Ero in ritardo per il corso di disegno, quel giorno.
Corsi per il corridoio del vecchio edificio, con lo zaino che saltellava sulle spalle e l'album stretto al petto.
Il corso era organizzato in un'aula di un'ex scuola elementare, ora adibita a centro ricreativo, e le due insegnanti erano una giovane coppia piena di energia.
Girai l'angolo, e mentre già intravedevo la porta chiusa della classe urtai contro qualcuno.
Indietreggiai e con lo sguardo basso mi scusai.
-Mi scusi, non l'avevi vista, sono mortificata...-
-Non... Non fa nulla...-
Alzai lo sguardo sul timido ragazzo che mi aveva risposto imbarazzato.
Era alto, magro e slanciato, con un adorabile nasino a punta e due occhioni felini di un marrone così chiaro da sembrare gialli. I capelli boccolosi erano tinti di rosa intenso, abbinati al maglioncino a righe. Aveva un paio di jeans attillati e degli stivaletti, dello stesso colore del cardigan grigio scuro. Nonostante lo sguardo imbarazzato e le guance rosse sprigionava grazia ed eleganza.
Lo guardai timidamente prima di entrare nella stanza.
-Marta, Lili, scusate se ho fatto tardi.-
La ragazza bionda mi guardò ridendo.
-Hai perso di nuovo il bus?-
La guardai ridendo imbarazzata e andai al mio posto.
Marta si mise davanti a noi.
-Allora, visto che ci siamo tutti vi presento il nuovo membro del nostro corso.-
La testa rosea del ragazzo di prima spuntò dalla porta. Entrò con lo sguardo basso e salutò con un sorriso timido, per poi andarsi a sedere in fondo all'aula, da solo.
Decisi che la mia buona azione del giorno sarebbe stata farlo sentire un po' meno a disagio, così mi alzai e mi sedetti accanto a lui.
-Benvenuto al corso...- sussurrai sorridendogli.
Mi guardò con occhi sgranati prima di sorridere teneramente. Sotto i suoi occhi si formarono delle piccole fossette, nel farlo.
-Mi chiamo (t/n), tu?-
-Mi chiamano tutti Strecatto...-
Nonostante avesse una voce matura e profonda il tono con cui parlava sembrava quello di un bambino, allegro e scherzoso. Fece un sorrisetto soddisfatto prima di guardarmi per un attimo.
-Quanti anni hai? Sei della zona?-
-(t/n), visto che hai già preso l'iniziativa, perché non gli spieghi tu cosa facciamo oggi? Così gli insegni anche che quando sto spiegando non bisogna chiacchierare.- mi rimproverò Marta.
La guardai imbarazzata per poi sistemarmi al banco. Vidi Strecatto fare un sorrisetto divertito.
La lezione cominciò e si svolse come al solito. Nonostante fosse la sua prima volta Strecatto disegnava davvero bene.
Mi chiesi come mai, considerato quell'evidente talento fosse in quel corso.
Doveva aver percepito il mio dubbio dal mio sguardo, perché fermò una delle occhiatine curiose che continuava a lanciarmi e mi guardò timidamente.
-Pensavo che fare qualcosa che mi piace mi avrebbe aiutato a farmi degli amici più facilmente.-
Sorrise a disagio prima di tornare sul disegno a cui stava lavorando.
La lezione si concluse con molti complimenti da parte di tutti, rivolti in particolar modo a Strecatto. Poco prima di uscire lo fermai picchiettando con il dito sulla sua spalla.
-Mi chiedevo se hai da fare ora.-
-A dire il vero si... Perché?- Sbatté le ciglia un paio di volte, vagamente confuso.
-Oh...- Era stato solo sincero, eppure mi sentivo come se fosse solo una scusa per evitare il discorso. -Ecco... Mi chiedevo se ti andasse di prendere un caffé insieme. Offrirei io.-
Arrossì coprendosi una guancia con la mano libera, che non stava reggendo la borsa a tracolla.
-Ecco...- Mi guardò sorridendo lievemente. -Mi piacerebbe. Magari la prossima volta si può fare?-
Una piccola scintilla apparve nei suoi occhi mentre lo diceva. Annuii energicamente, prima di salutarlo e andarmene a casa.Tre giorni dopo, alla stessa ora, tornai al centro ricreativo, fortunatamente non in ritardo.
