Pesciolino Colorato (1.17)

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Un urlo emozionato risuonò per la piccola collina che separava le rive della piccola baia, che sfociava direttamente sull'oceano, dal grande villaggio nella valle.
Alex scalò la collina correndo, agitata, e dei piccoli trifogli rimasero attaccati ai suoi stivali di cuoio.
Per quanto la corsa su per la ripida collina l'avesse stancata, sul suo viso c'era un grosso sorriso. Quando la vide, Steve scoppiò a ridere.
-Cos'è quella faccia?- Le domandò posando la spada che stava affilando sul bancone della fucina.
La ragazza cacciò un urletto e sorrise.
-Sono arrivati i pesci!-
A sua volta, lui la guardò confuso.
-I pesci?-
-Non fare domande e vai a chiamare gli altri! Ci vediamo alla baia.- E senza aggiungere altro, si voltò e corse via nuovamente.
Purché perplesso, Steve fece come gli era stato detto, e in poco aveva radunato un piccolo gruppo. Tra i perplessi abitanti del villaggio c'era chi fremeva di emozione, pur senza sapere cosa stesse succedendo; i bambini si rincorrevano l'un l'altro distrattamente durante la camminata verso la spiaggia. E già dal fianco nella collina, si intravedeva qualcosa: le acque piatte e pulite dell'oceano erano solcate da strisce schiumose, proprio quelle lasciate dai banchi di pesci durante le migrazioni, e tra esse si scorgevano piccole macchie colorate. Dalla spiaggia, Alex si alzò e agitò le mani, incoraggiando il gruppo a camminare più in fretta, per poi tornare accucciata con i piedi a bagno.
La leggera aria estiva muoveva con delicatezza l'erba della collina, di un verde intenso, che si sposava con l'oceano blu e le fronde delle querce, e illuminata dal sole nel cielo limpido.
Quando la vegetazione cominciava a perdersi nella sabbia sotto i piedi del gruppetto, tutti finalmente capirono di cosa stesse parlando Alex.
Le macchie colorate in mezzo alla schiuma ora avevano preso la forma di piccole lucertole, molte rosa, altre bianche e altre color terra, nuotavano con le zampe palmate e camminavano sul bagnasciuga, con la sabbia che si incollava alla pelle liscia e umida.
La ragazza, chinata verso le piccole creature, voltò la testa verso gli altri, sorridendo, e mostrò loro uno degli animaletti che stava ammollo in una pozza d'acqua nelle mani di lei.
I bambini, meravigliati, si tolsero in fretta le scarpe per poi correre verso l'acqua per giocare con gli strani pesci. Gli adulti si limitarono a guardare, chi con tenerezza chi con una meraviglia innocente negli occhi.
Steve si avvicinò ad Alex e le mise una mano sulla spalla.
-Sono una specie in via di estinzione.- disse lei con tono pacato.
-E hanno scelto di venire a stare qui.-
Lui le accarezzò dolcemente la schiena.
-Forse sentono che questo è un posto sicuro per loro. Magari sono venuti qui per te. Devo essere geloso?-
La ragazza rise e alzò gli occhi al cielo.
-Se non si fa qualcosa scompariranno completamente...- Il suo viso tornò serio per un attimo. Guardò Steve.
Lui la guardò a sua volta, e con un piccolo sorriso di incoraggiamento appoggiò la mano sul dorso di quelle delle ragazza, ancora messe a coppa per poter tenere il pesciolino.
-Allora è una fortuna che siano venuti qui. Così ora potrai essere tu a prenderti cura di loro. Potremmo fare costruire una riserva in modo che siano al sicuro.-
-A questo punto penso che mi toccherà fare un po' di ricerche, mh?-
Risero insieme, lì nell'acqua, mentre i piccoli animali vorticavano gioiosi nella schiuma, come se apprezzassero la preoccupazione della ragazza...

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