TheBadGeorge x female reader

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(siccome mi è stato richiesto ho deciso di scrivere un continuo)
Dopo quel bacio di guardammo intensamente per un istante, imbarazzati, rossi e affannati. Giorgio deglutì a fatica. Si morse il labbro, cercando di trovare le parole. Prima che potesse dire qualsiasi cosa mi aggrappai al suo busto magro, stringendo le braccia sulla sua schiena e premendo la fronte sulla sua spalla.
-Mi piaci tanto, Giorgio!-
A sua volta strinse le braccia intorno alla mia schiena.
-Anche tu mu piaci tanto, (t/n).-
Di nuovo, rimanemmo così, abbracciati l'uno all'altra, sul tappeto della sua stanza, nella penombra. Poi, lo sentii muoversi, e alzai la testa.
Ancora con le gote rosse mi guardò.
-E ora?-
-Ora cosa?-
-Che facciamo?-
La domanda rimase sospesa.
Tutto quello che feci fu accoccolarmi nuovamente al suo petto.
-Ti va di uscire? Come un vero appuntamento.-
Annuii.
-Non sono mai uscito con nessuno.-
-Nemmeno io.-
-Allora non avremo il problema di sembrare due idioti.-
Un altro attimo di silenzio.
-Sei un bravo coccolatore, Giorgio. Potresti farlo come lavoro.-
Scoppio a ridere, e risi insieme a lui. Per quanto fosse stato tutto così inaspettato, l'imbarazzo che provavamo entrambi era solo quello puro di due ragazzini innamorati, e non uno strano disagio, l'imbarazzo di non sapere cosa fare, a quel punto.
Eravamo timidi, si, ma fiduciosi l'uno dell'altra.
Alla fine decidemmo di uscire davvero. Ci preparammo e mano nella mano uscimmo dal suo appartamento, per andare sul lungomare. Il cielo invernale era grigio, si rifletteva nel mare. L'aria era fredda ma calma, e dei raggi di sole cercavano di farsi strada tra le nuvole gonfie a fatica. Parlavamo normalmente, come avevamo sempre fatto, ma questa volta senza quell'ansia dei sentimenti nascosti. Consapevoli di ciò che provavamo, camminavamo a braccetto, chiacchierando come due comari.
La sciarpa di lana azzurra gli sfiorava la mascella, spinta dalla lunga giacca marrone, intonata ai capelli. Il suo sguardo fisso su di me mi faceva sentire felice come non mai.
-Se andassimo a una fiera questa primavera? Potremmo fare un cosplay di coppia.-
-Tipo?-
-Non lo so. La spyon. Però LyonWGF lo faccio io.-
-Sono almeno quindici centimetri più alto di te e vuoi farmi fare Spina mentre tu fai Lyon? Sembreresti un bambino di tre anni.-
-Sei troppo un topo per fare il cosplay poderoso di Lyon.-
-Rantegoso...- mormorò sottovoce. Entrambi ci mettemmo a ridere.
-Giorgio?- Ci voltammo verso la voce che lo aveva chiamato.
-Ciao Ettore. Ciao Ale.-
Rimasi in silenzio mentre lui parlava con i due ragazzi. Insieme a loro c'era anche una ragazza, che aveva l'aria altrettanto imbarazzata. Stava al fianco di Ettore, spostando il peso da una gamba all'altra, squadrando tutti con gli occhi grandi e castani.
-Non sapevo uscissi, topo.- Commentò Alessandro ridendo, cercando di alleggerire la situazione. Per qualche motivo, Ettore e Giorgio sembravano particolarmente tesi.
-Non sapevo avessi una ragazza, Ettore.-
-E io non sapevo che tu avessi una ragazza, Giorgio.-
I due ragazzi si guardarono con in mix di emozioni in viso, mentre io e la ragazza ci scambiavamo occhiate confuse.
-Posso sapere cosa sta succedendo esattamente?- Disse poi lei, tirando la manica di quello che apparentemente era il suo ragazzo.
Lui la guardò un attimo con le sopracciglia aggrottate, cercando di non lasciarsi scappare un sorriso.
-Sinceramente, non lo so.- Si mise a ridere, passandosi una mano tra i capelli:- Parlavamo tanto di quanto siamo single e molto maschi e invece in segreto abbiamo entrambi una ragazza.-
Guardò il terzo ragazzo, prima di continuare:-Dobbiamo aspettarci qualcosa anche da te e Cico?-
Alessandrò distolse lo sguardò ridendo imbarazzato.
-No no, noi siamo apposto così.-
-Magari si metteranno insieme loro due.- commentò la ragazza.
-Anna! No! Il mio unico amore è per i panini.-
Si mise a ridere, fingendo di darle una pacca sulla spalla.
-Cico è una vacca e nei panini puoi metterci anche carne volendo.-
Al commento di Giorgio, tutti si misero a ridere.
Ripristinato il buon umore, Ettore guardò me e Giorgio.
-A questo punto vi va di venire con noi? Stavamo andando al centro commerciale.-
-Potremmo fare un uscita a quattro.- aggiunse Anna.
-Quattro più Alex...-
La battuta autoironica del ragazzo fece di nuovo ridere tutti.
Alla fine, decidemmo di andare con loro, e mezz'ora dopo eravamo davanti all'enorme edificio.
-Era molto che non venivo qui.- commentai.
-Nemmeno io. Per cui propongo una mezz'oretta tra donne.- senza dare a nessuno il tempo di reagire, Anna mi afferrò il braccio e mi trascinò via verso qualche negozio. Prima che gli altri realizzassero cos'era successo, eravamo già sparite dietro un angolo. In lontananza, sentimmo Ettore chiamare la sua ragazza un paio di volte, confuso. Anna tirò fuori il telefono e scrisse qualcosa, prima di girarsi verso di me con un gran sorriso.
-Andiamo a farci un giro? Anche solo per guardare se non ti va di comprare.-
Così, cinque minuti dopo, ci ritrovammo a camminare lentamente in una boutique, osservando con meraviglia ogni capo carino, per poi inorridire davanti al cartellino del prezzo, in un certo modo, era anche divertente.
-Da quanto state insieme tu e Giorgio?-
Arrossii leggermente.
-Da stamattina...-
Un versetto acuto lasciò la bocca della ragazza mentre mi guardava intenerita, con una mano sula bocca.
-Che cariiiiiiini! E com'è successo? Da quanto vi conoscete? Com'è andata?-
Risi al suo comportamento da fangirl, ma cominciai a raccontare tutto, sin dall'effettivo inizio.
Mentre andavo avanti sentivo le guance scaldarsi. Forse non era stata un'esperienza da film, ma ogni volta che ci pensavo sentivo il cuore sciogliersi. Mi vennero in mente tutte quelle volte in cui mi perdevo a pensare a lui invece di studiare o fare attenzione a dove stavo andando.
Dopo una mezz'oretta andammo verso la piccola fontana al centro dell'edificio. Sembrava un piccolo ritaglio di tranquillità in mezzo alla frenesia dei negozi; solo una coppietta stava mangiando un gelato seduti su una panchina e un giovane uomo con una bambina piccola, che sembrava avere problemi a sistemare la ragazzina agitata sul passeggino.
Il tre ragazzi conversavano seduti sul bordo della fontana. Alex ci notò, e ci indicò attirando l'attenzione di Ettore. Il ragazzo rimase qualche secondo a guardarci, mentre Anna rideva, per poi alzarsi e correre verso la ragazza. Lei indietreggiò fi qualche passo, ma si ritrovò immediatamente catturata tra le braccia del suo ragazzo, che le stava arruffando i capelli.
Camminando anche gli altri due ragazzi ci raggiunsero. Mi avvicinai a Giorgio, abbracciandolo. Lui mi baciò la testa, stringendomi e accarezzandomi la schiena.
Passammo il resto del pomeriggio insieme, gironzolando per il negozio ridendo e scherzando. Prendemmo anche delle coppe gelato per coppie, di quelle giganti con fragole e panna e due cucchiaini.
-Io sono la mia stessa anima gemella.- spiegò Alex, affondando entrambi i cucchiaini nella propria coppa.
Alla fine, la piccola gita giunse al termine. Percorremmo un pezzo di strada ancora insieme, per poi separarci quasi nello stesso punto in cui ci eravamo incontrati.
-Ciao ragazzi, ci vediamo a scuola.- Ci salutò Ettore. Anna lo accompagnò salutandoci con la mano.
-Non fate schifezze in pubblico.- commentò Alex ridendo, ricevendo un pugno sulla spalla da parte di Giorgio. Li guardammo allontanarsi, salutando ancora con larghi gesti quando si voltavano.
Poi ci incamminammo a nostra volta, mano nella mano.
-Non era l'appuntamento che avevo immaginato, ma è stato divertente.-
Annuii, un po' stanca, appoggiando la testa sulla sua spalla.
-Ti amo tanto topo.- dissi all'improvviso, senza pensarci troppo. Lui sussultò.
Mi guardò, sorridendo.
-Anche io ti amo, (t/n).-


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