Da lontano notai Strecatto aspettare appoggiato alla parete. Con la borsa a tracolla, una gamba dritta e l'altra appoggiata mollemente accanto ad essa, aveva la testa china su un libro. La luce dorata del tardo pomeriggio filtrava dalla finestra alta del corridoio, illuminando in un fascio di luce i boccoli del ragazzo, che sembravano piccole molle arancioni. Aveva lo stesso cardigan, ma sotto indossava una maglietta celeste con il disegno di un gatto sopra, abbinata a un paio di orecchini con delle perline azzurre, un paio di jeans grigi e delle scarpe da tennis bianche. Tutto di lui, dal modo delicato in cui le sue dita tenevano il libro, alla curva che avevano preso le sue spalle nello stare in quella posizione, fino all'espressione concentrata avevano una grazia quasi magica e surreale. La sua figura risaltava nel corridoio scuro e piatto come se fosse in un dipinto, in cui ogni tratto e ogni punto di luce sono calcolati in modo da far risaltare al massimo il soggetto e ciò che vuole trasmettere. Quell'immagine mi rimase stampata nella mente, provocandomi un piccolo groviglio di meraviglia nello stomaco. Deglutii e lo raggiunsi, salutandolo con un sorriso.
Sussultò lievemente, poi alzò lo sguardò su di me e rilassò le spalle.
-Ciao! Scusami, non ti avevo vista...- arricciò il naso in una piccola smorfia imbarazzata.
-Ti ho spaventato? Che stai facendo?-
-Oh è un album. Ci tengo dentro tanti disegni fatti in fogli piccoli, come se fossero fotografie. È una cosa che avevo cominciato con una persona a cui tenevo tanto, e ora che non c'è più...- Il suo sguardo si spense per un attimo, ma scosse la testa come per scacciare i pensieri negativi.
-Era una persona che mi ha aiutato tanto. Sono molto timido e faccio fatica ad ambientarmi in qualsiasi posto io vada... Ma non è che voglia stare da solo.-
Appoggiai una mano sulla sua spalla, con delicatezza, sorridendo in conforto.
-Sono sicura che questa persona sarebbe felice se ora ti aiutassi io a farti degli amici. Ti va?-
Mi sorrise a sua volta, con imbarazzo ma decisamente convinto.
-Potremmo cominciare da quel famoso caffé...-Da quel momento, le cose non fecero altro che migliorare. Uscivamo spesso, insieme agli altri ragazzi del corso, e Strecatto man mano si aprì con tutti. Quella timidezza iniziale copriva un senso dell'umorismo sottile e una passione per i gatti e le cose luccicanti, da quel che sembrava. Condividevamo gusti, momenti e ci scambiavamo pareri sui nostri disegni.
Tre mesi dopo, come consuetudine, andammo a bere un caffé dopo il nostro corso di disegno.
Mi venne improvvisamente in mente una cosa.
-Stre? Ecco...-
-Si?-
Deglutii, rendendomi conto che forse era una cosa un po' strana.
-Ti ricordi di avermi parlato di quell'album che hai? Con i disegni?-
-Oh si...- mi guardò con sospetto, come per ammonirmi di fare attenzione a quello che stavo per dire.
-Ho fatto un disegno... Insomma non dico per il tuo album ma...-
Mi guardò sorpreso prima di mettersi a ridere.
-Mi hai fatto un disegno per l'album? Per il mio album delle meraviglie? Spero che ne sia all'altezza.-
Per accompagnare la risposta mi pizzicò la guancia con due dita.
-Me lo vuoi far vedere?-
Annuii, e con imbarazzo tirai fuori il disegno. Il disegno ispirato da quell'immagine che avevo in testa da tempo.
La guardò, il suo sorrisò divertito si corrucciò in un'espressione confusa.
-Sono... Io?-
Annuii, con le guance rosse, e deglutii con fatica.
-È così che mi vedi?-
Quella domanda fu inaspettata, ma annuii nuovamente. Mi guardò per un attimo che parve infinito.
I nostri occhi rimasero incatenati gli uni negli altri, prima che lui, con una lentezza terrificante, si alzasse dalla sua sedia, per avvicinarsi a me e con il viso rosso stamparmi un bacio, proprio all'angolo della bocca, tra la guancia e le labbra.
Quando le sue labbra morbide mi toccarono, fu come se un fiammifero si accendesse in me per sciogliermi dall'interno. Lo abbracciai, affondando il viso nell'incavo del suo collo.
-Merita un posto nel tuo album? Perché tu sei la più grande meraviglia che io abbia mai visto.-
Scoppiò a ridere, e con quella risata ogni imbarazzo volò via. Non era importante il fatto che ci conoscessimo solo da tre mesi, o che in quel momento stessimo dando spettacolo in un locale pieno di gente.
-Lo accetto solo perché sei tu, e qualunque cosa tu faccia è una meraviglia...-
Ci stringemmo forte, l'uno all'altra, le sue braccia delicate che scaldavano la mia pelle, e mi baciò questa volta sulle labbra.Salve a tutti! Vorrei che se qualcuno avesse delle proposte o delle idee le scrivesse in un commento, inoltre pensavo di ampliare la raccolta anche a cose che non sono inerenti solo ai wgf. Se vi va l'idea fatemelo sapere! Grazie e buona lettura!
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Historia CortaAncora una volta ciao! ... Questa è una raccolta di storie brevi e oneshot sull'universo di minecraft e tutto ciò ad esso collegato. Accetto volentieri idee, consigli e critiche costruttive! Buona lettura!