L'amore della morte

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Mi sveglio con una sensazione orribile addosso: come se fossi appena rientrata da un incontro di pugilato.
E avessi perso.
Apro piano gli occhi e... oddio.
Non può essere vero.
Sono circondata da pareti rosse e vetri. La stanza di Lucifer.

Sono sotto delle coperte leggere, nere e bianche che hanno la consistenza della seta. Mi volto tra le coperte e cado dal letto. Letteralmente.
Picchio il sedere a terra sotto lo sguardo divertito di Lucifer.

"C-cosa è successo stanotte?"
Lui sfodera il suo ghigno "Intuisci."
Un'ondata di panico mi soffoca "Oddio. Lo abbiamo fatto!?"
"No."
"E allora?"
"Abbiamo dormito. Non sono così squallido da possederti quando dormi."
Una folata di ricordi mi assale.

Mi tappo la bocca con la mano.
Tutto ciò che è successo ieri sera dopo il gala viene proiettato nella mia testa come un perverso film horror.
Lo ammazzo.
Afferro una scarpa con il tacco, abbandonata in malo modo ai piedi del letto e la tiro con forza a Lucifer. Con mia immensa soddisfazione il colpo va a segno sul suo braccio.
"BRUTTO STRONZO!" mi sgolo come non ho mai fatto in vita mia.

Mi alzo da terra e scappo verso la porta. Che è magnificamente chiusa a chiave. La sbatto e la prendo a calci, sfogandovi tutta la mia rabbia.
Al contrario; Lucifer è calmo sotto le coperte mentre mi guarda divertito.
"Hai giurato, non è colpa mia."
Mi volto furiosa verso di lui; penso di non essere mai stata così arrabbiata con qualcuno in vita mia. "HO GIURATO!?" Mi manca il fiato dalla rabbia "Ma ti ascolti quando parli!?"
"Sì, ho una voce stupenda."
"Oddio, tu sei matto da legare. Perché ti sei comportato così? Perché lo hai fatto?"
Mi mostra i denti affilati in un ghigno.
"Perché in realtà mi piaci veramente. La mia scelta non è ricaduta su di te solo perché sei forte e puoi tenere testa a mio padre. Sei la mia Sposa."
"Quindi v-vuoi di-dire che..."
"Che ti amo."
"Non puoi amarmi. Ci conosciamo da pochi giorni. Di cui il primo mi hai dato della gallina."
"Sei una gallina. Sei la mia gallina."
"Ciò che ogni donna sogna di sentirsi dire."
Lucifer ride "Vedi Caliane; io amo soprattutto questo di te. Mi fai ridere, nessuno ci riesce, neanche il giullare che abbiamo a corte."
Balbetto nella disperazione "Potrei sostituirlo io. Perché invece della Sposa non mi fate fare il buffone di corte?"
Non ci credi ancora: ho stipulato un patto di sangue; un Legame.
Ho un patto con questo bastardo. Lo guardo con odio.

Lucifer sorride ancora, mentre si avvicina "Hai l'amore del dio della morte. Dovresti ritenerti una donna fortunata."
Sbarro gli occhi "Fortunata!?? Tu sei fuori di zucca. Annulla subito il giuramento di ieri sera."
"No."
Sbatto le mani sul letto e urlo in preda ad una rabbia isterica e furiosa: una reazione che ha poco da Vachiria.
Digrigno i denti e gli lancio un altro tacco a spillo, che purtroppo  riesce ad afferrare elegantemente.

"Io ti odio."
"Imparerai ad amarmi."
"Voglio tornare a casa mia."
"Com'è che riesci a cambiare argomento così velocemente?"
"Ho detto che voglio tornare a casa."
Lucifer lancia il tacco fuori dal letto con tranquillità.
"No. Ora tu andrai in bagno ti preparerai per andare a scuola e ci andremo insieme. Ti vestirai con ciò che ho deciso per te. Il tutto senza lamentarti. A scuola non dirai niente a Elettra e non frequenterai più Christopher. Intesi?"

Vorrei urlare: Col cavolo, bastardo! , ma le mie corde vocali rispondono con un tono da automa "Si, Lucifer."
Rimango senza parole quando le mie gambe si muovono da sole e mi portano fino al mobile su cui è appoggiato il mio cambio.
Vado nel bagno e mi preparo per andare a scuola sotto gli occhi attenti del dio della morte.

Ecco a cosa serviva il patto di sangue.

L'inferno ha inizio.

La ragazza della morte (In revisione) #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora