrà.
La tua testa non può essersi completamente dimenticata di me come la mia non si dimenticherebbe di te.
Sei tutto Dray. Ti amo."

Menta e mela verde Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora