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Uscito da quell'aula corro fino a perdere fiato fino all'uscita.
Prendo il telefono e compongo il numero di Hermione. Tre, quattro, cinque squilli ma niente. Diavolo Herm rispondi ti prego, ho bisogno di te e del tuo supporto.
Ho il cuore che va a mille, il respiro è affannato e ho la testa che scoppia. Provo a richiamare Hermione più e più volte ma non risponde, sparita completamente.
Metto le cuffie e salgo sul pullman, ho intenzione di entrare in casa buttarmi sul letto e guardare il soffitto facendo sì che il mio cervello si tormenti da solo sul fatto appena successo, per poi andare al bar e dimenticare tutto per un po' di ore.
Entro in casa e butto tutto per terra: zaino, giacca, scarpe e la felpa con insieme la maglietta, vado in camera e mi butto sul letto come previsto, fisso il soffitto ma ad interrompere la mia pace dei sensi è il campanello di casa, sbuffando mi alzo e vado ad aprire.
«Harry vestiti!» mi urla
«oh ma guarda un po' chi si vede» dico facendola entrare
«ho detto vestiti» mi urla nuovamente
«sono il tuo migliore amico e il mio fisico è apposto quindi non dovresti lamentarti» dico sedendomi sul divano
«è successo una cosa assurda» dice cambiando discorso, io scoppio a ridere e dico
«ma pensa pure a me cercavo di dirtelo per telefono ma sei sparita»
«scusa Harry, ero da Ron mi ha invitato a casa sua ed è successo tutto così velocemente»
«che cosa» chiedo.
Lei sta zitta e si guarda le mani poi provo a capire,
«no non dirmi che lo hai fatto» dico scioccato. Lei mi guarda arrossisce e abbassa la testa di nuovo
«sul serio Hermione» chiedo ancora
«non me ne sono nemmeno accorta ci piacciamo entrambi e ci siamo fidanzati poi dopo la situazione si è fatta più intensa ed è successo» mi spiega. Io ancora incredulo la ascolto ma mi viene difficile mi era salito il nervoso nessuno poteva toccare la mia migliore amica, so di essere possessivo ma mi stava antipatico quel tipo.
«giuro che se ti fa del male o ti sta solo usando lo faccio fuori» le dico, è una specie di avvertimento più per lui che per lei anche se lui non è qui.
«è un bravo ragazzo Harry non è come quelli della scuola, è stato dolcissimo» dice ancora per convincermi, ma fa veramente poco.
«a te invece che è successo» chiede per cambiare discorso, dopo quella domanda mi viene in mente la stanza, lui, le sue mani, le sue parole, le sue labbra, e sorrido spontaneamente infatti Hermione lo nota
«Ei Ei Ei perché sorridi» dice cercando la mia attenzione riportandomi alla realtà
«ecco hai presente Draco Malfoy -lei annuisce e insieme fa una faccia strana- bene oggi lui si è dichiarato dicendomi che gli piaccio già da tempo e che poi è arrivato Blaise e ha iniziato a ignorarmi dice che lo faccio impazzire e gli piacciono i miei occhi e il mio stile e poi mi ha di nuovo baciato» dico tutto d'un fiato, mi sento così impacciato a dirlo ad alta voce mi ero preparato il discorso per parlarne con lei ma non ho detto una sola parola di quello che avevo previsto.
«e tu che hai hai fatto» chiese spingendomi ad andare avanti
«niente sono scappato» faccio un mezzo sorriso, lei mi guarda per qualche secondo e scoppia a ridere ma proprio di gusto e quando riprendeva fiato diceva "mi fa male la pancia" e poi scoppiava di nuovo a ridere
«cioè fammi capire lui si è dichiarato e tu sei scappato» annuisco e lei rideva ancora più forte. Qualche minuto dopo le chiedo
«puoi smetterla per favore io non sono scoppiato a ridere perché hai perso la verginità col tuo vicino» di colpo smette di ridere tornando seria e arrossendo
«sei una brutta persona lo sai Harry» dice alzandosi e andando in cucina poco dopo aggiunge
«vestiti che usciamo».

Qualche ora dopo vedo Hermione uscire dal bar dopo avermi salutato io avevo già la divisa ed ero già dietro al bancone e come ogni sera ero pronto a preparare cocktail e portare bottiglie ai tavoli per poi uscirne alle 4 con il mal di testa.
«Ei ragazzo c'è da servire il tavolo 3» mi urla il titolare e come di routine prendo due bottiglie di champagne, un vassoio di bicchieri e esco dal bancone.
Una volta arrivato al tavolo cerco l'attenzione di qualcuno per dire che erano arrivate le bottiglie e davanti a me spunta un ragazzo parecchio alto, biondo e riccio, portava una canotta nera e dei pantaloni neri. La canotta metteva in risalto i parecchi muscoli che aveva.
«ti serve qualcosa» dice passandomi una mano davanti alla faccia. Non ci credo mi sono imbambolato.
«em si scusi sono il barman ecco a voi l'ordinazione»dico porgendogli i bicchieri e le due bottiglie, ma non se ne va subito mi guarda per un attimo e poi sorride in fine si gira e porta tutto dove ci sono anche gli altri.
Torno dietro al mio bancone e continuo a servire drink per dimenticare la figura appena fatta.
Sono già le due e il bar è praticamente vuoto sto pulendo gli ultimi tavoli più in fretta possibile per andare a casa, ma uno dei pochi clienti rimasti si avvicina al bancone e man mano che si fa più vicino lo riconosco è il ragazzo del tavolo.
«posso offrirti qualcosa ?» chiede io nego con la testa e poi rispondo
«no non posso sto lavorando» sorridendo
«dai anche un bicchierino di tequila» continua a insistere lui e indovina un po' mi viene in mente una figura alta e biondo platino con gli occhi grigi che mi dice "non mi piacciono le persone che insistono"
«no grazie davvero non posso bere»continuo a rifiutare
«quanti anni hai ragazzo» mi chiede, adesso è arrivato il di fare lo stronzo
«17 quindi mi faresti il piacere di uscire da locale e andartene a casa tua così io posso andare a casa mia e siamo tutti felici e contenti grazie prego ciao» faccio il mio miglior sorriso finto e mi giro a lavare dei bicchieri, mi giro subito dopo e lo vedo all'uscita.

Menta e mela verde Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora